“Fiabe del tempo ritrovato” è il titolo e tema al tempo stesso, di una mostra pittorica che la Palazzina Azzurra ospita dal 27 gennaio al 7 febbraio 2007.
Laura Plini è un’artista autodidatta, la sua prima personale risale al 1987, sono rare le sue esposizioni, ma sempre accompagnate da un coro di voci entusiaste, tanto dei critici quanto del pubblico.Questo ciclo pittorico può essere una risposta alla proustiana “Ricerca del tempo perduto”, che Laura Plini reinterpreta in modo fiabesco e onirico. Le trenta tele esposte presentano atmosfere rarefatte, fuori dal tempo, avvolte da una luce eterea in cui lo spazio assume una dimensione sovrannaturale.L’artista sembra attingere da una tavolozza d’altri tempi, sia per la modulazione del colore, sia nella scelta dei particolari che animano le sue tele: dalle vesti, alle case… alla natura che offre scorci insoliti, come fluttuanti in una memoria dal sapore antico. Laura Plini fa rivivere gli anni 20 e 30 dello scorso secolo, anni che non ha vissuto, ma fertili di ispirazioni per la sua sensibilità di donna e di artista.A prima vista si coglie una certa familiarità con le tele dell’impressionismo francese… quella naturale vocazione a catturare impressioni che in un attimo diventano rivelazione. Un po’ come in “Impression, soleil levant” di Monet (una specie di manifesto programmatico dell’intero filone espressivo), Laura Plini immerge tutti i quadri in una foschia azzurrina in cui ogni forma diventa più labile e sembra entrare in armonia con il paesaggio circostante. Un paesaggio fatto di prati evanescenti, cieli avvolti in una luce tiepida, alberi ondeggianti… scene di vita interiore, ben lontane dagli spazi metropolitani e dalle rivisitazioni artistiche che le avanguardie ne propongono. Laura Plini è una voce fuori dal coro, la sua pittura è un rifugio dal rumore e dal modernismo, per questo ha qualcosa di fiabesco.Di solito evito di accostare pittori contemporanei e quelli consacrati dal tempo, penso vada a detrimento dell’artista stesso, lo trovo eccessivo, ma questa volta mi sono sorpresa io stessa… c’è una piccola magia nelle tele di questa pittrice. Ho parlato di effetto impressionistico; è proprio quello che mi ha colpita, poi ho fatto qualche passo verso il quadro e mi sono ricreduta. Da vicino le pennellate non hanno la corposità densa dei maestri francesi, sono leggerissime e conferiscono alla materia una straordinaria levità.
La mostra è organizzata in collaborazione con l’assessorato alle Politiche culturali ed è aperta al pubblico dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle 19,00.
Lunedì chiuso
Ingresso libero
Presso la Palazzina Azzurra di S. Benedetto del Tronto, Viale Buozzi.
Visita il sito dell’artista: http://www.plini.it/