dalla Coldiretti
DIPLOMATI TRENTUNO ESPERTI A DIFESA DELL’OLIO PICENO CONCLUSO IL CORSO DI POTATURA DELL’OLIVO ORGANIZZATO A FERMO DA COLDIRETTI E APROL Trentuno “maestri potatori” dell’olivo per garantire la qualità dell’extravergine piceno. Li ha diplomati la Coldiretti provinciale, al termine di un corso organizzato a Fermo in collaborazione con l’Aprol. “La qualità dell’olio prodotto nelle nostre campagne è altissima grazie al lavoro che viene svolto a cominciare dalla piante – spiega il presidente di Coldiretti Ascoli-Fermo, Marco Maroni -. Il corso appena concluso va in questa direzione. Tra l’altro è proprio un piceno, Tiziano Aleandri, il campione regionale di potatura”. Ma l’iniziativa aveva anche l’obiettivo di offrire una opportunità formativa e lavorativa a quanti sono interessati a lavorare nel settore agroalimentare. Ecco i “magnifici trentuno” diplomati al termine del corso svoltosi nella sede della Coldiretti fermana e nell’azienda Rio Maggio di Montegranaro: Ambrogi Mirella, Basso Paride, Bedetta Tiziana, Benedetti Andrea, Botticelli Livio, Brandoli Maria Giuliana, Cantalamessa Franco, Cardi Filippo, Ciarrocca Giuseppe, Ciccalè Lino Francesco, D'Ambrosi Graziano, Deviti Emidio, Doria Marco, Fortuna Mauro, Grilli Emilio, Lauri Mauro, Maniquà Graziano, Maniquà Massimiliano, Marè Andrea, Mattetti Marco, Mazza Aurelio, Orsini Rocco, Palmieri Americo, Paniccià Giancarlo, Pennesi Francesco, Perazzini Pierluigi, Quattrini Tonino, Romanelli Piero, Totò Iulia, Vagnoni Marzia. OLIO MARCHIGIANO PIU’ TUTELATO: IL MINISTERO FIRMA IL DECRETO SULL’ETICHETTATURA OBBLIGATORIA D’ORIGINE COLDIRETTI MARCHE: “IL FRUTTO DELLE NOSTRE BATTAGLIE” Olio marchigiano più tutelato grazie al decreto sull’indicazione obbligatoria d'origine nell’etichettatura firmato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. “Una bella notizia per imprese agricole e cittadini consumatori, poiché si va a porre finalmente un freno a chi vene olio spremuto da olive di cui non si conosce la provenienza – commenta il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Proprio lo scorso dicembre avevamo portato il problema in consiglio regionale, con un’iniziativa alla quale avevano aderito ventidue associazioni dei consumatori e ambientaliste”. “Il settore olivicolo marchigiano conta una produzione di alta qualità che era necessario tutelare – aggiunge il direttore Aberto Bertinelli -, dando finalmente trasparenza anche ai cittadini. Ora l’obiettivo è estendere l’etichettatura d’origine a tutti gli altri alimenti ancora ‘anonimi’”. Il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali prevede che “al fine di assicurare la rintracciabilità dell’olio di oliva vergine ed extravergine” nonché di prevenire frodi nella commercializzazione, è obbligatorio riportare nell’etichettatura l’indicazione della zona geografica di coltivazione delle olive e ubicazione del frantoio nel quale è estratto l’olio”. “L’indicazione della zona geografica di coltivazione delle olive deve riportare la regione o lo Stato membro dell’Unione Europea o il Paese terzo dove è stata effettuata la coltivazione. In caso di olive non coltivate in un unico Stato membro o Paese terzo, nell’etichetta deve essere indicata la percentuale di olive coltivate nei diversi Stati”. In caso di inadempienza sono previste sanzioni amministrative per un importo fino a 9500 euro per ogni singola infrazione. L’entrata in vigore è fissata entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto che è stato trasmesso alla Commissione Europea per le necessarie verifiche, e comunque in tempo utile per garantire la trasparenza dell’informazione in etichetta per il prossimo raccolto di olive Made in Italy. OLIO: LA PRODUZIONE MARCHE PRODUZIONE | 38.000 hl | AZIENDE AGRICOLE (DATO ISTAT) | 20.800 | VALORE PRODUZIONI | 23.000.000 euro |
Fonte: elaborazioni e stime Coldiretti Marche-Aprol
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