Nella prospettiva che il cinema può svolgere una funzione importante sul piano sociale e culturale nella integrazione degli immigrati, il Comune di San Benedetto del Tronto, Assessorato alle Politiche della città solidale, in collaborazione con la Consulta Comunale degli Immigrati e del Cineforum S.B.T.Buster Keaton, propone una rassegna cinematografica incentrata sulle tematiche dell’immigrazione e del dialogo tra popoli e culture diverse, “Mondi vicini mondi lontani ”
Il rapporto della città di San Benedetto con l’immigrazione è ormai l’incontro tra settori diversi di una stessa società. L’edizione 2008 della Rassegna cinematografica Mondi lontani Mondi vicini consolida simbolicamente questa situazione, attraverso pellicole di grande qualità, che ci fanno conoscere aspetti noti o meno noti della vita da emigranti, in Italia o all’estero. Per questa iniziativa vorrei quindi ringraziare gli organizzatori: il cineforum “Buster Keaton”e la “Consulta comunale per l’immigrazione”. E per un simbolo offerto dall’arte, un altro arriva dal mondo del lavoro. Infatti, professioni antiche ed importanti per la nostra comunità, come quelle legate al porto, vengono oggi svolte anche da un gran numero di immigrati, che danno pure sul piano lavorativo l’immagine visibile di una città che offre opportunità, anche se in cambio di duri sacrifici. Da piccole città come la nostra, o come altre in Italia, sembrano arrivare i migliori segnali di una quotidianità a misura d’uomo, che si applica anche ai temi delicati dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati nella società. Il cinema può aiutarci a fare il punto della situazione.
L’assessore alle Politiche della città solidaleLoredana Emili
Giovedì 27 marzo 2008 alle ore 21:30,
al cinema delle Palme verrà proiettato il
film « COUS COUS »
di Abdellatif Kechiche.
Beij, un arabo sessantenne, vive vicino Marsiglia, e lavora nel cantiere navale del porto ma alla sua età non regge più la fatica di un lavoro così pesante. Deve però resistere perché, anche se ha
divorziato da parecchi anni, vuole rimanere vicino alla sua ex moglie e ai figli, nonostante le tensioni passate. Le difficoltà finanziarie lo fanno sentire inutile, e per allontanare la sensazione di fallimento che sente, si rifugia in un sogno che potrebbe trasformarsi in realtà. Vorrebbe aprire un ristorante a conduzione familiare per dedicarsi a un'attività meno faticosa della sua e più redditizia per tutti. Anche i suoi parenti pian piano si fanno coinvolgere e uniscono le loro forze per un progetto che dà a tutti la speranza in una vita diversa.
I temi toccati nel corso del film sono tantissimi: dal lavoro precario alla famiglia come formazione ma anche disintegrazione di sé, dall'integrazione e convivenza tra diverse culture all'amicizia e la solidarietà. Tutto questo è raccontato in maniera intelligente attraverso un uso straordinario dei dialoghi: mai didascalici e mai esplicativi, non usano mai la facile scappatoia della rievocazione di eventi per caratterizzare i personaggi. La personalità e la specificità dei singoli protagonisti viene invece alla luce attraverso dei dialoghi lunghi ed articolati, dotati di una spontaneità e una naturalezza senza eguali. La loro lunghezza e le ripetizioni inseriti in essi riescono a tracciare e scavare profondamente dentro individui reali. Non sappiamo il loro passato, ma sappiamo chi sono. Vediamo gli avvenimenti nel loro divenire in sequenze assolutamente memorabili, come quella del dialogo tra madre e figlia sulla possibilità o meno di andare all'inaugurazione del ristorante. La maestria della regia in alcune scene è davvero esemplare: una su tutte, quella del pranzo domenica in famiglia, dove Kechiche fa un uso straordinario dei tanti personaggi presenti: la conduzione scenica e attoriale è semplicemente fantastica ed è capace di restituire la realtà. Lo spettatore è come se fosse seduto anche lui a tavola con i personaggi del film. I dialoghi inseriscono chi guarda nel flusso di una storia che non è narrazione, ma vita. Una vita intrisa di una profonda e commovente speranza: ed è difficile mantenere gli occhi asciutti sulla sequenza finale.
Programma della rassegna
GIOVEDÌ 27 MARZO ORE 21.30
COUS COUS - Regia di Abdel Kechiche
(Francia)
GIOVEDÌ 3 APRILE ORE 21.30
AI CONFINI DEL PARADISO - Regia Fatih Akin
(Francia)
GIOVEDÌ 10 APRILE ORE 21.30
CARAMEL - Regia Nadine Labaki
(Germania/Turchia)
GIOVEDÌ 17 APRILE ORE 21.30
LA GIUSTA DISTANZA - Regia Carlo Mazzacurati
(Italia)