CENTOCINQUANTA IMPRENDITORI AGRICOLI ALL’INCONTRO ORGANIZZATO A URBANIA DA COLDIRETTI PESARO URBINO
25/01/2008 - Innovare la zootecnia utilizzando gli strumenti previsti dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale e aumentare il suo peso all’interno dell’economia regionale che oggi ammonta a 317 milioni di euro, un terzo del totale agricolo. E’ l’obiettivo al quale puntano gli allevatori pesaresi, secondo quanto emerso dal seminario svoltosi ieri a Urbania, nella sala riunioni dell’Hotel Meeting e organizzato da Coldiretti Pesaro Urbino e Ufficio zona. “L’attività zootecnica, compresa quella biologica, ha un ruolo importante non solo per lo sviluppo, ma anche per la difesa di questo territorio – ha spiegato Giannalberto Luzi, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino alle centocinquanta aziende intervenute -. Certo, le scelte di mercato fatte dai nostri imprenditori devono essere accompagnate, o quanto meno non ostacolate, da decisioni politiche che riconoscano il ruolo di presidio delle aziende agricole. La presenza degli allevamenti rappresenta un baluardo al dissesto idrogeologico”.
I lavori sono stati aperti da Andrea Bastianelli, segretario Zona Area Montefeltro, il quale ha sottolineato la necessità di informare le imprese sulla novità della programmazione europea, anche in considerazione del fatto che in questa zona opera un cospicuo numero di allevamenti, la maggior parte dei quali di razza Marchigiana, che hanno sviluppato una filiera corta dal campo alla tavola, con la produzione in azienda di mangimi. Una zootecnia di qualità che deve essere sostenuta con opportuni interventi legislativi che ne assicurino la continuità e il miglioramento costante. E’ toccato invece a Jader Bonazelli, funzionario di Coldiretti Pesaro, presentare le novità contenute nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale, tra cui l’estensivizzazione e le possibilità di miglioramento strutturale delle aziende. Il tecnico del Caa - Impresa Verde Pesaro Urbino, Davide Serafini, ha illustrato tutta la normativa dettata dal regolamento comunitario sia per quanto riguarda le colture tradizionali che l’allevamento biologico, mentre Francesca Manocchi (Coldiretti Pesaro) ha presentato le ultime disposizioni riguardante l’igiene ed il benessere animale, gli obblighi degli allevatori nei confronti della gestione dei reflui e tutto quanto attiene la normativa per le aziende zootecniche. Delle eventuali difficoltà nella conduzione di un allevamento zootecnico col metodo biologico ha parlato Giovanni Filippini Giovanni, medico veterinario dell’Istituto Zooprofilattico di Marche ed Umbria.