di Sara Di Giuseppe
Forse ricordo male, ma erano meno inflazionate, una volta, le benedizioni. Se un evento non era di quelli tosti, col cavolo che lo benedicevano. Minimo ci voleva una crociata: benedette a quintalate, in un paio di secoli [non funzionava sempre, ogni tanto pure a domineddio gli giravano i cabasisi].
Oppure dovevi essere un esercito prima del massacro (proprio e/o altrui). Come gli spagnoli di Cortés, che cattolicissimi com´erano facevano a fette gli aztechi previa robusta benedizione. Come il Settimo Cavalleggeri a Little Bighorn prima di diventar polpette per Cavallo Pazzo. Come i bersaglieri prima di gambizzare Garibaldi in Aspromonte.
(...)
Chiaro che la musica è cambiata: oggi la mano benedicente va giù a tavoletta, senza sottilizzare. Nuovo teatro, nuovo chalet, nuovo colpo di tosse del presidente del manager dell´amministratore. E restylingizzati lungomari-piazze-mercati, ogni luogo, qui, è consacrato, meglio che a Lourdes (ci si può risparmiare il viaggio). Giù benedizioni a manetta.
Come negare dunque il sacro conforto agli equipaggi del Palio del Pattìno, nel supermercato dei premi a Grottammare? Non vanno in guerra, i pattìni; non rischiano la vita gli equipaggi, gran sollievo: eppure, "per forza, rischio e coraggio" recita il prete. Momento intenso, fa tanto partenza del crociato, a stento si frena l´emozione. Si sussurra addirittura di una benedizione di ultima generazione, a largo spettro, che attaccandosi ai notabili presenti - sinistra ed ex sinistra! - li farebbe camminare all´occorrenza sulle acque come Lui...
Ma quest´anno ci sono 4-5 equipaggi in più, nel Palio del Pattìno. Un dubbio s´insinua. Se quelli in più fossero equipaggi di musulmani? O di animisti del Burkina Faso? O di tibetani fedeli al lamaismo? O anche equipaggi misti, un po´ di questo e un po´ di quello? E se fossero equipaggi rom di imprecisata fede? (da una parte le ruspe dall´altra la benedizione, che pasticcio, ci scappa l´incidente diplomatico fra Paparatz e il fascista in Campidoglio). No, proprio non va una benedizione ndo´ cojo cojo buona per tutti, in nome di santa romana chiesa.
[Sarebbero più "religiosamente" credibili, i nostrani presenzialisti della politica e della religione, senza benedizioni a tutto ciò che fa audience, dalla sagra del caciocavallo alla bocciofila, dalla gara del pattìno alla corsa del triciclo a reazione... ]
Soprattutto: vero che il pluralismo religioso non è popolarissimo presso le italiche gerarchie cattoliche, ma il rispetto per tutte le diversità consiglierebbe di non invadere lancia in resta ogni ambito del profano. Cristo Buddha Maometto Confucio Manitù e quant´altri non se ne lagnerebbero. Che conquista di civiltà per noi italici, sideralmente lontani, per dirne una, dalla Spagna democraticamente laica e mai opportunisticamente genuflessa. La quale ieri, col suo rispettoso no ai crocifissi nei luoghi pubblici, ci ha ricordato che non è più - alleluia - l´era delle crociate.
( Ma finirà, per noi, che andremo in massa da Ikea a comprar crocifissi in stile e a buon prezzo, importati con nonchalance dalla musulmanissima Thailandia...)
7.07.´08 SDG