La CIA di Ascoli insoddisfatta del decreto sulla sicurezza nel lavoro
Il decreto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro continua a rappresentare un intervento di natura punitiva. E' questo il giudizio della Cia- Confederazione italiana agricoltori di Ascoli e delle altre 15 organizzazioni delle imprese (Abi, Ania, Agci, Casartigiani, Claai, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Lega delle Cooperative) che hanno diffuso una nota unitaria in cui esprimono i loro rilievi al testo. Una valutazione di insoddisfazione, dunque, in merito ad un intervento normativo che le imprese attendono da tempo nella logica di aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro specie in termini di prevenzione. Il tentativo operato dal governo di graduare meglio l'entità delle sanzioni, non coglie ancora l'esigenza espressa dal mondo delle imprese di sanzionare in maniera differenziata le violazioni formali rispetto a quelle che effettivamente determinano situazioni di pericolo reale per i lavoratori. «Un intervento di natura punitiva – ha spiegato Massimo Sandroni, presidente della Cia di Ascoli – è ciò che continua a rappresentare questo provvedimento, che nulla ha a che vedere con le logiche della prevenzione, della formazione continua, della informazione, della consulenza e della collaborazione tra istituzioni, imprese, sindacati e lavoratori». Secondo le associazioni delle imprese, resta poi tutta la parte delle norme tecniche, oltre 250 articoli, che non ha costituito oggetto di alcun approfondimento e lo dimostrano i palesi errori di coordinamento che emergono dalla lettura dei testi. Si tratta peraltro delle norme che disciplinano la concreta operatività delle imprese. Il decreto, sottolinea la Cia di Ascoli, non coglie gli obiettivi di semplificazione degli adempimenti, esigenza da tempo espressa soprattutto dalle piccole e medie imprese per una migliore attuazione delle normative di sicurezza.
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