dalla Coldiretti
-“BOMBA D’ACQUA”, COLPA DELLA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA: COLDIRETTI CHIEDE UNA POLITICA A SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO VALORIZZANDO IL RUOLO DELLE IMPRESE AGRICOLE DANNI PER UN MILIONE DI EURO A VIVAI, SERRE E ORTOFRUTTA ANCONA, 2006-09-20 - “I problemi causati dall’alluvione di sabato scorso sono il risultato di un’urbanizzazione e di una cementificazione selvagge che hanno alterato l’equilibrio del territorio”. Lo denunciano Coldiretti Marche e Coldiretti Ancona, dopo la “bomba d’acqua” che ha devastato la zona di Osimo, con pesanti conseguenze per il sistema delle imprese e per le abitazioni. “Non capiamo come qualcuno, ad esempio il presidente Spacca, possa parlare in Consiglio regionale di responsabilità degli agricoltori, per di più con i lavori di aratura per la semina ancora in corso, quando negli anni precedenti la politica ha permesso di trasformare la zona in una piscina di cemento – spiegano i presidenti Giannalberto Luzi e Maurizio Monnati -. Se il problema fosse stata davvero l’aratura, avremmo avuto al massimo un po’ di acqua sulla statale, non certo l’effetto vasca generato da scelte urbanistiche assolutamente discutibili. E l’aver cementificato e costruito anche a ridosso dei canali e degli alvei fluviali ha fatto purtroppo venir meno il ruolo delle imprese agricole a tutela del territorio”. Con l’alluvione di sabato sono andati completamente distrutti vivai e produzioni ortofrutticole, ma anche le barbabietole che non erano state raccolte sono ormai destinate a restare sotto il tappeto di fango. Devastate anche serre e strade poderali, mentre sono state ritardate le operazioni di raccolta di mais e sorgo. Il tutto per un danno che, a una prima stima, dovrebbe aggirarsi intorno al milione di euro. “Per evitare il ripetersi di simili eventi occorre ora impostare una politica di salvaguardia del territorio che veda protagoniste proprio le imprese agricole, riconoscendone il ruolo di presidio della sicurezza idraulica, anche attraverso una rete di canali e fossi di scolo in grado di far defluire l’acqua in tempi brevi – continua Coldiretti -. E’ chiaro che il riconoscimento di queste funzioni di pubblico interesse porta con sé che le misure di carattere ambientale inserite nel Psr e negli altri strumenti a disposizione siano adeguatamente finanziate. Oltre a ciò, occorre lavorare assieme per garantire una gestione corretta delle risorse idriche, partendo col fare chiarezza sul ruolo dei Consorzi di Bonifica”. COLDIRETTI MARCHE NEWS - 071 28567203 - 335 1038834 - FAX 071 2856730
-Maltempo: la Protezione civile replica alla Coldiretti “Lo stato dei suoli agricoli ha aggravato gli effetti dell’alluvione” “La polemica sollevata dalla Coldiretti, nei confronti del presidente Spacca, non trova giustificazione tecnica, in quanto il presidente ha correttamente riferito in Consiglio regionale tempi, modalità e concause che hanno determinato l’alluvione dell’area a Sud di Ancona”. Lo sostiene la Protezione civile della Regione Marche, che interviene sulle dichiarazioni rese dall’organizzazione agricola agli organi di stampa. “Il Centro funzionale per la climatologia e idrologia e i tecnici della Provincia e dell’Autorità di bacino – continua la nota della Protezione civile – hanno confermato che il fenomeno alluvionale, verificatosi sabato, è il risultato di una serie di concause, tra le quali lo stato dei suoli agricoli, recentemente arati (anche in maniera non idonea) e, spesso, privi di un’adeguata e accurata rete di raccolta delle acque superficiali. Da tempo, non a caso, la Regione Marche, con la collaborazione delle categorie agricole, ha adottato provvedimenti per incentivare una corretta gestione dei suoli, in modo da evitare che le colate di terriccio e fango invadano le sedi stradali e ostruiscano i fossi di scolo, pure in caso di piogge non particolarmente consistenti. Gli enti proprietari delle strade (Anas, Province, Comuni), infatti, sostengono, ogni anno, oneri ingentissimi per la rimozione del terriccio, riversato dai campi, sul manto stradale, che spesso, provoca interruzioni alla viabilità. Una situazione non più tollerabile, che mette a rischio la stessa incolumità pubblica e che, anche a livello di Politica agricola comune, ha imposto l’adozione obbligatoria di corrette prassi agronomiche per poter accedere ai contributi europei. Pertanto, accanto agli altri fenomeni segnalati dalla Coldiretti (come l’urbanizzazione e lo sfruttamento intensivo del territorio), anche la non corretta gestione dei terreni agricoli ha contribuito, in maniera determinante, ad amplificare gli effetti devastanti delle precipitazioni meteoriche inusuali che hanno interessato un’ampia porzione di territorio, a ridosso del capoluogo regionale. Un motivo in più, questo, per sollecitare gli operatori agricoli a coltivare i campi secondo metodologie corrette: il non rispetto di queste norme, infatti, è pregiudizievole per la stessa collettività. Il concetto va ribadito non per colpevolizzare una categoria, ma per evidenziare come ognuno debba svolgere il proprio ruolo per contrib
-COLDIRETTI MARCHE REPLICA ALLA PROTEZIONE CIVILE Coldiretti Marche esprime sorpresa per la nota con cui la Protezione Civile scende così appassionatamente in campo per difendere le posizioni espresse dal presidente della Regione Marche. Dai primi sopralluoghi effettuati nelle aziende della zona, non sono stati innanzitutto riscontrati particolari fenomeni di dilavamento e frana dei terreni, segno che nella maggior parte dei casi l’aratura è stata effettuata secondo i canoni. Sarebbe d’altro canto assurdo che un’operazione vitale per l’attività economica aziendale si facesse con leggerezza. E’ chiaro che il fango sceso a valle proviene dalle colline, ma vorremmo innanzitutto vedere dove si tratta di terreni coltivati e dove di altre situazioni. Tra l’altro, nella zona più colpita non ci pare che a monte siano presenti aziende agricole. Per fare chiarezza, proponiamo di acquisire delle foto satellitari della zona, allo scopo di esaminare con attenzione il percorso dell’acqua scesa a valle. Non dubitiamo dell’utilità delle buone pratiche agricole, né degli impianti di raccolta delle acque superficiali, visto che Coldiretti per prima ha iniziato a parlare di agricoltura a tutela dell’ambiente, ma se da quattro giorni si parla dell’eccezionalità della “bomba d’acqua” abbattutasi sull’Osimano ci pare difficile pensare che qualcosa avrebbe potuto fermare la forza delle acque che ha devastato fabbriche e case. E siamo poi sicuri dello stato dei fossi demaniali e dell’efficacia delle tecniche di pulizia, laddove è stata effettuata? Daremo comunque incarico a un professionista di effettuare una perizia sui luoghi dell’alluvione, così da evitare ulteriori strumentalizzazioni. uire alla salvaguardia del territorio”. COLDIRETTI MARCHE NEWS - 071 28567203 - 335 1038834 - FAX 071 2856730
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