Con riferimento alla vendita si o no dello stabile ex Saub di via Romagna, riproponiamo il pensiero espresso a febbraio da Piero Giorgio Camaioni
Ovvero
Meglio un brutto gioiello di famiglia che una milionaria immobiliare cafona
di Rive Gauche
Certi posti nessuno li ama, ma servono.
L’ASL di via Romagna, per esempio. Brutta come la fame. Come il circostante brutto d’insieme, d’altronde. Opaca, fredda, trasandata, spenta. Tralascio altri 15 aggettivi, inutili: la conosciamo tutti, ci andiamo tutti in via Romagna, quasi non c’è niente di più democratico.
San Benedetto centro, anzi baricentro. Da scemi preferiamo la macchina, sennò dieci minuti in bici, un quarto a piedi, da dovunque. In bus dipende dal bus, quando gli va.
Niente di più comodo: puoi fare la spesa prima o dopo la visita. Un caffè. Un acquisto. C’è il macellaio, il gommista, la palestra, la lavanderia, il barbiere, l’erborista, la farmacia, la banca; le scommesse ippiche no. Vicino alla ASL di via Romagna c’è tutto. E c’è la gente. Che negli anni se l’è consumata. Intanto la poveretta dimostra più dei suoi anni, da sempre trascurata: le si sono intristiti tutti i grigi e i beige, e quella insulsa rampa d’accesso, poi, a bolli di gomma, che ci muori di malinconia al secondo passo. Dentro, il trionfo dell’assurdo ma tutti abbiamo avuto il tempo d’esplorarla, capirla, utilizzarla. Conosciamo il “panorama” marrone delle sue finestre, le abitudini dei condòmini, le liti, la roba sui balconi. Vi abbiamo patito il freddo d’inverno, soprattutto il caldo d’estate. Certi medici si portano il ventilatore da casa, collegato con fili volanti, la presa non c’è, o è lontana.
“Romagna” mia, sei così.
Così la scansano, fatti più in là, la ASL vicina e comoda come una vecchia pantofola. La vendono. Quale costruttore si riempirà la saccoccia?
Gli architetti dei politici, dopo esercizi spirituali e meditazioni bancarie, decisero di sbattere l’ASL a Porto d’Ascoli, in periferia, in collina…. Finchè c’arrivi sei morto.
Per non ripulirla, ripitturarla, rincivilirla (la struttura è sanissima e razionale, i volumi bastevoli - lo dicono i tecnici - anche per i ventilati accorpamenti) col solito barbatrucco fanno cassa. S’inventano ad hoc l’ennesimo guasto. Come col mercato di via Montebello, che per non togliergli un po’ d’amianto lo demoliscono per farci cose-ush.
Certi posti nessuno li ama. Quante volte ci siamo andati preoccupati, incazzati, le carte stropicciate in mano; attese, file, parcheggi mancati, sospiri. Poi ne siamo usciti. Magari riabilitati. Lo scivolo a bolle, in discesa, ci ha trovato quasi sempre più sereni.
Certi posti, anche brutti, meno male che ci sono. Lasciateli stare. Non mordono.
E a farli belli mica ci vorrebbe tanto…
03.02.’08 RIVE GAUCHE