Prima esperienza in Italia formalizzata a Teramo: mercoledì 28 febbraio un focus group
TERAMO, 2007-02-26 - Si terrà mercoledì 28 febbraio dalle ore 8.30 alle ore 17.30 presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Teramo un focus group su “Azioni e procedure di raccordo multi-attoriale per l’identificazione e la tutela delle vittime di tratta”.
L’importante iniziativa è organizzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo e dall’Associazione On the Road, con il sostegno dell’Università degli Studi di Teramo, nell’ambito del progetto europeo Agis.Il focus group fa parte di una serie di attività scaturite dalla proficua collaborazione tra i due enti.Il fenomeno della tratta degli esseri umani rappresenta infatti un’inaccettabile e diffusa violazione dei diritti umani di cui sono vittime donne, uomini e minori stranieri. La complessità del fenomeno, la sua diversificazione, il suo carattere sommerso, la sua natura di reato transnazionale, gestito da pericolose organizzazioni criminali, richiedono interventi di contrasto specifici, essendo del tutto insufficiente l’ordinaria attività di controllo e di rilevazione delle condotte illecite da parte delle forze dell’ordine. Uno dei problemi principali e più insidiosi è riuscire a identificare le vittime di tratta da parte degli operatori delle forze dell’ordine. E’ necessario, sia per gli operatori che per la stessa opinione pubblica, capire senza equivoci la profonda differenza esistente tra vittime di tratta e migranti irregolari. Le raccomandazioni internazionali (provenienti da Unione Europea, ONU, Consiglio d’Europa e da tanti altri organismi) sollecitano gli Stati e gli Enti ad operare nell’identificazione ed assistenza alle vittime secondo un metodo multi-agenzia. In tal modo, ogni ente svolge il suo ruolo in sinergia con gli altri, secondo un circuito di coordinazione e collaborazione continua, consapevole delle rispettive esigenze e difficoltà. Uno dei primi casi europei ed il primo in Italia di sperimentazione di questa metodologia è in atto a Teramo dal 2005. Grazie alla collaborazione tra Procura della Repubblica, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza e l’Associazione On the Road è stato adottato un “Protocollo per l’identificazione e l’approccio alle possibili vittime di tratta” elaborato dalla Procura di Teramo e dall’Associazione On the road e diramato a tutte le Forze dell’Ordine della provincia. Questo metodo sperimentale, oltre ad intraprendere un percorso di formazione degli operatori, ha già garantito notevoli successi sia in termini di tutela delle vittime di tratta, sia di accertamento e repressione dei reati. L’iniziativa ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero circa la sua validità scientifica e pratica.Il focus group di mercoledì 28 febbraio costituirà l’occasione per approcciare in modo interattivo il fenomeno. La giornata prevede la partecipazione di esperti e dei responsabili provinciali delle azioni di contrasto, i quali opereranno un confronto di opinioni e di esperienze e stabiliranno le ulteriori tappe di questo entusiasmante percorso innovativo.In particolare, dopo i saluti del Professor Everardo Minardi e le introduzioni del Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Teramo David Mancini e del coordinatore generale dell’ Associazione On the Road Marco Bufo, i relatori interverranno su “La tratta degli esseri umani e gli strumenti legislativi di riferimento”, “Come si sviluppa la tratta”, “L’approccio multi-agenzia”, “Processi d’identificazione delle possibili vittime di tratta”. Dopo le relazioni di Olimpia del Maffeo (direttrice della scuola di Polizia di Alessandria), Roberto Della Rocca (Vice-questore aggiunto Squadra Mobile di Venezia), Giuseppe Battaglia (maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Ufficio Cooperazione Internazionale), Isabella Orfano (Associazione On the Road e componente del Gruppo di Esperti sulla Tratta della Commissione europea) e dopo i lavori di gruppo, il dottor Mancini condurrà il tavolo di discussione finale, finalizzato ad un ulteriore miglioramento delle procedure di collaborazione tra magistratura, forze dell’ordine e privato sociale.
Si allega il programma