SIAMO NUOVAMENTE ENTRATI NEL GUINNESS DEI PRIMATI REGIONALI.
L’INCENDIO CHE NEI GIORNI SCORSI HA DEVASTATO IL PICENO INTERESSANDO I COMUNI DI ACQUASANTA TERME, ROCCAFLUVIONE ED ASCOLI PICENO, COME HA PIU’ VOLTE RIBADITO ANCHE IL CORPO FORESTALE DELLO STATO, NON HA PRECEDENTI NELLE MARCHE. INGENTI I DANNI AMBIENTALI, SOCIALI, MORALI ED ECONOMICI CON EFFETTI DEVASTANTI SULLA DIFESA DEL SUOLO E SULLA REGIMAZIONE DELLE ACQUE.
I DATI ORMAI SONO QUASI UFFICIALI E SONO NUMERI SCONCERTANTI, DA CATASTROFE AMBIENTALE:
- 8.000 ETTARI DI BOSCO ANDATO IN FUMO (QUASI IL 4% DEL PATRIMONIO BOSCHIVO REGIONALE),
- OLTRE TRE MILIONI DI ANIMALI SELVATICI MORTI TRA UCCELLI, RETTILI E MAMMIFERI: UNA STRAGE (STIME LIPU, LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI, RIPORTATE SUL QUOTIDIANO “LA REPUBBLICA” RECENTEMENTE).
- UNA QUARANTINA DI FRAZIONI E NUCLEI ABITATIVI RIPETUTAMENTE EVACUATI
- TRE OPERATORI PROFESSIONISTI FERITI.
- UN MEZZO DEI VIGILI DEL FUOCO DISTRUTTO DALLE FIAMME.
- OLTRE 60 MILIONI DI EURO DI DANNI TRA PATRIMONIO ARBOREO, TARTUFAIE, CASTAGNETI, COLTURE, VIABILITA’ E LINEE TELEFONICHE.
LA PINETA DI AGELLI, OPERA DI RIMBOSCHIMENTO DEGLI ANNI 20-30, UNA DELLE MAGGIORI RICCHEZZE NATURALISTICHE DELLA ZONA, E’ RIDOTTA IN CENERE. IN CENERE ANCHE LE STUPENDE CONIFERE DI SCALELLE E SALA.
LA FERITA INFERTA AL TERRITORIO PICENO, AD UNO DEI PAESAGGI PIU’ INCANTEVOLI DELL’APPENNINO CENTRALE, E’ DAVVERO PROFONDA. INSOMMA UNA VERA TRAGEDIA CHE SI E’ CONSUMATA NEL PIENO DI UNA TORRIDA ESTATE GIA’ RICCA DI ALTRE EMERGENZE, SOPRATTUTTO IDRICA ED ENERGETICA.
NONOSTANTE LE CIFRE ALLARMANTI, NEL CONTESTO NAZIONALE, E’ STATO CONSIDERATO UN INCENDIO “MINORE”, SOTTOVALUTATO A TAL PUNTO CHE PER DUE GIORNI NON SI SONO PIU’ VISTI I CANADAIR, SPARENDO SOTTO GLI OCCHI INCREDULI DEGLI STESSI ADDETTI. AL LORO RITORNO TANTO INVOCATO, PURTROPPO, ERA GIA’ SCOPPIATO L’INFERNO. IL FRONTE DEL FUOCO, CON FIAMME ALTE ANCHE 20-30 METRI, SI ERA ORMAI ESTESO PER CIRCA 10 KM.:TROPPO TARDI!
UN INCENDIO DECLASSATO, TRASCURATO DA GIORNALI E TELEVISIONI, MA ANCHE DALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E CULTURALI LOCALI. UN SILENZIO CHE PREOCCUPA NON POCO, CHE METTE SPAVENTO.
SCONCERTANTE L’INDIFFERENZA DEI CITTADINI E DEI TURISTI DAVANTI ALLE COLONNE DI FUMO CHE SI VEDEVANO DALLA COSTA, CON IL FUMO ACRE, CON LA CENERE CHE SI DEPOSITAVA SU CAMPAGNE, SPIAGGE, STRADE, TETTI, GIARDINI E TERRAZZE ANCHE A 20/30 KM DI DISTANZA.
DEL RESTO COSA MAI POTREBBE DISTOGLIERCI DALLE FRENESIE ESTIVE? AL DIAVOLO LE EMERGENZE. LA VACANZA E’ SACRA, NON VUOLE NE’ PENSIERI, NE’ PAUSE PER RIFLESSIONI, ANCHE SE C’E’ UNA CATASTROFE ALLE PORTE.
ORA SI DISCUTERA’, MAGARI PIOVERANNO SOLDI (ALMENO QUELLI) PER INDENNIZZI, BONIFICHE E RICOSTRUZIONI, MA E’ LA NATURA CHE CONTINUA A PAGARE IL PREZZO PIU’ ALTO A CAUSA DEGLI ERRORI DELL’UOMO.
CIRCA QUARANT’ANNI FA CON UNA STRADA INUTILE SI DETURPAVA PER SEMPRE UNA MONTAGNA LEGGENDARIA, RICCA DI STORIA E FASCINO QUALE E’ IL MONTE SIBILLA. UNA FERITA LACERANTE CHE ANCORA PROVOCA DOLORE A MOLTI. ORA E’ IL TURNO DEL PREAPPENNINO, DELLA MEDIA MONTAGNA. MANI E MOTIVAZIONI DIVERSE, CERTAMENTE, MA IL RISULTATO E SEMPRE LO STESSO, SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: LA DISTRUZIONE AMBIENTALE.
LA NOSTRA E’ UNA PROVINCIA MOLTO RICCA DI BELLEZZE NATURALI DA PROTEGGERE. NON CI SONO SOLO I DUE PARCHI NAZIONALI E LA RIVIERA. DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE DIFENDERE E SALVAGUARDARE L’INTERO TERRITORIO, COLLINE E PREAPPENNINO COMPRESI. SVOLGERE SEMPRE ATTIVITA’ DI CONTROLLO E PREVENZIONE ED AGIRE CON ESTREMA TEMPESTIVITA’ IN SITUAZIONI DI EMERGENZA E CALAMITA’.
LA CATASTROFE DI QUESTI GIORNI HA PROVOCATO UNA PERDITA BIOLOGICA PER LO PIU’ IRREVERSIBILE. CERTO, SI FORMERA’ UN NUOVO MANTO VEGETATIVO E RICRESCERANNO NUOVI ALBERI GIA’ NELL’ARCO DI QUALCHE ANNO MA LA RIGENERAZIONE DI UN BOSCO IMPORTANTE, DI UNA CONIFERA MATURA RICHIEDE DECINE E DECINE DI ANNI.
C’E’ UN PROVERBIO INDIO CHE RECITA: “GLI ALBERI SONO LE COLONNE DEL MONDO, QUANDO TUTTI GLI ALBERI SARANNO TAGLIATI IL CIELO CADRA’ SOPRA DI NOI”. E’ QUELLO CHE VOGLIAMO?
RENZO VITELLOZZI
S. BENEDETTO TR., 3 AGOSTO 2007