Mario Dutto porta il saluto del Ministro Fioroni al convegno “Quaderni di scuola” organizzato dall’Ateneo maceratese e dall’Agenzia per l’autonomia scolastica
“Un’iniziativa che fa onore a questa Università”
“Il cosiddetto “passato”, la ‘tradizione’, sono l’unica reale e concreta possibilità per contribuire a costruire efficacemente il futuro della scuola, di cui tanto si dibatte attualmente, e la sua identità per i prossimi decenni. La stessa formazione degli insegnanti non potrà essere che fortemente nutrita pure di ‘senso storico’ se si vuole davvero migliorare la qualità e la cultura del corpo docente”.
MACERATA, 2007-09-26 - Con queste parole in un’aula magna gremita, al polo didattico “Luigi Bertelli, il preside della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Macerata Michele Corsi ha introdotto questa mattina il convegno internazionale “Quaderni di scuola. Una fonte complessa per la storia delle culture scolastiche e dei costumi interrogativi tra Ottocento e Novecento”. La quattro giorni di studi, organizzata dall’Ateneo maceratese in strettissima collaborazione con l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ex Indire) – il massimo organismo preposto all’aggiornamento dei docenti e alla qualità della scuola – è incentrato “su uno degli elementi più fragili e sfuggenti alle classificazioni, il quaderno scolastico – ha spiegato durante Onorato Grassi, commissario straordinario dell’Agenzia -, un elemento esteriore del quotidiano lavoro della coscienza umana per apprendere”.
A portare i saluti del Ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, che non ha potuto partecipare a causa di impegni istituzionali, è stato Mario Dutto, capo della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, il settore del Ministero in cui si preparano i testi delle riforme della scuola. “Questa iniziativa di alto profilo nazionale e internazionale – ha detto – fa onore a questa Università e conferma la necessità della ricerca storica. Per la prima volta si prende di petto un tema di grande interesse e fascino, ma anche di estrema attualità. I quaderni di scuola sono il risultato di una costruzione sociale e culturale, ma non possiamo dimenticare la dimensione affettiva legata a questi oggetti. C’è qualcosa di antico e di straordinariamente moderno nei quaderni di scuola”. Non sono mancati i riferimenti alle tre mostre allestite in questi giorni. Una, dedicata alla produzione delle Cartiere Pigna, sponsor del convegno, ha accolto relatori e partecipanti già all’ingresso del polo didattico, con le copertine di quaderni anni Trenta-Quaranta e alcune delle macchine storiche usate all’interno della cartiera. “Queste mostre – ha commentato Dutto – servono per riflettere oggi sulle scelte del passato”. .
Dopo il saluti, il rettore Roberto Sani ha dato il via ai lavori con la propria relazione generale, ricordando come i quaderni in questi ultimi anni siano stati al centro dell’attenzione di storici della scuola e dell’educazione a livello internazionale, molti dei quali sono presenti in questi giorni al convegno. Quindi, è stata la volta di Davide Montino, dell’Università di Genova, che ha parlato dei quaderni come “scrigni della scrittura infantile”, mentre Juri Meda, dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, ha colto il lato della produzione industriale, ricordando anche il progetto Fisqued per la catalogazione telematica del materiale non librario: quaderni, album, diari, registri, pagelle.
La mattinata è proseguita con gli interventi di Anna Ascenzi dell’Università di Macerata sui quaderni della “terza Italia”, gli studiosi svizzeri Charles Magnin e Juliette Michaelis, l’argentina Silvina Gvirtz e Luis Vidigal dal Portogallo.
