Etichetta: Universal Brani: Posso entrare / C’è crisi / Nel giro giusto / Primitivo / Love Boat / Le buone maniere / La mano mia / Felicità / Balliamo un altro mese / Sesto mese / Posso uscire per favore Produttore: Stefano Fontana
Il giorno dopo aver ricevuto in sogno la visita di Rino Gaetano, Beck Hansen decise di imparare l’italiano e, tempo qualche mese, iniziò a presentarsi sulle scene con lo pseudonimo di Bugo. Adesso pubblica il nono album in otto anni – la prolificità di Beck è oramai proverbiale: il disco si intitola “Contatti” ed è avvolto di pessimismo. Da C’è crisi, pop song semplicemente perfetta con un chiasmo di grande presa («c’è crisi dappertutto/dappertutto c’è crisi») che in barba agli intellettualismi ma anche ai giovanilismi racconta la realtà con efficacia spicciola, a Sesto mese, ballad piano-driven di tenerezza caustica ma superba, il fu casalingo dedito alla pasta al burro mette la testa fuori di casa e di cose belle ne vede ben poche. E allora che fa? Prova a diventare un vero signore (Le buone maniere) ma non gli riesce, tenta di ritornare all’età della pietra (Primitivo) ma è solo una provocazione, si fa raccomandare per essere ammesso nel ristretto numero dei fighi (Nel giro giusto) ma la sua natura è quella del maleducato che rutta a tavola. Con la coda tra le gambe si imbarca in una tirata malinconica vestita di folktronica trascuratezza («la nave va nel mare/porta con sé le delusioni/che non riusciamo a dimenticare/maledetta nave, maledetto mare»). Il nostro è così disilluso da tappare le ali della fantasia anche alla ragazzina che gli sta a fianco: succede in Felicità («mi sembri così infantile/quando dici che stare con me/è come stare in un sogno/i sogni sono veri/perché sono irreali/tu non sei più una bambina/la felicità non è questa cosa qua/che chiamano sogno»). La ragazzina se ne va col broncio e la lacrimuccia e chissà se ha veramente capito con chi ha avuto a che fare. Beck-Bugo è uno sregolato geniale. Oppure un imbecille che canta stonato. La via di mezzo è abortita.