Etichetta di origine per passata di pomodoro. Soddisfazione di Coldiretti.
MADE IN ITALY: PASSATA; COLDIRETTI, ORA METÀ SPESA HA ORIGINE IN ETICHETTA Con l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine del pomodoro utilizzato nella passata più della metà dei soldi spesi dagli italiani in alimenti sono ora destinati all'acquisto di prodotti con informazioni trasparenti sulla provenienza dal campo alla tavola. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che, con la pubblicazione del decreto interministeriale in Gazzetta che obbliga a indicare nella etichetta della passata il luogo di coltivazione, si compie un ulteriore passo in avanti in un percorso di trasparenza iniziato dopo la crisi mucca pazza con l'etichettatura di origine della carne bovina. Da allora grazie alla mobilitazione della Coldiretti con la raccolta di oltre un milione di firme che ha portato all'emanazione della legge 204/04 sull'obbligo di etichettatura di tutti gli alimenti si è moltiplicato l'elenco dei prodotti che possono contare su una carta di identità. All'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca - precisa la Coldiretti - si è unito l'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, l'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, l'etichetta di origine per il latte fresco del giugno 2005 e quella introdotta il 17 ottobre scorso per la carne di pollo e dei suoi derivati. Ora - continua la Coldiretti - non ci sono più scuse per estendere a tutti gli alimenti l'indicazione del luogo di allevamento o coltivazione del prodotto agricolo impiegato per combattere le contraffazioni e per garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli per i consumatori di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono. Molto resta infatti ancora da fare e - rileva la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per la pasta, l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. Secondo una indagine Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più".
-GLI ALIMENTI CON L'OBBLIGO DI INDICARE L'ORIGINE IN ETICHETTA " Carne bovina: dal primo gennaio 2002 obbligo etichetta origine dopo mucca pazza. " Frutta e verdura fresche: su etichette obbligato indicare origine, varietà e categoria. " Uova: dal primo gennaio 2004 è obbligatorio il codice sul guscio; " Pesce: deve riportare l'indicazione di origine. " Miele: dal primo agosto 2004 è d'obbligo etichetta con Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. " Latte fresco: deve essere indicato il luogo di provenienza degli allevamenti di origine da giugno 2005. " Carne di pollo: obbligo etichetta tra i provvedimenti per fronteggiare virus polli dal 17 ottobre 2005. " Passata di pomodoro: etichetta che indica il luogo di coltivazione dal 15 giugno 2006 Fonte: Elaborazione Coldiretti
L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
--I CIBI CON LA CARTA DI IDENTITA':
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Passata di pomodoro
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Latte fresco
Pesce
--E QUELLI SENZA:
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Olio di oliva
Derivati del pomodoro
Latte a lunga conservazione
Derivati dei cereali
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
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