Intervista a Roberto Bignoli
Milano 29 maggio 2007 - Sono come dei cavalieri erranti. Simili a quelli delle leggende, che avevano l’animo pieno di sogni. Vagano sicuri per il mondo, anche se il mondo quasi non si accorge di loro. Percorrono sentieri solitari o poco praticati, e alle grandi città illuminate dai riflettori preferiscono i villaggi dove la gente dialoga. Chi ha la fortuna di incontrarli e di ascoltare le loro storie, rimane affascinato. Si accorge di avere incontrato dei veri poeti, degli autentici artisti che con le loro canzoni ti donano il cuore.
Si chiamano “artisti cristiani”. Fanno parte del movimento internazionale “Musica cristiana”. Sono cantanti, cantautori, gruppi, cori, band, complessi. Si distinguono per una caratteristica quasi inconcepibile ai nostri tempi: cantano per vocazione.
La musica leggera è una delle attività in cui, per conquistare il successo, gli artisti sono spesso pronti a tutti i compromessi. Lo dimostrano le cronache di tutti i giorni: molti protagonisti della canzone, più o meno famosi, si prestano a mutamenti camaleontici per un briciolo di pubblicità. Cambiano compagna, inventano flirt, combinano matrimoni, fanno figli, legittimi e illegittimi, simulano gravi malattie, inventano disgrazie, fallimenti, presunte ricchezze, abbracciano religioni, professano ideologie politiche. Invece, gli “artisti cristiani” sono dei sognatori incorreggibili. Cantano Dio perché credono in Dio e vogliono essere esempi dei valori che proclamano.
Non guardano al successo materiale. Sanno che il loro genere musicale è emarginato dalle televisioni, dai giornali, dalle radio, dagli enti organizzativi, dalle case discografiche, ma non ne tengono conto. Sanno che la loro professione, salve poche eccezioni, non offre ricchezze, a volte nemmeno il necessario per vivere, ma non se ne fanno un problema. Hanno scelto la loro strada per convinzione interiore e la percorrono con un entusiasmo e una gioia che sorprendono.
"Formano un esercito meraviglioso e molto attivo", dice Roberto Bignoli, noto esponente del christian music italiana, che da 25 anni milita in questa realtà. Sono migliaia e migliaia in tutte le nazioni. Appartenenti a tutte le varie branche della fede che si richiama a Cristo. Sono presenti in tutte le importanti ricorrenze parrocchiali, ai convegni, ai raduni, ai congressi, alle cerimonie religiose, alle feste patronali. Ma, nonostante l’immensa attività, sono tagliati fuori dal circuito dei media. Perfino i giornali e le televisioni di ispirazione cristiana li ignorano, per questo si parla poco di loro e della loro attività.
Roberto Bignoli è un “pellegrino” a tempo pieno della “musica cristiana”. Ho cantato ovunque, dice con soddisfazione. Ho tenuto concerti, oltre che in tutta Italia, in Francia,Germania, Svizzera, Olanda,Polonia, Bulgaria, ex Jugoslavia, Spagna, Malta, Canada, Stati Uniti, America Centrale e latina, Argentina.
Più che cantante italiano, Roberto Bignoli è un esponente internazionale della musica cristiana. Ha partecipato a tre Giornate Mondiali della Gioventù, ed ha avuto quattro incontri personali con Giovanni Paolo II, al quale ha dedicato una canzone, "Non temere"(don't be afraid) prodotta dal cantautore Nico Fortarezza e che sta ottenendo successo in molte radio cristiane nel mondo Nel corso della sua ormai lunga carriera, Bignoli ha composto canzoni che sono diventate popolarissime. La sua “Ballata per Maria” è da anni la sigla di “Radio Maria”, trasmessa più volte al giorno non solo in Italia, ma anche in Canada, negli Stati Uniti, nell’America del Sud. Attraverso quella canzone, milioni e milioni di persone hanno imparato a conoscere e ed amare la sua voce. Ha composto e portato al successo tante altre canzoni di ispirazione cristiana: “Ho visto la croce”, “Porta Cristo”, “Diglielo tu”. “Concerto a Serajevo” (scritta durante la guerra in Bosnia e trasmessa ovunque soprattutto nelle radio clandestine della ex repubblica balcanica), “Ho bisogno di Te”, “Parole e amore”, “Dimmi mio Signore” eccetera. Ha partecipato ad una ventina di compilations d’artisti cristiani di cui otto internazionali. Per la sua lunga e generosa attività di artista cristiano ha vinto per tre volte il premio internazionale UCMVA Unity Award, che è il più prestigioso riconoscimenti per la Musica cristiana, e nel 2003 il Golden Graal.
