CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: LE RAGIONI DELL’AUMENTO DELLE TARIFFE
ANCONA, 2006-08-02 - “Una situazione di grave sofferenza economica e finanziaria a cui porre rimedio”. E’ questo il giudizio dell’assessore regionale ai Trasporti, Pietro Marcolini, di fronte alla crisi in cui versa il trasporto pubblico locale delle Marche. Un quadro preoccupante come è emerso anche nei vari incontri tra l’assessore Marcolini, le Province, le rappresentanze delle aziende del trasporto pubblico locale, Anav e Asstra, i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil e le associazioni dei consumatori. La Regione Marche sostiene la necessità di affrontare questa situazione. L’obiettivo è stato quello di non ridurre i servizi ma anzi di qualificarli e, conseguentemente, non ridurre i posti di lavoro nel TPL. Da parte sua, come spiega Marcolini, con l’assestamento di bilancio sono state destinate risorse aggiuntive al trasporto pubblico locale per circa 3,8 milioni di euro, mentre entro l’anno saranno destinati al trasporto extraurbano altri 400 mila euro per gli anni 2007-2008. Tutto questo però di per sé non basta per risolvere i problemi del settore. “Occorre quindi – sostiene l’assessore regionale ai Trasporti - agire da subito sul fronte delle tariffe, tenuto conto che i corrispettivi chilometrici nelle regioni limitrofe Umbria, Abruzzo e Lazio sono sensibilmente superiori a quelli marchigiani; il che significa portare a un euro la tariffa minima”. “Tale aumento tuttavia – prosegue Marcolini – non sarà generalizzato e manterrà fasce di esenzione che riguardano gli anziani ultrasessantacinquenni con redditi bassi, i diversamente abili, i disoccupati iscritti alle liste, le donne in gravidanza e altri soggetti”. Il deficit delle aziende del trasporto pubblico locale per gli anni 2005-2006 ammonta a circa 10 milioni di euro a causa dell’aumento del costo del gasolio, praticamente raddoppiato negli ultimi cinque anni, degli oneri del rinnovo del contratto di lavoro del personale, delle assicurazioni e delle tasse di circolazione, dell’energia. La Regione Marche, in occasione dell’ultimo incontro in materia, lo scorso 29 luglio, ha preso atto della difficile situazione e si è inoltre impegnata a sensibilizzare le Province, a cui spetta la programmazione di bacino e i livelli contrattuali, alla soppressione delle corse doppione e alla destinazione di una parte dei propri avanzi di amministrazione alle esigenze del trasporto pubblico locale su gomma. Infine, l’assessore Marcolini ha annunciato la formalizzazione di due tavoli con le Province e le associazioni dei consumatori: il primo per monitorare la soddisfazione del cliente e adeguare a tal fine la Carta dei servizi e i Regolamenti; l’altro, per monitorare la progressiva omogeneità di costi e tariffe nell’ottica della programmazione integrata ferro-gomma, della bigliettazione unica e dell’uniformazione delle tariffe.
CATEGORIE ESENTI DALL’AUMENTO DELLE TARIFFE Le categorie interessate sono: gli invalidi di guerra e per servizio, gli invalidi civili e di lavoro, i portatori di handicap, i minori portatori di handicap, i cavalieri di Vittorio Veneto, i perseguitati politici, antifascisti o razziali riconosciuti, nonché i cittadini cui sia stato riconosciuto dallo Stato italiano il diritto ad asilo politico e i rifugiati riconosciuti tali dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite. Le aziende di trasporto assicurano la libera circolazione sui propri mezzi anche ai disoccupati (esclusi quelli alla ricerca della prima occupazione) e agli iscritti alle liste di mobilità, ai sordomuti ai ciechi parziali (con residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi con eventuale correzione) e alle donne in stato di gravidanza attestato attraverso certificato medico e alle madri con figlio a seguito, fino a un anno di vita. Infine, tutti coloro che abbiano compiuto i 65 anni di età, la cui situazione economica equivalente (ISEE) sia inferiore a euro 6.500,00, sulla base dell’Intesa raggiunta tra Regione e aziende, potranno viaggiare sui mezzi di trasporto pubblico dietro pagamento da parte dell’utente del solo 25% del costo dell’abbonamento. L’accordo raggiunto ha validità quadriennale e impegna gli operatori del settore a sottoscrivere gli accordi contrattuali con le Amministrazioni Provinciali senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale.
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