Nel pomeriggio i lavori si sono divisi in due sezioni parallele. Ne “Le collezioni pubbliche di quaderni scolastici” sono stati proposti brevi presentazioni delle principali collezioni pubbliche nazionali e internazionali di quaderni ed elaborati didattici. Hanno preso la parola: Marisa Trigari, Fabio Caffarena, Barbara Salotti, Patrizia Zamperlin, Teresa Dolfi e Mario Squadroni. Presiede Paola Crucci. In “La propaganda sottile. Il quaderno come strumento di comunicazione di massa”, le relazioni si sono concentrate sull’impiego da parte dei regimi politici del quaderno scolastico come strumento di comunicazione di massa nell’ambito delle proprie campagne propagandistiche, tanto nei suoi caratteri intrinseci (copertine) quanto in quelli estrinseci (dettati, componimenti, problemi aritmetici, etc. etc.). Interventi di Verónica Sierra Blas e María del Mar del Pozo Andrés, Bienvenido Martín Fraile, Isabel Ramos Ruiz e José María Hernández Díaz, Xavier La borda, Héctor Rubén Cocuzza, Monica Galfré, Luigi Marrella e Fabio Targhetta. Presiede Giovanni Biondi. Domani mattina continueranno le sezioni sulle collezioni pubbliche e sulla propaganda affiancate da “La favella e la lingua. Il quaderno come fonte per la storia della lingua”, dedicata all’analisi delle scritture scolastiche infantili per evidenziare i mutamenti linguistici nel corso del secolo XX e – nel caso italiano – la lenta affermazione dell’italiano scolastico. Il pomeriggio sarà invece dedicato ai temi “Tra le sudate carte… Il quaderno come fonte per la storia della didattica e dell’educazione scolastica” e alle “Scritture infantili”.
Alle 18 si svolgerà la cerimonia di inaugurazione delle tre mostre allestite al polo didattico e alla galleria “Antichi forni” di Macerata. Il Ministro ai Beni culturali Francesco Rutelli non potrà essere presente per sopraggiunti impegni istituzionali. Dopo il saluto del rettore Roberto Sani, Giorgio Jannone e Paolo Castiglione, presidente e direttore generale delle Cartiere Paolo Pigna, illustreranno “ I quaderni di scuola nel Novecento”, allestita al polo didattica. Quindi Paolo Ricca, dell’Associazione “Il salotto verde” presenterà la mostra “Tra banchi e quaderni” mentre Henry Merou la “Les cahiers des écoliers du monde” (“I quaderni degli scolari del mondo”), entrambe agli Antichi Forni. Le esposizioni potranno essere visitate fino al 27 ottobre.
Le mostre
Il Comitato scientifico del Convegno internazionale di studi «Quaderni di scuola» ha stabilito di collegare a questo importante avvenimento scientifico tre mostre a tema.
I quaderni di scuola nel Novecento
(Polo didattico «Luigi Bertelli», C.da Vallebona, 27 settembre-27 ottobre)
Questa mostra intende ripercorrere, attraverso la storia della Cartiere Paolo Pigna, la storia degli innumerevoli quaderni che essa produsse nel corso della propria attività, analizzandoli in quanto prodotto industriale a diffusione di massa. La mostra si sviluppa attraverso i locali della cartiera, riprodotti tridimensionalmente per mezzo di grandi pannelli con fotografie d’epoca.
Tra banchi e quaderni
(Galleria degli Antichi Forni, Macerata, 27 settembre-27 ottobre)
A cura di Paolo Ricca, è articolata in due sezioni, la prima dedicata a una vera e propria ricostruzione dell’aula scolastica degli anni Quaranta e la seconda a una rassegna di quaderni scolastici prodotti in Italia dal 1863 al 1961. Sono proposti circa mille esemplari che ripropongono, attraverso le illustrazioni, aspetti significativi della politica, della vita quotidiana, del progresso tecnico-scientifico, dell’arte e dello sport oltre che del mondo incantato delle favole. Inoltre l’oggettistica, che comprende, oltre agli strumenti di scrittura e disegno, oggetti per la refezione e piccoli poveri giocattoli, dà un'esauriente idea del corredo dello scolaro.
Les cahiers des écoliers du monde
("I quaderni degli scolari del mondo")
(Galleria degli Antichi Forni, Macerata, 27 settembre-27 ottobre)
La scrittura per la comprensione tra i popoli. Attraverso una raccolta unica di quaderni scolastici di tutto il mondo, a cura del francese Henry Merou, il visitatore potrà viaggiare attraverso pagine colorate e vivaci, disegni familiari o sorprendenti. Sono quaderni sinceri e commoventi, con scritture anche in cirillico e arabo, basco e bretone. Non meno interessanti sono le immagini delle copertine, ingenue o serie, ricche o spoglie a seconda dei paesi (Cipro, Kazachstan, Malawi e Siria).
Le mostre rimarranno aperte per un mese. Il Comitato scientifico si augura che le mostre siano visitate in particolar modo da scolaresche provenienti dalle Marche e dalle altre regioni limitrofe (Umbria, Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio), le quali sono state invitate a partecipare dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica di Firenze per mezzo dei suoi nuclei territoriali.
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