1) Requiem per Michael Jackson
Nell'assistere ai servizi televisivi in occasione del
cinquantesimo compleanno di Michael Jackson io, come
tutti presumo, ho fatto alcune considerazioni.
Vedendo la rockstar ridotta ad un rottame umano su
una sedia a rotelle, si stenta a ricordarlo com'era
nei suoi anni d'oro.
Il grande cantante-ballerino, idolo di decine di milioni
di giovani, è venuto lentamente a sprofondare nella
alienazione e nel degrado.
L'ermafroditismo, da semplice eccentricità di artista,lo
ha, nel tempo, assorbito e portato alla pedofilia ed alla
rovina anche economica.
La sua fissazione di diventare bianco, "grattando" con
prodotti chimici l'epidermide, gli impedisce di prendere
il sole direttamente, pena altrimenti ustioni sulla pelle
indebolita dagli acidi sbiancanti.
Eppure, nella sua follia, Jackson mantiene un suo tragico
eroismo da americano medio.
Il ragazzino nero di famiglia povera, raggiunto il successo
da self-made man, è giunto al capolinea secondo le stesse
regole che lo hanno portato al successo.
Lui stesso, all'inizio del suo tramonto, si è crocifisso
da solo.
Le sue manie (la mascherina anti-microbi, la pelle bianca,
la camera iperbarica, ecc.) sono state le cause della sua
volontaria rovina.
Non accettando di crescere (come il suo amato Peter Pan)
e di diventare uomo, ha ripetuto all'infinito la sua
figura di adolescente invecchiato e demodè.
Come Pier Paolo Pasolini, il cantante nero ha attraversato
il nietzchiano Rubicone ed è caduto rovinosamente.
La spietata società jankee lo ha prima innalzato per poi
finirlo quando lui ha mostrato debolezze.
Una ultima, amara considerazione : non cerchi nessuno di
sbiancarsi, dentro e fuori, perchè non basta la pelle
bianca per essere un bianco, e viceversa.
2) A proposito dei Preti di Strada...
Le cronache quotidiane sono, ormai, piene delle imprese
dell'eroe del momento : il Prete di Strada.
Il Prete di Strada impazza : prostitute, barboni, drogati
trovan
o in questi religiosi la loro ultima speranza.
Don Mazzi, Don Germini sono diventati personaggi noti a
tutti,ad un passo dal partecipare ad un reality -show.
Ma è giusto, sensato tutto questo ?
Può, o meglio, deve un prete uscire dalla canonica per
"operare" sulla strada con tutti i rischi e le incognite
del caso ?.
Recita la Bibbia : "non toccate la cosa impura".
E questi coraggiosi servi di Dio ci annegano in quella
"impurità" che cercano di combattere.
Dispiace vedere che il vuoto lasciato dalle pubbliche
istituzioni venga riempito da preti, suore, volontari di
ogni tipo e ronde padane.
Il prete deve fare il prete, curare le anime, e non fare
la guerra a mafiosi e camorristi.
E' uno spettacolo patetico l'attivismo di questi religiosi
che si confrontano con realtà di cui lo stato si è, ormai,
dimenticato.
Come tanti Don CHisciotte, i preti di strada si mettono,
da soli, contro soggetti criminali(sfruttatori, spacciatori,
mafiosi,ecc.) che le stesse forze dell'ordine si guardano
bene dal perseguire.
Occorre allora non lasciare soli questi eroici preti,
occorre che l'intera comunità cristiana li difenda e
protegga.
Ma, soprattutto, il popolo di Dio deve dissuaderli dal
pestare ancora i piedi alla malavita.
Ciò prima che la malavita perda la pazienza e si vendichi
su chi la intralcia.
3) Religione e Magia...
Religione e magia hanno una origine comune: il bisogno dell'Uomo di affrontare il Mistero della propria vita e di sentirsi rassicurato.
Storicamente la magia viene prima della Religione propriamente detta e consiste, in sintesi, in riti per piegare alle proprie esigenze le Forze della Natura (così nello sciamanesimo).
La Religione, invece, presuppone una gerarchia di sacerdoti e uno o più Dei “persone” a cui rivolgersi.
Mentre, insomma, la Magia presuppone una “richiesta” e basta (ad es. la punizione di un nemico), nella Religione la “richiesta” viene fatta ad una divinità comunque esistente.
Pur essendo chiara la superiorità “logica” della Religione, accade tuttavia che la Magia prevalga nei periodi di crisi e decadenza.
Così, come si è visto in televisione, in una fontana sacra della Roma antica si sono trovate bambole ed iscrizioni “maledette” risalenti al Basso Impero. In pratica, per i Romani della Roma in declino l’irrazionale magia aveva più importanza e potere delle pur “ragionevoli” divinità del Panteon classico (Giove, Minerva, ecc.).
Così, oggi, è un fiorire di Chiese, Sette, associazioni in cui viene praticata la magia.
Non è un caso che ciò avvenga in un periodo, l’attuale, di crisi di valori, laici e religiosi. Come nella Roma della decadenza, così, oggi, la Gente si allontana dalla Chiesa per rifugiarsi in pratiche, in apparenza, più semplici ed efficaci.
Non si dimenticherà, poi, che queste pratiche costituiscono un grande affare economico per i maghi.
Ciò trova, almeno in parte, origine con il ’68 che contestando i valori, pure umanamente imperfetti, ha fatto crollare le basi, anche religiose, del convivere civile.
Si sono cacciati i preti dalla nostra vita non per avere la tanto strombazzata Libertà, ma per mettersi nelle mani di maghi e fattucchiere.
Come salvarsi? È semplice, basta tornare alla Chiesa cattolica: in essa, infatti, sono ancora presenti quei valori “normali” che laicismo e secolarizzazione hanno cancellato dalla Società.
Angellotti Giuseppe