MUSICULTURA VINCE IL MALTEMPO E REGALA EMOZIONI ALL'ARENA SFERISTERIO
Pubblico avido di musica resiste nonostante il freddo e viene premiato da una valanga di emozioni con le esibizioni dell'immensa Odetta, Giorgia, Marlene Kuntz e La Crus, Giovanni Giusto con il Coro di Monte Peralba e Giovanna Digito Ospite a sorpresa Roberto Vecchioni in duetto con Enzo Jannacci Assegnati i primi tre premi per Miglior Testo, Interpretazione e Musica MACERATA - Musicultura la spunta sul cattivo tempo e riesce ad allontanare le incertezze portate dalle nuvole che hanno coperto il cielo per tutta la giornata di ieri, 14 giugno e che hanno determinato l'annullamento della prima serata del festival, il 13 giugno. La speranza che le intemperie non rovinassero la festa della musica all'Arena Sferisterio di Macerata è stata accolta, e Daniele Bossari, conduttore delle tre serate, ha potuto così esclamare entusiasta: "Ci siamo finalmente! Buonasera Macerata! Partiamo ufficialmente con questa XIX edizione di Musicultura. Ringrazio tutti per l'esperienza che sto vivendo, sono emozionato". Subito entrati nel vivo dello spettacolo, anche a causa del freddo che si è fatto sempre più pungente durante la serata, Bossari ha introdotto i tre inviati di Radio Uno Rai e insieme a lui conduttori dello show: Gianmaurizio Foderaro, Carlotta Tedeschi e Alma Grandin. La Rai ha trasmesso la diretta del concerto dalle ore 24, subito dopo gli appuntamenti sportivi, intervallandola con interviste agli ospiti. Ad aprire il festival sono stati gli otto finalisti vincitori che hanno presentato il brano in concorso, ognuno diverso per sensibilità artistica e atmosfera musicale. I giovanissimi Greenwich hanno rotto il ghiacco invocando gli "Anni '70" con il loro pop fresco, Folco Orselli ha introdotto il romanticismo con "L'amore ci sorprende" mentre Mines non poteva trovare situazione (meteorologica) più adatta per attaccare i "Caldi estivi" accompagnato anche da un attore in costume e pinne. Marco Giunti ha stupito con la sua teatrale fisicità e il brano "Dindolindolente", Jang Senato hanno portato una ventata di vezzosità e contaminazioni con "Lamericano", Cristian Grassilli ha trasportato tutti su di un tappeto di note "Sotto i portici di Bologna", mentre Sandy Müller ha preferito invocare con raffinatezza "Una grande stella" e Giacomo Barbieri, sempre in tema di astri, si è chiesto con dolce malinconia "Ma come fa la luna". Non c'è stato tempo per le esitazioni, e mentre il pubblico rifletteva su quale artista votare sono entrati sul palco i primi ospiti, Giovanni Giusto e il Coro di Monte Peralba, che in un singolare duetto parlato e cantato hanno proposto "Il Piave mormorava" insieme a Giovanna Digito del Teatro dei Pazzi in un crescendo di emozioni leggiadre. Ma è stata certamente l'esibizione della leggenda del folk Odetta ad animare ed accendere il pubblico che non si è fatto sfuggire l'occasione di vedere la grande interprete dal vivo in esclusiva per l'Europa. Insieme al suo pianista la dolcissima e sorridente signora della musica che Martin Luther King definì "Regina del folk americano" e che è stata fonte di ispirazione per tanti, Bob Dylan per fare un nome, ha incantato la platea con "You don't know my mind", "Roberta", "Something inside so strong" e una sentita "House of the rising sun". Odetta è stata poi omaggiata con un premio alla carriera offerto da Unimarche, rappresentata dai docenti Barbara Pojaghi e dal preside Fulvio Esposito. Il riconoscimento è stato intitolato al suo immenso talento e valore umano nell'interpretare e far emergere l'anima di un popolo. E' stata poi la volta di un'altra graditissima esibizione, quella di Enzo Jannacci e suo figlio Paolo in un trio di jazz strumentali, versi ritmati e tanta ironia, tra una "Lettera da lontano" e una "E, la vita la vita" eseguita con l'ospite a sorpresa della serata, il professore della musica e membro del Comitato artistico di garanzia Roberto Vecchioni. Lo straordinario duetto si è concluso con una magica "Luci a San Siro", quando poi Vecchioni ha cantato da solo "Non lasciarmi andare via". "E' un onore per me stare su questo palco con un vero monumento della nostra musica, che risponde al nome di Enzo Jannacci" ha esclamato il cantautore milanese. Una ammaliante Giorgia, neo giurata del Comitato di Musicultura, ha riscaldato gli animi degli spettatori già intirizziti ma avidi di musica con brani del suo repertorio come "Gocce di memoria" e una strepitosa cover di "You make me feel (like a natural woman)", accompagnata al pianoforte dal Maestro Alessandro Centofanti. La cantante romana ha poi scambiato una battuta con Bossari: "Daniele, ci siamo incontrati su tanti palchi diversi, ma questo di Musicultura nello Sferisterio di Macerata ha un fascino tutto particolare". Prima degli ultimi ospiti big, sono stati consegnati tre ambitissimi premi, ognuno del valore di 2.500 euro: il premio Unimarche per il Miglior Testo è andato a Folco Orselli, il premio Imaie per la Migliore Interpretazione è stato vinto da Cristian Grassilli mentre il gruppo Jang Senato si è aggiudicato il premio Siae per la Migliore Musica. Marlene Kuntz e La Crus hanno suonato di fronte agli irriducibili della platea e dei palchetti: oltre ad eseguire un brano a testa ("Via con me" di Paolo Conte per i La Crus e "Uno" per i Marlene Kuntz), i due gruppi si sono intrecciati per regalare al pubblico momenti di intensità lirica ed espressiva: "Come ogni volta" e "La libertà" di Giorgio Gaber hanno suggellato un sodalizio artistico di grande livello. Nell'ultima serata del festival, domenica 15 giugno, verrà assegnato il prestigioso Premio UBI Banca Popolare Ancona del valore di 20mila euro e la Targa della Critica del valore di 2.500 euro.
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