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Nuove Vaccinazioni

Il Piano Nazionale Vaccini 2005-2007 recepito dalla Regione Marche con D.G.R.M n.1511 del 28.12.2006 introduce nuove modalità di lavoro e nuove vaccinazioni.
Il termine “nuovi” viene utilizzato per i vaccini contro la malattia invasiva da pneumococco nell’infanzia, contro il meningococco C e contro la varicella, in quanto introdotti più recentemente in commercio


Vaccinazione anti-pneumococcica


Gli pneumococchi (chiamati scientificamente Streptococcus pneumoniae) sono una famiglia di microbi di cui si conoscono più di 90 tipi, ma solo una parte di questi è in grado di provocare malattie importanti come meningiti, polmoniti o infezioni diffuse a tutto l’organismo (sepsi). 
I tipi di pneumococco che causano queste gravi infezioni possono cambiare nelle diverse aree geografiche e subiscono anche variazioni nel tempo. I microbi possono essere nella gola e nel naso delle persone senza provocare fastidi, oppure possono causare disturbi non gravi ma frequenti come otiti, sinusiti e bronchiti.
I bambini con meno di 5 anni e ancor più quelli con meno di 2 anni, così come gli anziani, hanno una maggiore probabilità di ammalarsi. 
In Italia vengono segnalati ogni anno circa 40-50 casi di meningite da pneumococco nei bambini con meno di 5 anni nei quali la malattia invasiva è spesso mortale (fino a un caso su quattro).
A tutte le età e dovunque, il rischio di essere aggrediti in modo grave dallo pneumococco è notevole nel caso di malattie che indeboliscono le difese, come: difetti importanti delle difese immunitarie; mancanza o cattivo funzionamento della milza (come accade ad esempio in caso di anemia falciforme o β-talassemia); malattie croniche gravi a carico dei polmoni, del fegato e del cuore; diabete mellito.
Il rischio risulta elevato anche nelle persone con protesi cocleare per gravi disturbi dell’udito. Anche frequentare una collettività (come l’asilo nido), aumenta la probabilità di infezioni gravi da pneumococco, ma in misura molto inferiore a quanto avviene per i bambini con le malattie che indeboliscono le difese (come quelle citate sopra).


Esistono due tipi di vaccino contro lo pneumococco, entrambi si somministrano con un’iniezione: 


·  il cosiddetto 7-valente (eptavalente) coniugato è un vaccino nel quale alcune particelle innocue dello pneumococco sono state legate
(“coniugate”) ad altre sostanze (anch’esse innocue) che permettono di stimolare una buona risposta fin dai primi mesi di vita. Questo vaccino contiene 7 tipi di pneumococco ed è efficace contro le infezioni dovute a quei 7 tipi di pneumococco. La sua capacità di prevenire le infezioni più gravi è molto alta (quasi il 100%); la protezione dalle otiti è invece più bassa. Le sue caratteristiche fanno supporre che sia capace di proteggere per lungo tempo;


·  il cosiddetto 23-valente non coniugato è un vaccino usato da anni che contiene 23 tipi di pneumococco. Protegge bene i bambini di età superiore a 5 anni e gli adulti ma non è efficace prima dei 2 anni di età e lo è poco nei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni poiché le particelle di pneumococco con cui è fatto, da sole (non “coniugate”) non sono capaci di stimolare difese nei bambini più piccoli. Questo vaccino richiede un richiamo a distanza di 3-5 anni. 


Per i bambini con meno di 5 anni che hanno determinate malattie croniche o situazioni che indeboliscono le difese immunitarie come quelle descritte sopra (oltre ai portatori di protesi cocleare), si preferisce utilizzare entrambi i vaccini in sequenza (prima il 7-valente e poi il 23-valente) per allargare la protezione ad un numero maggiore di pneumococchi. 


Dopo i 5 anni di età viene utilizzato il vaccino 23-valente. 


Entrambi i vaccini sono ben tollerati, talvolta si presentano disturbi come rossore, gonfiore e dolore nella sede dell’iniezione, oppure il bambino può essere più irritabile o più sonnolento del solito. Anche la febbre, difficilmente elevata, così come mal di testa o debolezza, sono poco frequenti. Le reazioni allergiche a componenti del vaccino sono eccezionali come per tutti i vaccini. 
 