Come tanti artisti cristiani, Roberto Bignoli proviene dal mondo della musica “laica”. Imparò a suonare la chitarra da ragazzino. Il suo sogno era quello di diventare un cantante famoso. Riuscii a impormi. Avevo una band che portava il mio nome. Partecipai a concorsi, Festival, ne vinsi alcuni, mi affermai, tenevo molti concerti, scrissi delle canzoni che ebbero buon successo. Lavoravo molto, ma non avevo pace. Mi impegnai nella politica, all’estrema sinistra, i miei ideali erano sovversivi e rivoluzionari. Ma la solitudine diventava sempre più angosciosa. Nel 1984, ci fu il cambiamento. Improvviso, radicale e definitivo>>.
Viso segnato da tante sofferenze, occhi splendenti perché pieni di speranza, una storia da romanzo alle spalle, un coraggio da leone, una fede commovente. Figlio di contadini, da bambino venne colpito dalla poliomielite, che gli paralizzò le gambe ed è ancora costretto a servirsi di stampelle per camminare.
Ho trascorso tanti anni in Istituti, dove venni curato, ma non fui guarito, dice.Le sofferenze mi avevano avvelenato l’anima. Ma non mi non ho rancore verso il mio passato, perché se non avessi incontrato tante difficoltà forse non avrei avuto poi il dono della fede.
Come avvenne la tua “conversione”?
Alcuni ragazzi, appartenenti al Movimento carismatico “Rinnovamento nello Spirito”, ammiravano le mie canzoni. Un giorno mi dissero: “Gesù ti ama”. Risi. Ma quella frase continuava a passare nel mio cervello. Finii per frequentarli. Con loro andai in pellegrinaggio a Medjugorje. Un luogo per me assolutamente insolito, e là si verificò il cambiamento. Difficile raccontare. Sono esperienze interiori. Mi trovai in mezzo a migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo. L’atmosfera era fantastica. Un senso di tranquillità penetrava nell’anima. Cominciai a pregare, a modo mio. E alla fine, volli chiedere la grazia alla Madonna. Non quella di guarire fisicamente. Non ci pensai neppure. Ma quella di trovare una strada che desse senso alla mia vita.
Tornai stranamente cambiato dentro. Sentivo ancor più forte l’amore per la musica ma avevo anche un grande desiderio di far conoscere agli altri ciò che avevo trovato a Medjugorje. Il mio linguaggio era fatto di musica e a poco a poco capii che la mia nuova strada era quella di testimoniare con la musica il dono della fede che avevo ricevuto. Cominciai a scrivere canzoni di ispirazione religiosa. La prima, ricordando Medjugorje, la intitolai “Regina della Pace”. Da allora, sono sempre in giro a tenere concerti, a testimoniare cantando la mia fede in Dio e raccontando che solo con lui ci si sente forti, tranquilli, sereni, in pace>>.
Vent’anni di attività, svolta per di più in giro per il mondo, ti hanno permesso di conoscere bene il movimento della “Musica cristiana”: secondo te, concretamente, quale peso ha nella società attuale?
E’ un movimento meraviglioso ed svolge un ruolo importantissimo soprattutto tra i giovani. La musica è il più diffuso mezzo di comunicazione dei giovani. La “musica cristiana” vuole diffondere tra essi, usando appunto questo linguaggio, valori positivi e testimonianze di fede in Dio.
I prodotti della musica commerciale sono, in gran parte, spaventosamente poveri. Gli artisti, schiavi delle leggi di mercato, sono a volte costretti a produrre canzoni banali. La “Musica cristiana”, invece, è libera. Non ha legami con il mercato e questa condizione le permette volare alto. Si ispira ad argomenti eccelsi, aperti all’infinito, a Dio, al mondo dello spirito, alla bontà profonda dell’uomo. Queste canzoni, anche se non sono pompate dalla pubblicità, quando vengono ascoltate lasciano sempre un segno profondo-
Qual è l’origine della “Musica cristiana”?
Proviene dalle Chiese protestanti che hanno una grande tradizione di canto corale. Affonda le radici nel “Gospel”, il canto religioso dei negri americani dell’Ottocento, per questo è molto diffusa in America.. Dopo il Conciclio Vaticano II, all’interno del grande movimento “Musica cristiana”, si ne è formato uno di ispirazione cattolica, che via via è andato affermandosi e oggi è molto importante. Il cantante che sceglie la “Musica cristiana”, non è quello che di tanto in tanto inserisce nel suo repertorio delle melodie religiose. E’ un professionista che usa la musica e la sua professionalità musicale per diffondere il Vangelo, per far conoscere Cristo, Dio, i valori cristiani del vivere. E’, in un certo senso, un missionario, un “chiamato” che ha pienamente aderito a questa sua vocazione.
Tra i cantanti di “Musica cristiana” ci sono anche artisti famosi?
Il movimento non mira a creare delle star. Gli artisti cristiani si sentono e vogliono essere dei testimoni, dei “lavoratori” nella vigna del Signore. Ma alcuni di essi sono bravissimi, hanno del talento straordinario, carismatico, ed è naturale che diventino dei beniamini della folle. La cosa ammirevole sta nel fatto che, pur essendo popolarissimi, famosi, tengono un comportamento semplice, sereno, proprio perché il loro ideale non è il successo, la fama, la ricchezza, ma la testimonianza.
Qualche esempio?
I più celebri si trovano in America, dove questo genere di musica, come ho detto, è molto diffuso, trova spazio nei media ed ha anche un fiorentissimo mercato discografico. Uno degli artisti di musica cattolica più noti è Sal Solo, inglese che vive però negli Stati Uniti, ed è di origine italiana: Sal, infatti, sta per Salvatore. E’ un convertito. Ha alle spalle una splendida carriera di rock star. Fu leader e voce solista dei celeberrimi gruppi Rockets e Classix Nuoveau. Dal 1983, a seguito di una profonda conversione al cristianesimo, testimonia in tutto il mondo, attraverso concerti multimediali, la sua fede cattolica e il suo amore a Dio. Attraverso la musica, svolge proprio un autentico "ministero" di evangelizzazione. Dice spesso: “Faccio uso di musica e video per illustrare la presenza di Gesù tra noi”. Nel 2000 fu a Roma, in occasione del Giubileo, e presentò una Messa da lui musicata, che continua a portare in giro per il mondo. Talmente si sente unito a Cristo, che non si firma più con il suo nome, ma disegnando un pesce, cioè il simbolo con cui i cristiani delle catacombe indicavano Cristo.
Un altro mito della musica cattolica americana è Fra Stan Fortuna, un frate francescano del South Bronx di New York, popolarissimo, che con il linguaggio musicale tipico dei rapper, diffonde il Vangelo tra i giovani. E’ anche uno dei più raffinati jazzisti degli Stati Uniti.
Importantissimo è John Michael Talbot, 53 anni, cantante e chitarrista. E’ molto amato. Musicando salmi e inni della tradizione cristiana, riesce a creare l'atmosfera ideale per meditare sulla parola di Dio. Ha inciso una cinquantina di album, gira per gli Stati Uniti tenendo concerti, ma trova il tempo anche per scrivere libri. Ha vinto diversi premi, tra cui il prestigioso “Dove Awards”, cioè l'Oscar per la “musica gospel”. Grande organizzatore, ha fondato una importante Associazione dei musicisti cristiani, cui fanno capo quasi tutti gli artisti cristiani americani e molti anche di altre nazioni. E’ un po’ la “guida” il “padre spirituale” degli artisti cristiani. E' anche il fondatore e il Ministro Generale della comunità religiosa "Fratelli e Sorelle della Carità", molto attiva nel volontariato e nell'aiuto ai poveri.
