La Farnesina richiede la mostra dei Grandi Marchigiani
La rassegna che sarà inaugurata a Mosca è ambita in Sud America e in Finlandia. Già si sta lavorando a un nuovo progetto per appagare l’interesse sui nostri Maestri del 900 Ancora deve aprire i battenti e già suscita l’interesse della Farnesina. La mostra “L’arte italiana del XX secolo attraverso i grandi marchigiani”, che il 23 novembre sarà inaugurata all’Accademia dell’Arte Russa di Mosca per rimanere aperta fino al 13 febbraio 2007, è richiesta con sollecitudine in Sud America e in Finlandia. La Direzione Generale per la Promozione e Cooperazione culturale del Ministero per gli Affari Esteri, attraverso il consigliere dott. Mauro Marsili, e la dott.sa Maria Sica e il dott. Massimo Scaringella dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero, hanno insistito perché la rassegna, ideata e curata dal critico d’arte Armando Ginesi, promossa dalla Regione Marche con la collaborazione del Comune di Ancona e dell’Associazione Marche Russia di Osimo, potesse essere trasferita nell’America del Sud, passando per Buenos Aires, Santiago del Cile, Montevideo, San Paolo del Brasile. E arrivano richieste anche da Helsinki, dove l’ambasciatore d’Italia Ugo Gabriele de Mohr, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Wanda Grillo e il vicedirettore Adriana Frisenna hanno espresso il forte desiderio di avere l’esposizione nel capoluogo finlandese, soprattutto vista la vicinanza di questi con Mosca. La mostra tanto ambita costituisce uno spaccato significativo dell’arte italiana dell’intero Novecento, rappresentata da 35 grandi artisti, tutti marchigiani d’origine o d’adozione: le Marche, infatti, si sono distinte per quantità e qualità, nonostante le loro piccole dimensioni, con Maestri che hanno contribuito coi loro eccezionali talenti alla ricerca artistica internazionale.Tale rassegna però non potrà migrare verso tutte le terre da cui è richiesta dato che le opere, soprattutto quelle provenienti da prestatori pubblici, non possono rimanere a lungo fuori sede. Per questo si sta già pensando a un altro progetto, simile e basato sulla stessa filosofia ma più facile da realizzare: “Iconico aniconico attraverso gli artisti marchigiani della seconda metà del XX secolo”. Le opere proverranno solo da artisti viventi, da eredi e da collezioni private.
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