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Paul Cézanne, Il frutteto, 1885-86 ca., olio su tela, cm. 61x50 |
Subito boom per Cézanne a Firenze
FIRENZE – La qualità del progetto e delle opere è subito premiante. Non solo Cézanne a Firenze ha ricevuto una straordinaria accoglienza di critica e di stampa, ma anche il pubblico sta dando segni di particolare gradimento. Le cifre del box office sono in effetti da subito quelle del grande evento. Aperta venerdì, nei tre giorni del week end la mostra è stata visitata da oltre 6.500 persone, con una punta di 2.759 ieri, domenica, e inevitabili code che nel pomeriggio si sono allungate fino all’esterno di Palazzo Strozzi. A questo primo bilancio si aggiungono i dati della prevendita (30 mila biglietti) e i circa 1500 voucher acquistati dagli alberghi. “Una partecipazione numerosa e molto promettente. Ma, soprattutto, una partecipazione convinta ed entusiasta”, commenta Edoardo Speranza, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha promosso e prodotto la mostra, “Quale miglior premio per l’impegno che l’Ente profonde per dar vita a questi eventi culturali di grande qualità?”. I risultati del debutto di Cézanne a Firenze sono tanto più eccezionali se si considera che la mostra è tutt’altro che facile o popolare. Si tratta, al contrario, di un evento a suo modo singolare e sofisticato: per la vicenda che racconta (l’epopea di due collezionisti), per i contesto in cui si svolge (la Firenze e l’Europa cosmopolita della belle epoque) oltre che per la qualità delle opere. “Ciò significa che quando l’offerta è seria, bella e intelligente, il pubblico risponde”, afferma James Bradburne, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi che ha curato la realizzazione della mostra, “Ma risponde tanto più volentieri se la mostra è anche ben spiegata, se trova servizi efficienti, se l’ambiente comodo, familiare, ben organizzato”. In sintesi, si tratta dell’impronta che la Fondazione, di cui Cézanne a Firenze segna il debutto, intende dare alla gestione di Palazzo Strozzi. “I numeri”, dice Bradburne, “sono senz’altro importanti, ma non sono tutto. Ciò che conta davvero è la qualità del lavoro, la capacità di stabilire col pubblico un rapporto e un dialogo continuo”. Il modo stesso di presentare le opere è in effetti alquanto inusitato: dipinti ben collocati e illuminati, didascalie esaustive e ben leggibili per gli adulti e didascalie ad altezza di bambino per i più piccoli, comodi pouffe per sedersi davanti ai dipinti, indicazioni chiare lungo tutto il percorso. Ovvero una serie di soluzioni che fanno anche di un evento così particolare come Cézanne a Firenze una mostra per tutta la famiglia. Lo stesso piano nobile del Palazzo, dove l’esposizione è allestita, è stato completamente ristrutturato secondo un criterio filologico che ne accresce la dimensione spettacolare e favorisce il dialogo col pubblico. Le grandi finestre, un tempo oscurate, adesso sono spalancate sul centro di Firenze e lasciano vedere il contesto in cui il palazzo è collocato. Fino a pochi anni fa sarebbe stato possibile solo pregiudicando l’integrità delle opere. Oggi, grazie a speciali pellicole che filtrano la luce solare bloccando i raggi ultravioletti, appare finalmente l’interno di una grande e nobile dimora rinascimentale in cui i visitatori, bambini compresi, si trovano del tutto a proprio agio.
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Cultura e Spettacoli |
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il 07 Mar 2007 alle 17:52 |
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