Ciclismo, si mobilita il mondo del ciclismo per porre un freno al fenomeno del doping
PREVISTE NORME PIÙ RIGOROSE AL PROSSIMO TOUR DE FRANCE, MENTRE PRESTO VERRANNO DIFUSI GLI ESITI SOSPETTI DEGLI ESAMI SUI PASSAPORTI BIOLOGICI EFFETTUATI A DIVERSI CORRIDORI. INFINE L’ UCI ATTENDE DAL CONI IL DOSSIER VALVERDE, PER VALUTARE SE ESTENDERE L’ INIBIZIONE DELLO SPAGNOLO ANCHE FUORI ITALIA
di Sergio Conti
Si mobilita il mondo del ciclismo per porre un freno al fenomeno del doping che negli ultimi anni sta dilagando e sta creando non pochi problemi a tutto il movimento. Come prima misura, l’ Unione ciclistica internazionale (Uci) aprirà dei procedimenti disciplinari contro alcuni corridori dopo aver scoperto dati sospetti all’ interno dei loro passaporti biologici. E’ quanto affermato nel corso di una conferenza stampa dal presidente dell’ Uci, Pat McQuaid. «I corridori saranno informati all’ inizio della prossima settimana - ha precisato McQuaid - in seguito informeremo le loro squadre e le federazioni nazionali. Faremo i nomi di questi corridori e cominceremo con i procedimenti disciplinari contro di loro». Nell’ ottobre del 2007, l’ Uci e l’ agenzia mondiale dell’ antidoping (Wada) avevano annunciato che avrebbero raccolto i campioni di sangue da tutti i ciclisti professionisti per creare un profilo medico, o un passaporto, che sarebbe stato comparato ai dati iscritti nei test antidoping. L’ Uci ha anche specificato i suoi dispositivi antidoping a 25 giorni dalla partenza del Tour de France. Un accordo in tal senso è stato raggiunto con l’ Agenzia francese per la lotta contro il doping, ed è stato presentato dai rispettivi presidenti, alla presenza di Christian Prudhomme,direttore del Tour.«La nostra collaborazione con l’ Afld ha funzionato per la Parigi-Nizza. Dopo questa corsa abbiamo continuato a discuterne, includendo anche l’ Aso (organizzatore del Tour) - ha detto McQuaid - Dal nostro punto di vista il Tour è una corsa importante e faremo di tutto per proteggere i suoi interessi. Questa collaborazione sottolinea la nostra comune volontà per uno sport pulito", ha aggiunto, precisando che al Tour ci saranno tra 300 e 400 controlli antidoping. «L’ accordo prevede la possibilità di effettuare i controlli a una cinquantina di corridori, sia prima che durante il Tour de France», ha affermato Pierre Bordry, presidente dell’ Afld. Secondo McQuaid, la rosa, ancora non resa nota dall’ Uci, è stata stabilita secondo criteri sportivi tra i favoriti, anche in base alle informazioni provenienti dai passaporti biologici. Infine, resta da chiarire la questione Valverde. L’ Uci ha spiegato di essere sempre in attesa del dossier che riguarda il corridore spagnolo, dopo che il Coni ha deciso di inibire il ciclista spagnolo per i prossimi due anni da tutte le competizioni sul territorio italiano per le sue implicazioni nell’ Opercion Puerto. L’ Uci attende il materiale relativo al corridore per poter decidere su un’ eventuale estensione geografica della sanzione inflitta dal Comitato olimpico italiano. «Speriamo di ricevere il dossier tra qualche giorno. Appena lo avremo tra le mani, lo studieremo e nella settimana seguente vedremo se estendere la decisone del Coni al resto del mondo» ha affermato Pat McQuaid. Secondo McQuaid, Valverde potrà partecipare al Tour de France (che sconfinerà sul suolo italiano) soltanto se il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) dovesse respingere la decisone presa dal Coni.
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