S.E.Q.U.E.N.Z.E. di Leonardo Cemak
da domani 14 ott fino al 30 ott alla Galleria Antichi Forni di Macerata. Promossa dal Comune di Macerata, in collaborazione con la Provincia di Macerata e con la Regione Marche. MACERATA, 2006-10-14 - E' l'evento artistico più importante nel territorio marchigiano. Verranno esposti 50 quadri, acrilici e chine su tela con un trittico di 225 cm x 450 cm. Fotogrammi di vita umana sempre in bilico tra l'essere e l'esistere. Organizzata dallo Studio Salvucci Comunicazione & Marketing, la kermesse artistica è ad ingresso libero. Info 0733549126
Biografia di Leonardo Cemak
Leonardo Cemak è nato a Senigallia da padre marchigiano e da madre polacca di origine ucraina. Ha studiato all´Istituto d´Arte di Ancona e all´Accademia delle Belle Arti di Bologna. Pittore, disegnatore, illustratore, vignettista ha collaborato con molti giornali e riviste tra cui L´Unità, Rinascita, Esquire, Panorama, Epoca, Linus, Comix, L´Europeo. E´ stato per dieci anni collaboratore del Satyricon di Repubblica. Ha illustrato libri per le Case Editrici: Rizzoli, Marietti e Comix-Panini. Ha disegnato copertine di libri per la Casa Editrice Rizzoli. Ha pubblicato due libri di sue vignette con la Rizzoli con prefazioni di Federino Zeri e Alberto Abruzzese. Ha tenuto mostre in Italia e all´estero in qualità di disegnatore e pittore. Tra le più recenti personali si segnalano Oceano Adriatico a cura di Flavio Caroli nei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia (1997); Disegni e Dipinti allo Spazio Quid di Milano (1998); la triologia Dieci Opere 1999), Homino Sapiens (2000) e Morale della favola (2001) all´Istituto di Filosofia di Urbino; Sguardi allo Spazio Quid di Milano (2001); Cemak, istruzioni per l´uso all´Università Politecnica di Ancona (2004); Alice. Attraverso lo specchio alla Galleria Nuages di Milano (2004); Attraverso lo specchio, Leonardo Cemak alla Torre Avogadro di Lumezzane, Brescia (2005); Due misure alla Galleria L´ottagono di Bibbiano, Reggio Emilia (2005). Nel 1998 ha vinto il Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi; nel 1991 premiato con la Palma d´oro per la Letteratura illustrata al Salone ell´Umorismo di Bordighera, Savona. Del suo lavoro si sono occupati e hanno scritto oltre ai citati Federico Zeri, Alberto abruzzese e Flavio Caroli, altri studiosi tra i quali Pietro Bellasi, docente di Sociologia all´Università di Bologna, Umberto Galimberti, psicoanalista junghiano e professore di Filosofia della storia all´Università "Cà Foscari" di Venezia, Ugo Volli, docente di Filosofia del Linguaggio all´Università di Bologna e Guido Zingari, docente di Filosofia del Linguaggio all´Università di Roma, Tor Vergata.
CON-SEQUENZE
Il suo nome è Leonardo. E' nato in via Raffaello. E' stato alla Scuola d'Arte in via Michelangelo. Poi all'Accademia di Belle Arti in via Belle Arti. Sequenze di segni. Di cui deve sopportarne le conseguenze: è pittore. Ma, la sua, è un'attività a tutto tondo e quadro che spazia in diversi campi delle arti figurative. Pittura, disegno, illustrazione, fumetto, vignetta satirica. I suoi lavori si specchiano uno nell'altro, si con-fondono e si uniscono in sequenze. Come nel caso di questa mostra. Sequenze dis/ordinate di inquadrature (50 quadri) che si susseguono fino a formare una serie, ora unitaria, ora disorganica, di elementi figurativi e narrativi. Un percorso espositivo, un itinerario visivo, una processione di immagini. Elementi casuali, effetti volutamente casuali, segni casualmente voluti, si rincorrono e si in-contrano. Foto (pitto)grammi di una pellicola(tela). Gesto, dripping, pixel manuale. Restringimento, allargamento. Frammenti. Scrittura automatica, architettura razionale, segno sentimentale.
