Yo La Tengo per l'anteprima di Ferrara Sotto Le Stelle
Per la prima volta in Italia arriva il Freewheeling tour degli Yo La Tengo. La band americana suonerà il 31 maggio alla Sala Estense di Ferrara (costo del biglietto 20 euro + prevendita) per quella che rappresenterà una ghiotta anteprima del Festival Ferrara Sotto Le Stelle 2009.
Il Freewheeling Yo La Tengo Tour è una rara opportunità di vedere la sempre sorprendente band di Hoboken in una versione più intima e “interattiva” rispetto a quella fornita nei tour intrapresi nei 23 anni della loro carriera. In parte storytellers, in parte unplugged, il freewheeling tour vede il trio cimentarsi in un set semi acustico di brani provenienti dal loro intero repertorio musicale, intervallati da esilaranti racconti sulla vita e sulle avventure della band, in un incoraggiato e stimolato botta e risposta con il pubblico. Già noti per la loro abilità nel non offrire mai lo stesso show più di una volta, questa nuova versione degli Yo La Tengo ci fornisce un aspetto inedito e affascinante di una delle band più importanti e amate del rock americano degli ultimi 25 anni.
YO LA TENGO Scovare tesori nascosti nella cantina dell’indie è il loro passatempo preferito. Dal rock al pop degli anni 60 passando per il country, il folk, il grunge, il punk per finire al soul. Sono gli Yo La Tengo, alfieri e innovatori del rock che da oltre 20 anni esplorano tutte le possibili direzioni musicali riuscendo sempre a rimanere se stessi e incarnando perfettamente l’emblema dell’alternative rock americano. Quello degli Yo La Tengo è un sodalizio di raro spessore emozionale, paragonabile a pochi altri casi della scena indie-rock mondiale. Sarà per la qualità del loro suono o per l’atipica longevità artistica, fatto è che il duo Kaplan-Hublay, (compagni nella vita oltre che nella band), insieme a James McNew, partendo da una squisita ricerca in ambito pop, è stato capace di toccare tutti gli angoli nervosi di un indie-rock sperimentale, mescolandoli in una sintesi malinconica, sentimentale, ironica e a suo modo punk, come punk sono stati i Velvet Underground. Originari del New Jersey, stato all’epoca conosciuto solo per aver dato i natali a Frank Sinatra, i due ragazzi di Hoboken nel 1984 danno vita ad una band dal nome curioso e molto americano: "Yo La Tengo" (I’ve got it!), tradotto dalla comune passione per il baseball. Il “reediano” Kaplan, stanco di passare il tempo a criticare la musica di altri (scriveva per il New York Rocker), stiracchia le sue corde da baritono cupo e nevrotico e le unisce alla voce melodica, insicura e affascinante di Georgia Hubley. Insieme percorrono orme lasciate da altri (Velvet Underground, Television, Feelies), reinventandole con uno stile personalissimo. Nasce così quel suono inconfondibile, intellettuale ed eclettico, rumoroso ma anche fragile ed etereo, carico della freschezza primigenia del rock eppure studiato e pensato nel minimo dettaglio. Gli Yo La Tengo utilizzano un linguaggio insolitamente prezioso che dagli anni 60 giunge a noi facendo tappa nel grunge. Questo il racconto che Prisoners of Love sintetizzava perfettamente in un triplo cd di memorie uscito nel 2005. Con l’ultimo album I Am Not Afraid Of You And I Will Beat Your Ass, uscito nel 2006, tutto acquista un sapore nuovo. Il ragionamento ironico sul proprio percorso ha portato una nuova dose di elettricità e di intimismo psichedelico che ribadisce l’importanza della libertà espressiva più totale, quella capacità di emozionare che è stata l’anima vera del punk. Yo La Tengo: uno stile unico e costante ma che non si ripete mai uguale a se stesso.
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