FALCONARA MARITTIMA, 2006-08-22 - “MUSICA LEGATA AD UN GRANELLO DI SABBIA”: BOSSANOVA IN SPIAGGIA A VILLANOVA
Secondo appuntamento con le serate della rassegna “Musica legata ad un granello di sabbia” e stavolta la musica è verdeoro. Mercoledì 23 agosto, sempre alla spiaggetta di Villanova (ingresso da via Monti e Tognetti) alle 21, protagonista diventa la bossa nova proposta da “Treis Irmao”. I “Tre Fratelli” sono Doriano Marcucci (chitarra e voce), Stefano Conforti (sax e flauto) e Amedeo Griffoni (percussioni) che in questo omaggio a grandi autori del genere come Antonio Carlos Jobim, Joao Gilberto, Vinicius De Moraes, saranno affiancati da tre special guest star: Andrea Morandi alla batteria, Ludovico Camerati al contrabbasso e Roberto Piermartire, già Ladri di Biciclette e orchestra di Paolo Belli, considerato uno dei migliori trombettisti nell’ambiente jazz e R&B italiano. Ottimo anche il curriculum artistico dei Treis Irmao: Marcucci, da Montegranaro, suona carioca da oltre 20 anni; Conforti, maestro di musica e insegnante a Tolentino, è considerato uno dei migliori sassofonisti in ambito jazz; Griffoni, maestro alla Scuola Musicale “Pergolesi” di Jesi, vanta invece collaborazioni importanti nel jazz e nella musica etnica, soprattutto cubana e brasiliana. La bossa nova, genere molto vicino al jazz, contenitore di atmosfere soffuse e di sentimenti caldi, di quel calore tutto carioca – lontano però dai lustrini della samba – vicino a cuore, alla “saudade”, parola intraducibile in italiano, a metà tra la nostalgia e la malinconia, senz’altro saprà incendiare di passione gli spettatori con un repertorio che spazia nella rivisitazione di brani famossissimi come “La ragazza di Ipanema”, “La pioggia di marzo”, “Samba in una sola nota”, “Chega de saudade”, “Masquenada” e tante altre. L’ingresso è ad ingresso gratuito e, in caso di maltempo, si svolgerà presso il Centro Sociale Giacomo Leopardi.
FALCONARA MARITTIMA, 2006-08-22 - “CRICETI MECCANICI SU UNA LUNA DI SATURNO” ALLA CORTE DEL CASTELLO
Immaginate il 2010. Prendete una tipica famiglia di sei persone, isolate tra loro, ognuna nel proprio mondo fatto di quantità industriali di tv e consumismo. Nello scorrere, comico e patetico allo stesso tempo, del quotidiano, arriva una cassa in eredità che, inaspettata, muterà la storia. Questa la traccia narrativa di “Criceti meccanici su una luna di Saturno” il testo originale che la compagnia teatrale “Terra di nessuno” proporrà al pubblico della Corte del Castello, mercoledì 23 agosto alle 21.30.
Lo spettacolo nasce una ricerca che ha interessato i cambiamenti antropologici che hanno riguardato l’Italia, nello specifico le Marche, dall’immediato dopoguerra agli anni 60’ per capire dove è nato il cambiamento che ha portato alle attuali condizioni di vita, documentando tradizioni della cultura rurale Marchigiana, i balli folcloristici i canti, le funzioni religiose, i riti pagani che ancora resistono. Una società-ombra nascosta sotto la patina lucida della modernità ha fatto capolino, lamentando l'inadeguatezza di un Uomo che troppo rapidamente si è dovuto conformare ad un mondo in folle corsa verso ignoti traguardi. Nello spettacolo i personaggi (Fabio Ambosini, Gianluca Budini, Chiara Coletta, Javier Cura, Paola Leuci e Guglielmo Perez) estremizzano le tracce assurde della nostra società con il tentativo di rendere visibile, sia anche per un istante, i limiti della nostra gabbia e il vuoto dell'abisso su cui ci sporgiamo.
FALCONARA MARITTIMA, 2006-08-22 - “ IL POETA TOTO’ ” EMOZIONA ALLA CORTE DEL CASTELLO
La poesia napoletana, tra versi e note, emoziona la Corte del Castello per “Omaggio a Totò” il recital in dialetto napoletano proposto lunedì 21 agosto dalla compagnia teatrale “Il poeta Totò”.
Ottimo il livello musicale, per interpretazione e rapporto con il testo che ha denotato il profondo legame del Maestro Antonio Siano con la cultura napoletana. Siano, già allievo di Sergio Bruni, ricordato con affetto durante la serata per l’opera di innovamento portata alla canzone napoletana senza però snaturarne l’anima, ha saputo infondere un alto livello artistico all’esibizione, creando un bel feeling con il pubblico. Un “invito” musicale molto curato che ha portato ad una performance passionale fino all’apice, grazie al coro degli spettatori, delle classiche “O sole mio” e “‘O surdato ‘nnammurato”.
A Gianfranco Rutili, invece, il merito di aver dato con maestria e diretta semplicità, il ritratto di Totò nelle sue sfumature più filosofiche, argute, a tratti contraddittorie in brani nei quali si respira sempre la cultura di un popolo, attraverso frammenti di vita vissuta che sono universali.
Una piacevole serata che ha coinvolto un pubblico eterogeneo per dati anagrafici e che ha colpito particolarmente per la ricercatezza dello stile che lascia la cultura napoletana farsi toccare dalla modernità, senza per questo mai scadere nella banalità, ma dando la sensazione di radici, acclamate in tutto il mondo, che crescono e prosperano.