"S.e.q.u.e.n.z.e." Mostra di Leonardo Cemak
S.e.q.u.e.n.z.e., un percorso attraverso le cinquanta opere di Cemak. Un´attività, la sua, a tutto tondo che spazia in campi diversi delle arti figurative. Pittura, disegno, illustrazione, vignetta. I suoi lavori si specchiano uno nell´altro. Fino a con-fondersi. Personaggi enigmatici e scenari naturalistici: boschi, ombre, fasci di luce, paesaggi essenziali che stupiscono lo spettatore per l´alone di mistero e brivido che emanano. Immagini si susseguono lungo sequenze silenziose. Leonardo Cemak coglie la solitudine del suo tempo, in un passato aureo, dai confini tanto vaghi quanto incensati. E la esprime in una suggestiva ricerca cromatica...di solo bianco e nero simboli puri e primi dell´essenzialità. Veri e propri archetipi letterari, costruiti sul motivo fondamentale dell´essere o dell´esistere. Le cinquanta opere di Cemak, sono fotogrammi che pongono l´osservatore al centro di un´atmosfera surreale e inquietante. La realtà delle tele dell´artista marchigiano, serba, al proprio interno, un mistero, una sorta di arcano che la scienza si sforza invano di scalfire e di cui invece l´arte di Cemak illumina...svela i retroscena dell´esistenza, ricca di allusioni sulla condizione attuale dello spaesamento dell´uomo. Il bosco, il cancello sempre semi-aperto, semi-chiuso, alla vita, fasci di luci, giochi di ombre che caratterizzano i dipinti di Cemak, al di là di qualsiasi misterosofia, sono luoghi in cui perdersi, ma anche trovarsi, o ritrovarsi. Sono luoghi delle apparizioni. Dal tardo Cinquecento questa visione è acuta e godibile, una testimonianza esemplare è il Giardino di Boboli, a Firenze. E´ soprattutto questa caratteristica, del perdersi e del libero arbitrio dell´uomo di volersi ritrovare, o di non volersi cercare che in Cemak esce con tutta la sua energia vibrante. Gli arabeschi di alberi in rapida successione hanno trame strette e conchiuse, da schiacciare ai margini del dipinto, figure (sia essa l´ologramma della bambina Alice, o la silhoutte inconfondibile dell´omino) costrette ad interrogarsi davanti ai cancelli che aprono all´inquietitudine eterna del bosco e chiudono sul nulla. Le opere di Cemak, sono appunto sequenze. Un continuum cromatico assoluto (attraverso la giustapposizione di bianco e nero e delle loro sfumature in grigio), ma al contempo anche un unicum (ogni quadro rappresenta un "quadro" unico dell´artista). Un viaggio all´interno di sagome vuote ritagliate, figure di bambine eterne, volti che nascondono ironicamente la propria natura. Un universo familiare spaesato, che evoca che l´anima è in silenzio. Il tempo è immutabile, ma l´uomo vuole davvero cambiare la propria esistenza? Una frecciata, di Cemak, attuale e inquietante. Il richiamo ad elementi di cultura italiana extrapittorica: il motivo dell´ombra, del gioco stilistico narrativo del bianco e nero, la personalità effimera, il bosco, i cancelli, la natura paesaggistica arcana, fanno pensare al Nessuno e a I giganti della montagna di Pirandello. Cinquanta quadri in sequenza, dalla misura più piccola di 70 x 100 cm, fino al trittico di 225 x 450 cm. Le tecniche usate da Cemak sono acrilici e chine su tela. Le opere di Cemak sono anche esposte a Roma, al Museo di Roma in Trastevere, p.zza Sant'Egidio, "La tentazione comica: tre secoli di satire tra le Marche e Roma", dall'11 ottobre fino al 26 novembre. L'iniziativa è stata promossa di concerto dal Comune di Roma e dalla Provincia di Macerata.
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