di P. G. Camaioni
Quest´anno, presepi babbinatale e befane à gogo. Ma presepi "viventi" e befane "acrobatiche".
Facile al mercato incontrare centurioni romani a cavallo con telefonino, madonne-con-gli-stivali al bar, falegnami/sangiuseppi in SUV, pastori-col-casco a spinger pecore con gli scooter, branchi di popolani vestiti di sacchi - facendo finta d´esser poveri... . Anni che non sentivo ragliare l´asino, la bestia.
Però niente neve (manco finta), un sacrilegio. Io sul mio presepe del comò spargevo sempre farina e ovatte in abbondanza (trucco copri-magagne), stagnola di torrone per i laghetti (ghiacciati, mbe´?) in quantità industriale come in Finlandia, velina colorata (?) alle finestrole delle case e dell´immancabile castello con la luce dentro che quando s´incendiava altro che "vivente"...
Solo ai sacramentini i personaggi (già grandicelli) "camminavano" su carrucole e marchingegni, vicino al ruscelletto d´acqua vera (mica ghiacciata...). Notte ogni tre minuti, poi di nuovo giorno. La cometa (lenta ma velocissima) si tirava dietro i remagi - tomi tomi - freschi, elegantissimi, oro-incenso-mirra già spacchettati in mano, mica roba da riciclo... Tu scendi dalle stelle tu scendi dalle stelle tu scendi dalle stelle. Sempre e solo quella. Ti si ficcava nel cervello fino a carnevale.
Presepi poveri, "morti", modesti, economici. In scala e statici, a parte i sacramentini...
Quindi l´evoluzione, e `sti "presepi viventi" di oggi. Grandi. Grossi. Organizzati come un´IKEA. Quello di Grottammare su per la collina, con la gente-pubblico irreggimentata in gabbie-corsie da corse dei cani. Quanto è piaciuto. (...)
E poi la befana. Saltando i babbinatali che mi sembrano calanti, oltre che scemi (quelli scalatori): un pomeriggio ne sfilava un gruppone in stato confusionale, trombe e clarini come vanghe; dietro, la scia di baffi finti....Jingle bells ad libitum, of course. (...)
Una volta la Befana non era per tutti. A Ragnola pochi se la potevano permettere, sorvolavamo. Andava meglio a Porto d´Ascoli, forse perché c´era lo spettacolo della "Befana del Vigile". Panettoni-spumanti "atterravano" al centro dell´incrocio tra i piedi del vigile che inciampava, ringraziava, si inchinava e continuava a dirigere il traffico. Vigili-albertisordi.
Quei regali (gli stessi, sempre) finivano poi sul tavolo del marciapiede con la scritta ufficiale BEFANA DEL VIGILE. In famiglia la Befana era invece faccenda riservata: la volenterosa sceneggiata del camino, buoni o cattivi, tocchi di carbone, calze sformate con più dolci che giocattoli. Non mi piacevano granchè: aspettavo le pistole di Buffalo Bill (coi foderi da allacciare alle cosce). Quando mi "fecero" il Meccano n.2, persi subito i pezzi in via Sabotino...
Oggi invece le befane sono potenti. Veramente sono befani: alpinisti, paracadutisti, cacciatori, volontari della protezione civile. Mascherati da vecchine. Altro che frequentatori di camini. Con sotto un pubblico da stadio, piombano furiosamente da campanili - torri con l´orologio - municipi, scintille lungo cavi d´acciaio ben tesi, ancorati da una parte a pini o altri alberi da segare a primavera. Oppure arrivano coi paracadute, coi motoscafi, coi camper. Scope solo decorative. L´antica affettuosa timorosa compostezza non c´è più. Applausi come ai funerali, chiasso, jingle bells. Con l´ulteriore pesante inquinamento di sindaci - assessori - presidenti - sottosegretari.
Che c´entrano?
C´entrano, c´entrano. Presepi babbinatale e befane sono spettacolari occasioni di vetrina. Appaiono sorridono danno pacche sulle spalle ricevono inchini promettono dicono scemenze. Facile infiltrarsi e raccogliere consenso, più che alle inaugurazioni di piazze-palestre-piscine. Non devono neanche dar di forbici.
Così, quelli non si perdono un presepe, si travestono da babbinatale e si fanno tutte le befane.
"Ranocchie d´acquasantiera".