Un corso per chi deve gestire il dramma delle donne vittime di violenza
Nuove competenze per oltre 60 tra tutori dell’ordine, operatori sociali e sanitari, volontari
Nei locali del Centro polivalente per l’immigrazione di Porto d’Ascoli, nei locali messi a disposizione da Coop Adriatica, si è aperto questa mattina il corso di formazione “DIM – Donne in movimento” promosso dall’assessorato alle Politiche sociali della Provincia con il supporto della Regione e gestito dalla cooperativa sociale “La Gemma” di Ancona con una lunga esperienza in materia di assistenza alle donne vittime di violenza.
E proprio il tema della violenza sulle donne, e le metodiche su come gestire un fenomeno così odioso ma anche così difficile da affrontare, è al centro dell’iniziativa che raccoglie oltre 60 partecipanti, in buona parte rappresentanti delle forze dell’ordine ma anche esponenti di associazioni di donne impegnate nel volontariato, operatori e operatrici dei servizi sanitari dedicati alle donne, di servizi sociali, liberi professionisti, tutti impegnati a vario titolo ad affrontare questi temi.
Il corso si svilupperà fino a novembre e tratterà tutti gli aspetti della questione: dalle forme di accoglienza per chi si trova a vivere questa tremenda disavventura all’organizzazione dei centri antiviolenza, dagli aspetti legali concernenti le previsioni del codice penale alle implicazioni connesse al diritto di famiglia, fino alla costruzione di una rete provinciale di servizi così come previsto dalla legge regionale 32, una delle poche in Italia ad affrontare in modo organico il tema e a prevedere specifici strumenti per combattere il fenomeno.
Come ha spiegato nella sua introduzione al corso l’assessore alle politiche sociali della Provincia Licia Canigola, il progetto “Donne in movimento” consente all’Ente, in accordo con la Regione e le altre Province marchigiane aderenti al progetto, non solo di qualificare i servizi che si occupano a vario titolo di aiuto alla persona (sociali, sanitari, di ordine pubblico, ecc.) ma anche di formare risorse umane che poi andranno ad occuparsi della gestione di strutture specifiche, come i Centri antiviolenza o il “Telefono donna”, un servizio istituito dalla Provincia oltre 10 anni fa e che rappresenta ormai un presidio consolidato per coloro che cercano un primo contatto per orientare la propria domanda di aiuto.
Un tassello di questa rete di servizi andrà al suo posto tra due giorni, quando a S. Elpidio a Mare nascerà un nuovo sportello del Centro Antiviolenza, grazie al quale si creerà una sinergia con il “Telefono donna”: entrambi infatti opereranno su un unico numero verde, 800-215809, per creare un unico Centro di ascolto per donne in difficoltà del territorio dell’attuale Provincia.
“Bisogna capire – ha aggiunto Canigola – che l’approccio al fenomeno è profondamente cambiato: una volta il massimo che si otteneva era una richiesta, spesso confusa, di avere informazioni che spesso si risolveva in un invito a rivolgersi ai servizi sanitari. Ora il fenomeno si presenta in mille forme (non c’è solo la violenza sessuale, c’è lo stalking, c’è il mobbing) e quindi è indispensabile mettere in piedi forme di sostegno multidisciplinare che accompagnino la persona in tutte le fasi della sua battaglia”.
Pubblicato il 12/5/2009 alle ore 14:57
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