In Esclusiva Regionale al Palacongressi “Antonio Cornacchione ” torna
riproponendo il “ Povero Silvio ” che nello spettacolo lo chiamerà spesso al telefono
29/11/2008 - Già arrivano prenotazioni da Rimini ed altre località per l’atteso spettacolo di Antonio Cornacchione che in esclusiva regionale sarà a Loreto ( Sabato 13 Dicembre ) con il nuovo spettacolo “Satire Liriche”scritto da: Cornacchione, Marco Posani e Luca Bottura e che vedrà la partecipazione del bravissimo Carlo fava. L’iniziativa è organizzata dal Promoter Spartaco Paganini che prevede un nutrito afflusso e consiglia di prenotare per tempo.
I biglietti si possono trovare già trovare presso: Ancona presso la Dorica Travel 071/871220 – la Proloco di Porto Recanati 071/759187 - e la Proloco di Loreto 071/977748 – Casa del Disco Jesi 0731 53759
Prima o poi doveva succedere.
Dopo anni di sodalizio a distanza, Silvio Berlusconi e Antonio Cornacchione si ritrovano insieme sullo stesso palcoscenico. Il pretesto è “Satire liriche”, il nuovo spettacolo del comico milanese, che si giova del premier come ospite telefonico fisso. “Altro che Apicella – commenta soddisfatto Cornacchione – il vero favorito di Arcore sono io”.
Le telefonate di Berlusconi non sono che uno degli ingredienti dello spettacolo. Un’ora e mezza di confronto strabico con la realtà italiana, raccontata da Cornacchione e musicata da Carlo Fava, solida figura del teatro canzone, amabile chansonnier, campione italiano in carica degli imitatori di Joseph Ratzinger. I due complici duettano su massimi e minimi sistemi, rileggendo con ironia i tempi curiosi che andiamo vivendo.
Le borse crollano? Fava le esorcizza eseguendo “La mia banca suona il crac”. La violenza aumenta? Cornacchione racconta come e quando affrontare i teppisti: facendosi menare. Alitalia cambia di mano? Lo spettacolo rivela i programmi della cordata e quando si stringerà al collo di chi ci lavora.
Temi di scottante attualità, trattati con lo sghignazzo complice di due vecchi amici (tre, contando Silvio) che si cantano addosso lavorando sui rispettivi difetti. Così Antonio insegna a Carlo come uscire dalla nicchia della musica d’autore – basta rasarsi i capelli come Max Pezzali – e Carlo sussurra ad Antonio i segreti della seduzione: voce bassa e spararle grosse. Meglio se con la musica giusta.
“Satire liriche” è una serata di fuga dall’attualità, semplicemente affrontandola. Ma di lato. Per chi sa che la flessibilità nel lavoro è la richiesta di mettersi a novanta gradi. Che la posizione della chiesa sugli anticoncezionali è “l’uomo sul letto e la donna a duecento chilometri di distanza”. Che se la Carfagna fa il ministro, allora il pupazzo Five è la figura più discriminata del secolo. Per chi, in fondo, è consapevole che nei periodi più bui è sempre confortante accendere la luce e scoprire il volto di un buffone. Magari con un pianista di fianco.
“Satire liriche”: notizie, sesso, canzoni, fannulloni, religione, telegiornali, fotografie, cazzate. Non necessariamente in quest’ordine. E alla fine anche voi potrete dire: “Meno male che Silvio c’è”.