Calendario vaccinazione
anti-pneumococcica 7-valente
 
Età inizio vaccinazione  N. dosi  Intervallo tra le dosi  
3°-12° mese  3  II dose 2 mesi dopo la I; III dose 6 mesi dopo la II  
13°-24° mese  2  II dose 2 mesi dopo la I  
25°-60° mese  1   
 

Vaccinazione anti-meningococcica


Il meningococco (chiamato scientificamente Neisseria meningitidis) è uno dei tanti microbi che possono provocare meningiti o infezioni diffuse a tutto l’organismo (sepsi), come gli pneumococchi, l’haemophilus influenzae B e diversi virus.
Il meningococco è presente nella gola e nel naso di molte persone senza provocare fastidi, ma a volte, per cause ancora non ben conosciute, arriva fino alle meningi (la sottile pellicola che ricopre il cervello) o si diffonde in tutto l’organismo. Le infezioni gravi da meningococco interessano principalmente i bambini con meno di 5 anni, poi gli adolescenti, i giovani, gli adulti. In Italia le infezioni gravi sono poco frequenti.
Oggi si conoscono 13 tipi di meningococco, ma quelli più diffusi nel mondo sono l’A, il B e il C, meno frequenti l’Y e il W135. In Italia e in Europa prevalgono i tipi  B e C.
Anche se in tutta Europa il meningococco più presente è ancora quello di tipo B, negli ultimi anni si sono verificate in alcuni Paesi epidemie di infezione grave (meningite o sepsi) provocate dal meningococco di tipo C. Perciò quasi tutte queste nazioni hanno intrapreso ampie campagne vaccinali, inserendo anche il nuovo vaccino contro il meningococco C nel calendario delle vaccinazioni. 
In Italia e nella nostra regione non si sono verificate epidemie, ma negli ultimi anni, si è registrato un aumento delle infezioni da meningococco C, anche se il numero di casi è rimasto complessivamente contenuto. 
Ci sono persone più a rischio di ammalarsi gravemente a causa del meningococco, come quelle che hanno malattie capaci di indebolire le difese contro le infezioni.
Ad esempio: 


·  coloro a cui è stata tolta la milza (splenectomizzati) o che hanno un cattivo funzionamento della milza (come accade ad esempio in caso di anemia falciforme o β-talassemia); 


·  coloro che hanno difetti congeniti rari del sistema immunitario.


I vaccini contro il meningococco sono di due diversi tipi, entrambi si somministrano con un’iniezione: 


·  il vaccino “coniugato” contro il solo meningococco C può essere usato fin dai primi mesi di vita, ha una grande capacità di difendere dalla malattia (circa il 90% dei bambini e adolescenti) e si presume che dia una protezione di lunga durata;


·  il vaccino tetravalente polisaccaridico contro i tipi A,C,Y, W-135 può essere usato solo dopo i 2 anni di età e le sue capacità di difesa diminuiscono nel giro di 3 - 4 anni. È raccomandato quando si deve intraprendere un viaggio in Paesi dove sono presenti i meningococchi, diversi da C, contenuti nel vaccino. 


Contro il meningococco B (quello più diffuso in Italia) non esistono ancora vaccini
Entrambi i vaccini sono ben tollerati, talvolta si presentano disturbi come rossore, gonfiore e dolore nella sede dell’iniezione. In alcuni casi i bambini possono essere più irritabili o sonnolenti del solito. Nei bambini più grandi può comparire mal di testa. La febbre è abbastanza frequente, ma difficilmente supera i 39 °C. Le reazioni allergiche a componenti del vaccino sono eccezionali come per tutti i vaccini.  
Calendario vaccinazione anti-meningococcica C   
Età inizio vaccinazione  N. dosi   Intervallo tra le dosi   
3°-10° mese  3  II dose 2 mesi dopo la I; III dose 6 mesi dopo la II   
11°-12° mese   2  II dose 2 mesi dopo la I  
>12 mesi  1   

