Prodi boccia le stanze del buco
E' arrivato il no di Romano Prodi all'idea Ferrero sulla sperimentazione delle cosiddette stanze del buco. Dopo le polemiche delle ultime ore il Presidente del Consiglio smorza i toni e chiama il suo governo fuori dalle dichiarazioni di Ferrero. Due giorni fa il ministro della Solidarietà Sociale si è scagliato contro la legge Fini-Giovanardi in materia di droga e si è detto pronto ad aprire alla sperimentazione di una somministrazione controllata di eroina. Come se non bastasse, Ferrero ha rilasciato dichiarazioni forti sul presunto uso di cocaina da parte di esponenti del Palazzo, motivo per il quale, secondo lui, le tabelle dell'ex ministro della Salute Storace erano più permissive verso la cocaina che verso la cannabis. Le reazioni non si sono fatte attendere. Giovanardi (FI) ha dichiarato che Ferrero sta già iniziando a distruggere i valori della politica anti-droga, prima ancora di presentare uno straccio di proposta in Parlamento. Calderoli (Lega) ha ammonito che non si può scherzare "con la vita dei più giovani". Ancora ieri però Umberto Veronesi, ministro della Salute nel primo governo Prodi, si è detto favorevole alla droga di Stato. Veronesi considera positive le esperienze anti-proibizioniste svizzere, che hanno dimostrato (lo studio è dell'Università di Zurigo) che liberalizzando le droghe pesanti non si invoglia al consumo, tutt'altro, si diminuisce drasticamente il numero di nuove dipendenze. Che i divieti non siano deterrenti è un punto cardine su cui gli anti-proibizionisti si battono da tempo e col sollevamento della questione delle stanze del buco sembra sollevarsi un polverone forse anacronistico. Sono passati alcuni lustri da quando l'obiettivo numero uno della prevenzione era dare la possibilità a chi si drogava per via endovenosa di farlo in un ambiente controllato sul piano sanitario, con siringhe sterili al fine di evitare malattie nefaste, AIDS su tutte. Oggi il problema è diverso. Nei Paesi occidentali il numero di contagi da virus Hiv dovuti a scambio di siringhe infette è diminuito in modo significativo e la diffusione di massa di cocaina e droghe sintetiche ha spostato il target delle politiche anti-droga. Tuttavia esponenti del governo non hanno tardato a dire il proprio no all'idea Ferrero. La prima è stata Rosy Bindi (Margherita) che ha ricordato come, nel programma del governo, non ci sia nessuna ipotesi di sperimentare le stanze del buco. Ed infine è arrivato Prodi: "basta, devi dire che l'idea delle stanze del buco è un'idea tua e non coinvolge il governo", è stata la bacchettata ricevuta al telefono da Ferrero, "di una proposta simile non c'è traccia nelle 281 pagine del programma dell'Unione". La maggioranza andrà in tilt anche sulla droga? Le posizioni estreme di Prc, Verdi e Radicali mal si piegano al rigore morale dei cattolici di centro. Staremo a vedere.
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