-IL TEATRO TERRA TERRA INTERPRETA E FA RIVIVERE IL CARDETO
Grande successo per la prima dello spettacolo di teatro itinerante “La pietra del tempo”, promosso dal Comune di Ancona per il lancio del Museo Diffuso urbano. Domenica prossima l’ultima messa in scena.
Più di 150 persone giovedì scorso hanno partecipato allo spettacolo di teatro sociale “La pietra del tempo”, una vera e propria “narrazione collettiva” - proposta dall’Associazione Acchiappasogni in collaborazione con Marchingegno – che si è svolta percorrendo l’intero Parco del Cardeto.
Venticinque cittadini, oltre ai tanti bambini della corale Orlandini, hanno interpretato, animato e dialogato con questo “pezzo” di città, giocando con i suoi reperti, le sue memorie, le sue tante e diverse storie.
Una passeggiata in silenzio, seguita da tutti con grandissima attenzione, in cui gli attori hanno accompagnato per mano i tanti partecipanti attraversando i due colli: dal Forte Cardeto sino all’antico faro. Un vero e proprio trekking del corpo, dei sensi, dello spirito e della conoscenza, capace di mettere insieme immaginazione e sentimento.
Nell’arco di due ore il parco ha preso vita in un rincorrersi di suoni, di voci, di gallerie di personaggi: gli “abitanti” del Cardeto con le loro storie radicate nella quotidianità di un’antica Ancona ma provenienti anche da terre lontane, lontanissime. Vicende umane di un’epoca precisa (era il 1804), vicende che tuttavia che si ripetono in ogni epoca, sino ad oggi.
Le lapidi dell’antico Campo degli ebrei, diventate “sorgenti” di personaggi creati a partire dalle pietre incise - hanno preso vita e dato vita agli altri luoghi del Cardeto realizzando uno straordinario affresco storico, capace di far sorridere e riflettere.
Un gioco con il pubblico che entra nello spettacolo, tra apparizioni e sparizioni improvvise, tra canti antichi e musici-virgili, tra cespugli che improvvisamente diventano parlanti in una straordinaria ed emozionante galleria di voci.
Impossibile non essere coinvolti, non commuoversi nell’epilogo in controluce, proprio nel momento esatto in cui il sole tramonta all’interno dello specchio d’acqua del porto dorico.
Un grande lavoro costruito nel corso dell’estate sotto la regia esperta di Giovanni Zurzolo. Un teatro di grande semplicità e forza espressiva che si rifà anche alla cultura popolare e alla tradizione orale. Un teatro da vivere, dunque, per un luogo da rivivere e guardare con occhi diversi cogliendo un’occasione unica.
Un progetto, inifine, che si lega alle iniziative previste per il lancio del Museo Diffuso di Ancona e del suo primo itinerario, dedicato alla cultura ebraica.
Domenica 23 settembre a partire dalle ore 17,00 all’ingresso di via Friuli del Parco del Cardeto, avrà luogo l’ultima rappresentazione.
-LA CITTÀ SI RACCONTA: NASCE IL MUSEO DIFFUSO URBANO
Tanti i partecipanti giovedì scorso al Ridotto delle Muse per la presentazione del Museo Diffuso urbano e del suo primo itinerario dedicato alla cultura ebraica di Ancona. Domenica 23 l’inaugurazione del “Deposito del tempo”.
Dal Museo della Città al museo nella città. È questo lo slogan che ha aperto il convegno di giovedì 20 settembre, al Ridotto delle Muse, e che ha segnato la nascita del Museo Diffuso urbano. Una realtà che ha già messo in rete alcuni poli del sistema culturale cittadino (Museo della città, Centro di Documentazione Storico-Comunale e Parco del Cardeto) e che ha portato alla creazione del primo itinerario tematico: CHAYIM, sentieri ebraici di Ancona
Nel corso del convegno si è parlato di paesaggi affettivi, di musei partecipati, di musei per lo sviluppo della comunità, di identità, di appartenenza. Ma si è anche parlato di nuove tecnologie e multimedialità, strumenti preziosi per una più efficace valorizzazione e trasmissione della nostra storia e della nostra memoria.
Sono state mostrate le caratteristiche dell’infrastruttura informatica che già mette in rete i diversi poli del Museo Diffuso. Si è così navigato tra l’antico Campo degli Ebrei, le Sinagoghe e il ghetto approfondendo fatti, personaggi, ma anche aspetti della quotidianità di una Comunità millenaria.
Tra tecnologie e multimedialità, il percorso - che da domenica prossima sarà visitabile all’interno del “Deposito del tempo” vicino al Campo degli ebrei - intreccia mirabilmente passato e presente, avvicinando i cittadini, anche i più giovani, alla scoperta di una cultura che appartiene profondamente alla nostra città.
Un progetto lungo e complesso che ha previsto anche tanti interventi strutturali (di riqualificazione del paesaggio e di restauro) e che ha coinvolto tante e diverse professionalità: architetti, storici, epigrafisti, esperti di comunicazione, informatici, ecc.
Al centro del lavoro non sono solo le tecnologie, ma anche i nuovi linguaggi, più vicini alla contemporaneità, per provare ad avvicinare il cittadino al suo patrimonio storico-artistico e al museo. É stato quindi presentato in anteprima l’audiovisivo “Cardeto. Tracce di storia e di civiltà”, scritto e diretto da Luca Luzi: non un semplice documentario, ma un percorso storico-emozionale che intreccia e dà voce alle tante storie che nei secoli hanno segnato il Cardeto. Un luogo troppo a lungo rimasto in silenzio, un luogo oggi tra i più amati della nostra città.
Al convegno hanno partecipato il Sindaco Sturani, gli assessori comunali Simonetti e Fontana, l’Assessore regionale alla Cultura Minardi, l’Assessore provinciale alla Cultura Pesaresi, il Presidente della Comunità ebraica di Ancona Calderoni, la coordinatrice del Parco Cardeto Bellini, oltre ai tanti e diversi artefici del progetto.
Per il futuro? Le prospettive emerse dai lavori del convegno sono tante e di grande valore. Prime fra tutte il prossimo ampliamento della rete e la installazione di nuove stazioni multimediali di accoglienza. Un intervento reso possibile grazie anche al contributo già ottenuto dalla Fondazione Cariverona, rappresentata al convegno dall’Avv. Boscarato.
La giornata è proseguita all’interno del Parco del Cardeto con lo spettacolo itinerante di Teatro Terra Terra: “La pietra del tempo”. Una narrazione collettiva che per due ore ha accompagnato tra i sentieri del parco, e reso profondamente partecipe, un folto gruppo di spettatori, sorpresi di fronte al susseguirsi di racconti, canti, apparizioni e sparizioni, voci a volte gridate a volte solo sussurrate che hanno raccontato questo luogo in un modo veramente originale. A calcare le scene del grande “palco verde” 25 cittadini, oltre ai bambini della Corale Orlandini, che - sotto la guida del regista Giovanni Zurzolo e dell’associazione Acchiappasogni - nei due mesi estivi di laboratorio si sono gradualmente trasformati nei “personaggi” di un’esperienza teatrale unica, capace di arricchire la coscienza culturale di ogni partecipante, attore o spettatore.
Domenica prossima, alle 16.00, ci sarà l’inaugurazione del “Deposito del Tempo”, vicino al cimitero ebraico. Seguirà l’ultima messa in scena dello spettacolo del Teatro Terra Terra, con partenza alle ore 17,00 da via Friuli.