La politica? È poesia
2007-02-02 - Che per divenire caso pubblico in Italia basti ben poco era cosa nota e risaputa (forse meno risaputa agli assidui spettatori dei programmi pomeridiani ma pur sempre nota a chi ha un minimo di coscienza critica della situazione televisiva made in Italy).L’ennesima conferma di questa tradizione tutta nostra di far diventare oro il minimo evento che prospetti valanghe di ascolti, è stata l’ultima sparata dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il poeta, titolo che probabilmente non era ancora entrato nel folto listino di aggettivi che la celebrità raccoglie ormai gloriosamente da anni.E così richiesta di scuse soddisfatta. Ma insomma, povera donna, Veronica, bisogna pure compatirla, se fa il mandrillo con le altre…! Ma tutto bene quel che finisce bene, ed i cuori degli italiani ammaliati dal luccichio smagliante del miracolo dell’odontoiatria, ora sono ancor di più pieni e rigogliosi di dolcezza verso Silvio (come se già non godessero abbastanza delle sventure di Pierino ed i suo alleati giocherelloni della maggioranza). E poi si sa, le imprese sdolcinate sono sempre le migliori amiche dell’Auditel, ché tanto ci riempiono di apprensione, quanto ci distraggono dalle prime pagine che davvero meriterebbero la seria attenzione di noi creduloni. Ma proprio non ce la facciamo a non far ridere chi ci guarda da fuori?! Ah, dimenticavo: il pelo del mignolo di Prodi è incarnito…ma poverino, tanto a lui non se lo fila nessuno!
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