 Vaccinazione anti-varicella

La varicella è una malattia molto contagiosa causata dal virus varicella-zoster e si manifesta con la comparsa di macchioline rosa sulla pelle che si trasformano rapidamente in vescicole pruriginose e poi in croste. Può essere accompagnata da febbre e malessere, più facilmente negli adulti. Dopo la guarigione, il virus rimane nell’organismo dentro ai gangli nervosi e si può riattivare quando il sistema immunitario si indebolisce (anziani, persone immunodepresse). Compare allora l’herpes zoster (“fuoco di Sant’Antonio” ) che si manifesta con vescicole e croste simili a quelle della varicella, ma tipicamente localizzate lungo il percorso di un nervo (per lo più del torace e della testa).  Il virus può essere trasmesso da chi è malato attraverso le goccioline emesse respirando e parlando o tramite il liquido contenuto nelle vescicole. Ciò può accadere da circa 2 giorni prima della comparsa delle vescicole fino a che queste non sono diventate croste.  Ogni anno si verificano in Italia circa 500.000 casi di varicella. Nel nostro Paese la malattia interessa principalmente i bambini con meno di 10 anni nei quali difficilmente provoca disturbi seri. La varicella può essere invece particolarmente grave se colpisce i neonati (se la malattia compare nella mamma da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto) e le persone con importanti disturbi del sistema immunitario. Anche negli adolescenti e negli adulti la varicella presenta più spesso complicazioni importanti. L'insorgenza della varicella in una donna in stato di gravidanza può avere conseguenze a carico del prodotto del concepimento (aborto, malformazioni). Il vaccino contro la varicella contiene il virus vivo ma indebolito in modo da essere incapace di provocare la malattia, ma ugualmente in grado di stimolare la produzione di difese che proteggono dall’infezione. Si somministra con un’iniezione. Viene attualmente consigliata una sola dose di vaccino fino a 12 anni e due dosi in età successive. La vaccinazione eseguita entro 72 ore (o al massimo 5 giorni) dal contatto con un ammalato di varicella, può proteggere dal contagio o far ammalare in forma più lieve.  Non si consiglia attualmente di vaccinare tutti i bambini poiché se non si realizzasse una copertura elevata in tutto il territorio nazionale, con il passare degli anni (decine di anni), la varicella potrebbe diventare più frequente negli adulti. Questo rischio non sussiste se si vaccinano gli adolescenti. Pertanto la vaccinazione a questa età potrebbe essere una scelta di protezione individuale ed a pagamento come previsto per le vaccinazioni facoltative.  Il vaccino contro la varicella viene raccomandato a coloro che hanno situazioni di salute che li mettono a rischio di avere la malattia in forma grave e a chi vive con loro o li assiste:  
·   le persone in attesa di trapianto 
·   le persone con leucemia (linfatica acuta) in fase di remissione
·   i bambini con infezione da HIV (a seconda del loro stato di salute); 
·   le persone con insufficienza renale cronica;
·   le persone che non hanno avuto la varicella e vivono con chi presenta disturbi importanti dell’immunità
·   le donne in età fertile che non hanno avuto la varicella
·   chi lavora in ambiente sanitario specialmente se a contatto con neonati o con persone con gravi difetti immunitari. 
 Il vaccino contro la varicella è generalmente ben tollerato e non provoca disturbi importanti. Può raramente comparire febbre e ancor più raramente possono manifestarsi alcune vescicole da varicella o l’Herpes Zoster a distanza di tempo (mesi, anni) che è solitamente lieve. Le reazioni allergiche a componenti del vaccino sono eccezionali come per tutti i vaccini. Il  vaccino contro la varicella non viene somministrato a una donna in stato di gravidanza e una donna che sia stata vaccinata è bene che attenda un mese prima di rimanere in stato di gravidanza. 

Calendario vaccinazione anti-varicella

 
Età inizio vaccinazione  N. dosi  Intervallo tra le dosi  
1 anno – 12 anni  1   
> 12 anni  2  II dose 1-2 mesi dopo la I  
Modalità di offerta dei vaccini

Per i soggetti che rientrano nelle categorie a rischio per patologia i vaccini vengono offerti attivamente e gratuitamente. L’appartenenza alle categorie a rischio dovrà essere certificata dal Pediatra di Libera Scelta, dal Medico di Medicina Generale o dal Medico Specialista inviante.
Per i soggetti che non rientrano nelle categorie a rischio per patologia i vaccini sono disponibili con partecipazione alla spesa e non è necessaria alcuna certificazione, essendo sufficiente la volontà del genitore, anche se è fortemente consigliato che venga comunque consultato il Pediatra.
Sono comunque esenti dalla partecipazione alla spesa per le vaccinazioni anti-pneumococcica 7-valente e anti-meningococcica C i soggetti appartenenti a nuclei familiari già esenti per reddito alla partecipazione alla spesa farmaceutica (ticket) previa consegna di dichiarazione sostitutiva di certificazione i cui moduli sono disponibili presso i Centri di Vaccinazione
 

Tariffario

 
Vaccinazione   Costo di ogni dose*  
Anti-pneumococcica   16 €   
Anti-meningococcica C  3 €  
Anti-varicella  41 €  

*Al costo del vaccino va aggiunto il costo della prestazione pari a 12€ che viene fatta pagare una sola volta
per seduta vaccinale indipendentemente dal numero dei vaccini somministrati e da non pagare se le vaccinazioni facoltative vengono effettuate insieme a quelle obbligatorie.

 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASUR-ZT12
SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICA 
SETTORE PROFILASSI MALATTIE INFETTIVE -VACCINAZIONI


 Redazione 

Benessere e Salute

 Articolo letto 1132 volte. il 30 Mar 2008 alle 23:12
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