05/06/2008 - E’ iniziata la guerra dei “polli del Manzoni”, o più esplicitamente la “guerra dei poveri”, nell’ambito dei risarcimenti alle vittime di mafia e del terrorismo.
Auspichiamo quindi che il Governo , ponga fine quanto prima a queste polemiche che giovano solo alla mafia che non vuole la confisca dei patrimoni mafiosi, e sicuramente approva il terrorismo.
Siano quindi rispettate le sentenze in sede giudiziaria, intraprese da chi attraverso il Fondo 512 attende ormai da troppo tempo il risarcimento del danno subito in veri e propri attacchi terroristici eversivi allo Stato da parte di “Cosa nostra”.
Così come siano rispettate le sentenze in sede giudiziaria per tutti coloro che la mafia per ogni tipo di crimine, l’hanno denunciata in sede penale e civile .
Siano mantenute quelle equiparazioni in sede amministrativa fra vittime di mafia e terrorismo ,tanto strombazzate durante l’ultima campagna elettorale e che oggi paiono largamente disattese sia per le vittime di mafia che per quelle del terrorismo.
E ancora una volta lo ribadiamo, sia istituito un Fondo per le vittime del terrorismo, così che tutte le vittime di questo Paese possano andare in causa civile contro i loro carnefici ,troppo spesso nullatenenti.
Pur ritenendo il comportamento dello Stato veramente inqualificabile , non in grado di porre rimedio ai gravissimi torti patiti da troppi dei suoi cittadini, teniamo a precisare che una cosa sono le questioni amministrative vedi legge 206 del 2004 e tutta altra cosa sono le questioni giudiziarie che trovano spazio nel Fondo 512 del 1999.
Inoltre nell’ambito di sentenze civili scaturite da sentenze penali come per il Fondo 512, collegi di CTU dei giudici si sono espressi in merito ai danni subiti, e chiunque può ricorrere se non soddisfatto del risarcimento del danno ottenuto.
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
MAFIA: ASS. GEORGOFILI, SU FONDI STATO CI DISCRIMINA
(ANSA) - FIRENZE, 5 GIU - Per i risarcimenti ai familiari
delle vittime di mafia e terrorismo, "siamo ormai alla guerra
tra poveri". Lo afferma in una nota Giovanna Maggiani Chelli,
dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage
mafiosa perpetrata a Firenze il 27 maggio 1993.
Sulla scia dell'associazione siciliana presieduta da Sonia
Alfano, anche i familiari delle vittime fiorentine chiedono che
vengano rispettate "le sentenze in sede giudiziaria. Siano
mantenute quelle equiparazioni in sede amministrativa tra le
vittime di mafia e quelle di terrorismo che oggi paiono
largamente disattese sia per le vittime di mafia che per le
vittime di terrorismo".
Chelli ribadisce la necessità di istituire un fondo per le
vittime del terrorismo in modo che "tutte le vittime possano
andare in causa civile contro i loro carnefici". (ANSA).
CH
05-GIU-08 11:54 NNNN