Altri importanti artisti sono Donna Lee, cantautrice californiana, autrice di dolci melodie alla chitarra. Il suo ministero musicale si concentra sulla riconciliazione, l'Eucaristia e la misericordia divina. E’ molto devota della Madonna che, secondo quanto lei stessa dichiara, ha avuto un ruolo decisivo nel suo rientro nella chiesa cattolica. Sara Torres, nata in Nicaragua ed emigrata bambina negli Stati Uniti in Florida, è interprete raffinata di musica musica latino americana. E tra le giovani leve, bravissima Angelina Davis, diciassettenne del Mississipi dalla voce strepitosa, definita "l'angelo cantante"; e Rachael Lampa, 22 anni, già molto apprezzata.
Qualche artista celebre non statunitense?
La “Musica cristiana” è molto diffusa in Messico, Guatemala, Colombia, Argentina, Canada. In questa nazione vive e lavora Dannis Grady, cantautore di Calgary, esperto in musica gospel. Anche lui è un convertito. Nacque a Peterboro, nell’Ontario, 55 anni fa, in una casa di musicisti. Fin da ragazzino, i suoi idoli erano Bob Dylan e Gordon Lightfoot. Ebbe una giovinezza un po’ sbandata. Ad un certo momento divenne preda della droga e dell’alcol. Nel 1984 tentò pure il suicidio. Ma, a poco a poco, attraverso il volontariato, scoprì i valori cristiani. Fu assistente in un Istituto di ragazzi portatori di handicap mentali e fisici. Divenne amico di Madre Teresa di Calcutta e delle sue Suore della Carità. Conobbe due artisti cristiani, i fratelli Dennies e Danny Agajanian, famosi per la loro abilità nel suonare la chitarra e il banjo e andò a San Diego con loro per incidere dei dischi.
Fui molto colpito nel vedere con quale coraggio e creatività questi ragazzi proponevano il Vangelo nella loro musica, confessò. E l’esempio dei due fratelli Agajanian lo spinse a imitarli. Cambiò radicalmente la sua esistenza ed è diventato un vero apostolo della divulgazione del Vangelo attraverso la musica. Tiene molti concerti in Canada e negli Stati Uniti. Canta nelle carceri, nelle mense per i poveri, negli ospedali e nelle chiese.Più leggo le scritture, più voglio capire l' amore di Dio e la carità per i poveri, dice.
In Guatemala , è molto popolare Irenne Valeska Coronado, insegnante elementare, missionaria laica della Chiesa Cattolica. Da una ventina d’anni si dedica al canto di evangelizzazione. Ha composto molte canzoni di soggetto religioso, ha registrato una decina di cassette, alcuni CD. E’ stata protagonista del programma televisivo di evangelizzazione del Guatemala intitolato : “Minuto de Dios”.
E in Europa?
In questi ultimi anni, soprattutto dopo il Grande Giubileo del 2000, la “Musica cristiana” sta avendo un grande risveglio in Europa. Sono innumerevoli i gruppi giovani, le band, e anche i singoli artisti che si stanno affermando. Soprattutto in Francia e in Italia..
Un’ artista molto nota e da molti anni impegnata nel ministero della “Musica cristiana” è Dana. E’ nata a Derry, nell’Irlanda del Nord, in una famiglia cattolica, amante della musica. Il suo vero nome è Rosmary Brown, ma fin da piccola venne chiamata Dana, che in gaelico significa “birichina”. Oggi è un eurodeputato, che si batte coraggiosamente nella difesa dei valori cristiani.
Cominciò a cantare a sei anni, vincendo il suo primo concorso nella città natale. Aveva doti eccezionali e divenne presto un fenomeno. Nel 1969 rappresentò il suo Paese al “Gran Premio Eurovisione della canzone”, allora molto in voga, e arrivò seconda. L’anno successivo, invece, vinse, sconfiggendo Julio Iglesias, che rappresentava la Spagna, e Mary Poppins in gara per la Gran Bretagna.
