Homepage >> Recensioni
"Octoplus" (Relief Rec, 2006) |
Paura “Octoplus”
Etichetta: Relief Records EU Brani: Tentacoli (intro) / Tutto è fermo / Un mondo difficile feat. Danno / Oltre le colonne d’Ercole (insert Clementino) /Se mi capitano contrasti / Immagini residue feat. Dj Gruff / Qualcosa non va feat. Soulshine / Compagni di sventura feat. Tayone / Equilibrio interiore (insert Joz) / Sulla mia pelle feat. Svez / Tempi critici / You must learn / Salvezza feat. Callister & Castì / Amore subacqueo / Tempi critici (Rubo Remix) / Se mi capitano contrasti (Mace Remix) Produttore: Fabio Orza
La storia di Francesco Curci come Paura nasce all’alba degli anni Novanta, quando il nostro fa la conoscenza della cultura hip hop e se ne innamora. Con Luigi Farina alias Callister forma l’Ordine del Pariamiento, formazione con la quale inizia a frequentare la scena napoletana facendosi notare per doti tecniche e originalità. Nel 1995 l’Ordine del Pariamiento si fonde con altri due gruppi della provincia campana, GPS e Quinto Elemento, dando vita al supergruppo 13 Bastardi. Due gli album: “Troppo…” (’98) e “Persi nella giungla” (’03). Poi la scelta di viaggiare solo, eccezion fatta per l’aiuto di due amici: Fabio Orza alias Musta e Nello Tavolario alias Dj Snatch. Fin qui Paura Biography. Veniamo a “Octoplus”, disco d’esordio solista. Paura versione Piovra. E’ vero che le ventose dei tentacoli sono micidiali come gli artigli di una tigre? E’ un confronto che non regge, gli artigli della tigre sono niente. Dunque Paura sceglie di attaccare e di attaccarsi, portando nella voce una credibilità intoccabile e sgranando il cuore come chi, non più giovanissimo, continua a porsi le solite domande e a restare steso di fronte all’impossibilità di trovare risposte («resta quel nodo in gola/quando penso che la mia strada è una sola/quando penso ai miei compagni di scuola/…/una donna nel letto/un libro non letto/e purtroppo resta in questa testa una voce e io sconnetto»). Sonorità da golden era e, merito tra i meriti, non solo retorica partenopea, ma rime di livore universale, flow esistenzialista, rintocchi di infinita cupezza, disillusione avvolgente, ruvido sdegno, scorza dura, Paura. E refrain che non strizzano l’occhio a nessuno. In Tutto è fermo è «questa calma assurda mi sta innervosendo/tutto è fermo non c’è più un soffio di vento/devo esorcizzare questo sentimento/perché lo so da mo/sto impazzendo», in Equilibrio interiore è «i colpi arrivano in faccia/ma non fanno male/anche se la carne si straccia sai/non fanno male/cancello ogni dolore/la mia parte mortale/perché questa vita la vivo come un’arte marziale». Poi, due pezzi che si elevano di netto dalla media rap nazionale: Un mondo difficile, con la partecipazione di Danno (Colle der Fomento), atto d’accusa a quelli che benpensano, tra chi corre all’oro, chi corre al nucleare, e chi «corre dritta al cimitero/vive la sua vita a rate e poi co du serate brucia uno stipendio intero»; l’asfissiante e claustrofobia Immagini residue, con Dj Gruff (Sangue Misto) e con una serie di flash foschi e tormentati («il padre nervoso/il poco riposo/sto sempre ansioso/il tempo è chiuso/l’insonnia/la mancanza di voglia/i treni di amianto/il contrabbando») che lasciano di gelo. Ho sempre saputo che la Piovra non attacca l’uomo, non è così? Già, se l’ha fatto ci sarà una ragione.
|
Pierluigi Lucadei
|
Recensioni |
Articolo letto 1019 volte. |
il 09 Dec 2006 alle 15:20 |
|
|
|
|
|
|