Medicina d’Urgenza e nuove assunzioni le priorità
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2007-02-01 - Innalzare la qualità delle specializzazioni presenti, potenziare la medicina d’urgenza e la traumatologia in particolare, attraverso un Pronto Soccorso rinnovato e un miglioramento della diagnostica: sono queste le linee-guida per la sanità sambenedettese, indicate dal vicepresidente della Regione Marche Luciano Agostini, intervenuto al Consiglio comunale aperto che si è svolto mercoledì 31 gennaio al Comune di San Benedetto.
Agostini ha inoltre ricordato le procedure già avviate per assumere nuovi primari dello stesso Pronto soccorso, dell’Unità di Medicina e di quella di Gastroenterologia, affrontando quindi il problema del personale, già sollevato da altri intervenuti, i quali avevano ricordato che a San Benedetto, Zona Territoriale 12 della Asur, la spesa per il personale è pari al 29% circa del bilancio aziendale, contro una media regionale intorno al 40: un chiaro sottodimensionamento degli organici rivieraschi. Infine, il vicepresidente della giunta regionale ha annunciato che verrà presto sbloccata la pratica per consentire l’arrivo della nuova Tac al “Madonna del soccorso”.
L’ultimo intervento in Consiglio è stato quello di Marco Luchetti, presidente della Vª commissione “Sicurezza sociale” alla Regione Marche. Anche Luchetti ha parlato di “crescita” dell’ospedale sambenedettese, evocando inoltre problemi in aumento, come quello della non autosufficienza degli anziani e delle forme di assistenza sul territorio.
Questioni affrontate in apertura di seduta dall’assessore comunale alle Politiche sociali Loredana Emili, che in generale ha offerto una panoramica dei principali problemi della sanità locale, dalla mobilità passiva, alla razionalizzazione dell’offerta sanitaria (la Emili ha infatti parlato di «offerta ridondante» di strutture, con tre ospedali pubblici, quattro case di cura private «e la concorrenza degli ospedali e delle case di cura abruzzesi di confine»).
Dopo l’assessore è intervenuta il consigliere Ds Palma Del Zompo, che ha affrontato in particolare il problema della collaborazione tra medici di famiglia e ospedale, delle non autosufficienze e di altre questioni socio-sanitarie.
Indi l’intervento del direttore della Asur 12, dott. Giuseppe Petrone, da poco riconfermato per i prossimi tre anni e nominato anche responsabile di “area vasta”, ovvero coordinatore dell’offerta sanitaria delle zone di Ascoli e di San Benedetto. Petrone ha chiesto la collaborazione di tutti i soggetti interessati alla sanità, dalle parti politiche ai sindacati, ed ha annunciato di voler colmare le carenze di personale e soprattutto il ritardo tecnologico dell’ospedale sambenedettese. Ha precisato che non ci saranno “doppioni” tra Ascoli e San Benedetto, ovvero reparti identici che in quanto tali impedirebbero il miglioramento della qualità di uno dei due, a beneficio di tutto il territorio. E che non dovrebbero esserci “doppioni” neppure tra offerta pubblica e offerta privata.
A seguire l’intervento di Cornelio Pierazzoli (presidente cittadino del “Tribunale per i diritti del malato”) sull’efficienza del servizio offerto dai medici di base, l’assistenza a domicilio, le liste d’attesa, il costo per il personale sanitario a San Benedetto, il sottodimensionamento del Pronto soccorso, che pure è il secondo delle Marche per attività svolta, dopo quello di Ancona.
Ancora, interventi dei consiglieri comunali Antonio Felicetti (Lista Martinelli-Pri) e Federico Olivieri (Ds), del consigliere regionale Vittorio Santori (Forza Italia), dell’esponente della Rosa nel pugno Federico Falaschetti, di An Benito Rossi (che ha chiesto di conoscere con chiarezza quale fosse l’orientamento della Regione Marche sulla sanità), del consigliere regionale di An Guido Castelli, che ha elencato gli squilibri delle risorse per la sanità sul territorio regionale, ma ha anche chiesto che su questo tema il sud delle Marche non soffra più di “instabilità politica”. Sono poi intervenuti il consigliere comunale della Lista “Unione” Francesco Bruni («per la prima volta in otto anni non è cambiato il direttore generale della nostra Asl. Ora si investa sugli operatori»), l’esponente di An Pino Marucci, i consiglieri di An Pasqualino Piunti («è la solita passerella»), Giorgio De Vecchis («abbiamo 11 milioni di euro di mobilità passiva e quattro di mobilità attiva. Quest’ultima certifica il fallimento della politica regionale, perché almeno la metà di questo importo è generato dalle cliniche private»).
Il sindaco Gaspari e il vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno hanno rinunciato al loro intervento per permetterne un maggior numero dalla platea.
Il consiglio, che era iniziato intorno alle 21, si è concluso a mezzanotte e mezza circa.
Erano presenti molti medici dell’ospedale sambenedettese e alcuni sindaci e amministratori del comprensorio.