Divenne famosissima. Per mesi la sua canzone fu prima nelle classifiche inglesi. Venne proclamata “La ragazza più popolare in TV”. In quel periodo conobbe un giovane, Damien Scallon, con il quale si fidanzò. Damien apparteneva al movimento carismatico “Rinnovamento nello Spirito”, e Dana ne fu contagiata. Decise di dedicare i doni artistici che Dio le aveva dato per la diffusione dei valori cristiani. Da allora le sue canzoni, i suoi concerti, tutta la sua attività artistica è stata una “missione al servizio di Dio”. Impossibile raccontare quanto ha fatto e quanto continua a fare. Non solo come cantante, ma anche come scrittrice e ora anche come donna impegnata nella politica.
Altro valoroso esponente della “Musica cristiana” in Europa è lo spagnolo Luis Alfredo Diaz. Nato in Uruguay nel 1951, si affermò prima come pittore. A 17 anni, emigrò in Finlandia, poi andò a vivere in Inghilterra, poi a Burgos, in Spagna, e infine a Barcellona dove tuttora risiede. Fu sempre sensibile ai valori artistici spirituali, sia come pittore che come musicista. Per molti anni, però, svolse il suo apostolato nell’ambito della chiesa protestante Evangelica. Negli Anni Ottanta maturò il suo passaggio alla Chiesa cattolica. Ha all’attivo innumerevoli canzoni, una cinquantina di dischi, premi, iniziative, ed ha fondato il “Multifestival David”, che è la più importante e prestigiosa rassegna di “Musica cristiana”.
Nei miei numerosi viaggi, sono rimasto colpito dall’entusiasmo e dal fervore che ho visto in certi Paesi dell’Est. In Particolare, in Polonia. Credo che la Polonia sia la nazione dove la “musica cristiana” è più diffusa. In ogni città si trovano artisti, band, gruppi musicali preparatissimi. Ogni anno, in Polonia si tengono circa 200 Festival di Musica cristiana. Il più noto si chiama “Song of songs”, e si tiene a Torun, una grande città sulle rive della Vistola. E’ un festival rigorosamente live, dura alcuni giorni e richiama migliaia e migliaia di giovani. E’ così importante che viene ripreso e trasmesso dalla televisione nazionale.
Un Festival che sta crescendo è quello di Belozem, in Bulgaria. E’ stato fondato da Padre Kristoph Kurzok , cappuccino polacco. Mandato in Bulgaria ad aiutare nell’apostolato i confratelli di quella nazione, Padre Kristoph Kurzok, appassionato di musica, nel 2000 ha dato vita a questa iniziativa che ha avuto subito un grandissimo successo. Sono stato per tre anni a quel Festival e sono rimasto molto colpito dalla povertà di quella nazione e insieme dalla ricchezza spirituale della gente. Ho visto moltissima partecipazione a quel Festival da parte dei giovani provenienti da ogni parte della Bulgara, tutti pieni di entusiasmo e di fede.
Tu sei Italiano. In Italia, com’è la situazione della musica cristiana?
Anche in Italia ci sono artisti straordinari. Voglio ricordare soprattutto Claudio Chieffo, il “padre” della musica cristiana in Italia. Vero e grande artista, che fin dall’inizio ha scelto di interpretare solo musica scritta da lui stesso e ispirata ai valori cristiani. Ed è sempre stato rigorosamente fedele a se stesso e alla sua vocazione.
Molti altri poi hanno seguito il suo esempio. Operai, insegnanti, professionisti, e anche sacerdoti, religiosi, suore. Intorno al movimento sono stati organizzati Festival, manifestazioni, rassegne. Una delle associazioni più importanti è “Il mio Dio canta giovane”, fondata da Don Giosy Cento, di cui è presidente Don Matteo Zambuto, che è pure lui un cantautore. Tra le Rassegne, le più significative sono “Anno Domini Multifestival”, che si tiene ad Oropa; “Il mondo canta Maria”, a Schio, in provincia di Vicenza. “Festival cristiano” a Lancusi, Salerno. “Rassegna internazionale della Canzone religiosa”, a Caposele, in provincia di Avellino. Insomma anche in Italia il movimento “Musica cristiana” è molto vivo e attivo.
Renzo Allegri