"Saggi paesaggi", festival che valorizza il territorio.
Ascoli P., 2006-05-05 - Successo per gli eventi in calendario, con "(E)vento di terra" esaltate le professionalità picene.
Il Piceno come evento e non “un” evento nel Piceno: questa la finalità di Saggi Paesaggi, il festival dei paesaggi collinari e conviviali che la provincia di Ascoli Piceno ha avviato nel grande ponte di primavera fra il 21 aprile ed il 1° maggio. Ventisei appuntamenti di grande qualità hanno costituito la vetrina di quel fervore culturale diffuso che caratterizza lo stile di vita del territorio. Si è trattato di un’anteprima volta ad anticipare l’intensa programmazione estiva ed invernale, a valorizzarla ed a proporla all’esterno come fattore della specificità locale. Un’offerta attrattiva e propositiva anche perché è nata dalla creatività dei luoghi, dall’intreccio di alcune delle proposte e delle esperienze in essi più attive.
In particolare "(E)vento di terra", spettacolo con Neri Marcorè, musiche originali di Giovanni Allevi ed immagini di Tullio Pericoli ha esaltato il coinvolgimento del territorio nella programmazione dell’ Assessorato alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno. Come noto, infatti, Marcorè, Allevi e Pericoli sono artisti piceni che, nonostante il successo nazionale ed internazionale, hanno mantenuto legami profondi e vissuti con le loro radici.
E'intenzione dell'Assessorato provinciale alla cultura consolidare nelle prossime edizioni la rete dei soggetti coinvolti fino ad intrecciare, in una trama compatta ed estesa, i nodi più vitali della cultura ascolana e fermana. Un consolidamento che si annuncia rapido ed efficace, visto l’alto gradimento turistico e di pubblico che tutti gli appuntamenti di Saggi Paesaggi hanno ottenuto, accreditando il Piceno come sede di un evento diffuso e rispettoso delle specificità locali, ma nel contempo originale e visibile, e perciò capace di intercettare l’attenzione ed il sostegno delle istituzioni politiche ed economiche.
Lo sforzo organizzativo dell’Assessorato alla Cultura, la capacità progettuale, di coordinamento e di servizio dell’architetto Sandro Polci, la generosità di Neri Marcorè, Giovanni Allevi e Tullio Pericoli hanno dunque finalmente permesso di portare alla ribalta nazionale proprio la rete locale, dando forza a quel modello piceno che la frammentazione rende debole e tiene sommerso, nonostante la sua qualità. ( da Piceno News)
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