Vasilij Grossman "Vita e destino"
Questa di Adelphi è la prima edizione integrale del capolavoro del grande giornalista e scrittore, ebreo russo, Vasilij Grossman. Corrispondente di guerra sovietico, Grossman conobbe in prima persona le devastazioni della seconda guerra mondiale, la lotta contro il nazismo e la dittatura staliniana. Travagliata la stesura e la pubblicazione del romanzo. Invano il Kgb cercò di distruggere il manoscritto e le poche copie circolanti; del grande romanzo non doveva rimanere traccia. Ora, dopo alcuni decenni, è giunto definitivamente a noi. Articolato ed appassionante affresco storico, romanzo corale a più voci, lucida testimonianza e, soprattutto, analisi spietata sul male che inesorabile e silenzioso dimora dentro l’animo umano. Grossman ci svela e ci dimostra che il male è universale, che ogni dittatura, ogni sistema totalitario, ogni ideologia di massa approda ai crimini più efferati, alle bassezze più esecrabili. Il male si annida come un cancro, toglie libertà e respiro, annienta vite, storie, destini, dignità. La forza del male minaccia la verità, la stravolge. Lo scrittore sovietico dipinge mirabilmente le incertezze del pensiero umano di fronte alle ritorsioni, alle torture, alle atrocità. Non c’è solo l’inferno dei ghetti, dei campi di sterminio, della battaglia di Stalingrado, c’è anche l’inferno dei sospetti, delle delazioni, delle inquisizioni, degli amori non condivisi e vacillanti, delle amicizie care e degli affetti perduti. La guerra non fa sconti. Stalingrado non è solo l’epicentro dell’intera vicenda ma è anche il luogo di scontro e d’incontro di due totalitarismi che non danno spazio a vie di fuga, di salvezza. La disfatta tedesca è solo all’inizio e nuove tenebre oscureranno la vittoria sovietica. La narrazione è epica, secca, a tratti poetica e commovente. Molte le citazioni letterarie, le più numerose riguardano "Guerra e Pace" e Tolstoj è chiaramente più che un riferimento. Lettura indubbiamente impegnativa ma che conforta e in questi tempi di revisionismo e negazionismo è un’autentica benedizione. Renzo Vitellozzi
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