L’alimento estivo per eccellenza: il gelato
Torna l’estate e la voglia di gelato, squisito alimento che infonde gioia solo a guardarlo, figuriamoci a gustarlo. Le sue origini sono antichissime. C’è chi afferma che addirittura si faccia riferimento al gelato nella Bibbia, quando si narra che Isacco avrebbe offerto ad Abramo latte di capra misto a neve. Alcuni storici fanno risalire la sua invenzione alla metà del 1500, quando fu servito e reso celebre durante le nozze di Caterina de’ Medici. Altri la attribuiscono ad un marinaio siciliano, Procopio che trasferitosi a Parigi perfezionò un prototipo di macchina per fare i gelati, venne accolto dai parigini come geniale inventore e aprì nel 1686 un locale, il “Cafè Procope”. Di lì a poco ottenne un grande successo conseguendo da Luigi XIV l’esclusiva sui suoi dolci come “acque gelate” (granita), “gelato al succo di limone” “sorbetto alla fragola” e si spostò in quello che ancora oggi esiste come il “Cafè” una volta frequentato da Voltaire, Napoleone, Balzac, Hugo che probabilmente amavano il gelato italiano. Ma al di là delle considerazioni di carattere storico ciò che conta è scoprire se il gelato oltre ad essere buono fa anche bene. Per prima cosa bisogna distinguere il gelato artigianale da quello industriale per poi individuare gli ingredienti utilizzati e quindi il valore nutrizionale. Ciò che distingue la produzione artigianale da quella industriale è l’uso delle materie prime. Il gelato artigianale utilizza materie prime fresche, presenta una minore quantità di grassi e di aria, una maggiore quantità di latte, di zuccheri e panna. Quello industriale, invece, confezionato molto tempo prima del consumo utilizza materie prime come latte in polvere, succhi di frutta concentrati, additivi, coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. È ovvio, quindi, che il gelato artigianale, se di qualità, deve essere preferito a quello industriale. Per quanto riguarda gli ingredienti utilizzati, la ricetta base di un buon gelato è composta da latte, zucchero e uova, ai quali si aggiungono altri ingredienti come la polpa di frutta, il cioccolato, la frutta secca, la panna ecc. Quando si entra in gelateria bisogna controllare l’esposizione in vista degli ingredienti del gelato. Se tra questi troviamo oli/grassi vegetali idrogenati o parzialmente idrogenati, o anche se contiene oli vegetali nelle prime posizioni nella lista degli ingredienti, bisogna scartare il gelato e la gelateria. Se invece, il gelato è cremoso, non si avverte la presenza del ghiaccio e si scioglie in fretta con la temperatura esterna, vuol dir che il prodotto è di qualità. Si ma le calorie? Il gelato è un alimento glucidico altamente digeribile per cui è fortemente sconsigliato ingozzarsi di gelato per saziarsi, la pancia non si riempirà ma le calorie saliranno alle stelle. La prima cosa da fare è essere consapevoli che il gelato è buono ma è un alimento decisamente calorico. Un gelato medio, da 2,5 Euro, è pari a circa 2 etti e contiene dalle 300 alle 500 calorie. Possiamo consumarlo seguendo determinate accortezze: limitare l’acquisto di vaschette confezionate, evitare di mangiare direttamente dalla vaschetta, non acquistare gelati che contengono margarina o oli/grassi vegetali idrogenati, pianificare la visita in gelateria in modo da ammortizzare le calorie e prediligere la qualità.
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