Accento sui bisogni formativi stamattina ad Abbadia di Fiastra per la conferenza finale del progetto Agri-Training, promosso dalla Regione Marche
12/09/2008 - L’agente dello sviluppo rurale come figura strategica del sistema Marche, in particolare nel contesto di crisi che colpisce alcune aree. Il dato è emerso questo mattina ad Abbadia di Fiastra durante la conferenza finale del progetto europeo Agri-Training, promosso dalla Regione Marche – Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro. Il progetto ha coinvolto l’agenzia regionale di sviluppo Svim, gli istituti nazionali di formazione delle associazioni agricole Cia, Confagricoltura, Copagri e Coldiretti, la Facoltà di Agraria dell’Università di Zagabria (Croazia), la Open School di Belgrado (Serbia), l’Iniziativa per la Democrazia locale e l’Agenzia di Sviluppo della città di Banja Luka (Bosnia-Erzegovina). Inserito nel Nuovo Programma di Prossimità adriatico Interreg/Cards/Phare, il progetto ha preso avvio nel maggio del 2007 ed ha sperimentato in particolare percorsi innovativi di formazione per valorizzare le aree rurali dell’Euroregione Adriatica, attraverso la nuova figura dell’agente di sviluppo.
Come ha sottolineato Mauro Terzoni, dirigente del Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione, questa figura professionale potrà facilitare il cambiamento e favorire la coesione dell’Euroregione adriatica. Una professionalità versatile, che possa supportare imprese ed enti del territorio cogliendo opportunità di sviluppo. Anche in riferimento al ruolo che l’agente rurale potrebbe svolgere in contesti di crisi, c’è l’intenzione da parte della Regione, ha sottolineato Terzoni, di proseguire l’esperienza e calare i risultati sul territorio, avviando la formalizzazione di questa figura, con istituzione della qualifica e corsi di formazione. Questo percorso potrebbe sopperire ad una situazione ancora molto frammentaria nelle aree rurali dove, come è emerso dalla tavola rotonda moderata da Gian Luca Gregori dell’Università Politecnica delle Marche, l’innovazione è ancora sporadica e non organizzata. Su questo sono intervenuti i rappresentanti degli istituti nazionali di formazione delle associazioni agricole che la Regione, insieme con Svim, ha coinvolto proprio per affrontare le profonde trasformazioni del mondo rurale, dove le risorse diminuiscono e all’agricoltore si chiede di potenziare la propria capacità imprenditoriale.
Nel corso della conferenza è stato posto l’accento sulla dimensione transfrontaliera del progetto e sull’importanza delle relazioni attivate con l’altra sponda dell’Adriatico: nell’ambito di Agri-Training sono stati realizzati scambi formativi che hanno messo a confronto le potenzialità delle rispettive aree.
Alla conferenza sono intervenuti i rappresentanti dei partner di progetto e, come ulteriore sollecitazione, è stato illustrato il modello francese.