MutoMaggio 2008, omaggio al cinema muto
Cinema muto, che passione! Domani 22 maggio, secondo appuntamento al Cineteatro Italia alle 21:30 (ingresso libero) per la visione del capolavoro di Erich von Stroheim con Femmine Folli, nell’ambito della settima edizione consecutiva di MUTOMAGGIO, Omaggio al cinema muto. Il Comune di Macerata, l’Associazione di promozione sociale Arci di Macerata, in collaborazione con la Cineteca del Friuli propongono, un progetto culturale dedicato al cinema muto con proiezioni su grande schermo e l'accompagnamento dal vivo da parte di musicisti professionisti locali, per consentire la fruizione di un prodotto altrimenti difficilmente reperibile nei normali circuiti cinematografici e culturali. In visione i capolavori di Buster Keaton, del maestro Erich Von Stroheim e di Friedrich Wilhelm Murnau. Il programma si svolgerà al Cineteatro Italia e si articolerà in tre serate: 15, 22 e 29 maggio prossimi, alle ore 21.30. Domani Femmine Folli (22 maggio) di Erich Von Stroheim. Musica: Roberto Angeletti (percussioni) Maurizio Carbone (tastiera) e L’ultima risata (29 maggio) di Friedrich Wilhelm Murnau, con l’accompagnamento musicale di Drunken Butterfly.DOVE Cinema Teatro Italia - Via Antonio Gramsci, 22 - Macerata QUANDO 15 maggio, 22 maggio, 29 maggio, ore 21.30 COME Ingresso libero Per informazioni: 0733-256383 o 0733-236788 FEMMINE FOLLI Stati Uniti, 1921; durata: 117'. regia: Erich von Stroheim. Soggetto e sceneggiatura: Erich von Stroheim; fotografia: Ben Reynolds, William Daniels; scenografia: Erich von Stroheim, Richard Day; interpreti: Erich von Stroheim (conte Wladislas Serge Karamzin), Maude George (principessa Olga Petznikoff), Mae Bush (principessa Vera), George Christians poi Robert Edison (Howard Hugues), Patsy Hannen (Dolly Hugues), Cesare Gravina (Ventucci), Malvina Polo (Marietta, sua figlia), Dale Fuller (Maruska, la domestica); produzione: Universal.TramaNel 1920 a Montecarlo un falso conte russo che vive con due false sorelle e una cameriera, da lui sfruttate seduce la moglie di un diplomatico americano, violenta la figlia minorata di un falsario che lo uccide e ne butta il cadavere in una fogna. Prodotto da Carl Laemmle per la Universal a un costo enorme per l'epoca (un milione di dollari per 80000 metri di pellicola; l'edizione originale era di 6300, quasi 4 ore, prima ridotte dal produttore e poi sempre più scorciato dalle varie censure), è un melodramma a forti tinte che con irridente, irriverente e ribalda ironia Stroheim spinge sino alla caricatura.Chiaramente pensato come melodramma a sfondo sessuale, Foolish Wives è uno dei più divertente drammi burlesque mai portati sullo schermo. Mack Sennett al suo massimo non ne ha mai fatto uno più divertente. Involontariamente divertente, Foolish Wives nondimeno è allo stesso tempo francamente osceno. (...) Con i suoi due principali personaggi americani concepiti dall'autore come puri somari e gli stranieri, per contrasto mostrati come acuti furbacchioni che si fanno beffe degli americani a ogni occasione, Foolish Wives si propone come un malizioso insulto agli americani in generale e alla femminilità americana in particolare. Se scritto da un americano sarebbe stato già di cattivo gusto, ma quando robaccia come questa viene tirata fuori da uno straniero (von Stroheim è austriaco) la cosa è ancora più grave". Bell, Variety, 20/1/1922La musica"Scrivere la musica di un film come Foolish Wives di Erich von Stroheim non è cosa da poco. Un falso conte russo in una falsa Montecarlo, in compagnia di un falsario e di due principesse, false anche loro...: tutto questo per ispirare una musica non... falsa, ma per lo meno "presa a prestito". Nel corso dell'intera partitura ho lavorato secondo il principio del leitmotiv, assegnando a ciascuno dei personaggi un proprio tema che viene modificato in funzione della presenza di altri e della situazione drammatica. Tutta la musica del film si affida a un tema principale, quello del "Conte Sergei Karamzin'". Il compositore americano Sigmund Romberg, a cui si deve la prima partitura musicale per Foolish Wives, si servì, come usava all'epoca, di un collage di celebri partiture per orchestra e di un tema particolarmente efficace, affidato ai corni da caccia, 'per annunciare ogni apparizione del sinistro Karamzin'. A partire da questi dati e tenendo conto dell'orchestrazione da me scelta (violino, contrabbasso, tromba, trombone, piano e soprano - formazione eclettica tipica delle orchestre cinematografiche nell'epoca del muto), ho composto un tema per gli ottoni. Con un colore minore russo "alla Prokofiev", questo tema a due voci, allargandosi in movimenti contrari, contribuisce a esprimere la dualità lacerante del personaggio. Capace delle più alte acrobazie di galanteria e di savoir-vivre all'europea, Karamzin sprofonda con la stessa facilità nell'intrigo, nella cupidigia e nel sadismo: da qui la dualità della musica. (...) Tutto sommato, un lavoro di ricostruzione immaginaria che si ricollega, servendosene, all'usurpazione come mezzo di espressione della verità, principio caro al genio di Erich von Stroheim." Gabriel Thibaudeau
|