di Giovanna Maggiani Chelli*
Continua la vena artistica, oggi espressa in letteratura, intorno alla figura di Matteo Messina Denaro lo stragista di Firenze del 27 Maggio 1993, colui che ebbe a dire guardando gli Uffizi “questi salteranno” e con loro sono saltate le vite dei nostri parenti sotto l’effetto di 300 chili di tritolo, magnanimamente esportato in “continente”. E nessuno di tutto questo prova un briciolo di vergogna, anzi.
Da 15 anni la mafia con la coppola e quella con il colletto bianco, è arrogante prepotente e padrona delle nostre esistenze, ci fa subire ogni giorno cattiverie e umiliazioni dopo averci ucciso i figli e invalidato in modo gravissimo i parenti più stretti, e lo Stato lascia fare, come lasciò fare la notte del 27 Maggio 1993 e i Governi tergiversano, prendono tempo e ci lasciano nelle mani della mafia.
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili