(ROMA), 15/01/2008 - È stata una riunione estremamente positiva, quella che si è tenuta, oggi, a Palazzo Chigi, tra la delegazione marchigiana - guidata dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca – e il presidente del Consiglio, Romano Prodi.
All’incontro hanno partecipato anche i ministri Livia Turco e Antonio Di Pietro, il sottosegretario Enrico Letta, il vice presidente della Regione, Luciano Agostini, i vertici marchigiani di Anci, Upi, Uncem (Fabio Sturani, Palmiro Ucchielli, Maria Assunta Paci), il presidente dell’INRCA, don Vinicio Albanesi; il sindaco di Macerata, Giorgio Meschini. Spacca ha invitato il presidente Prodi a visitare prossimamente le Marche.
Tra i problemi affrontati, va segnalata la realizzazione della Fano-Grosseto, che la Regione considera una arteria strategica anche per consentire quello sviluppo turistico a cui le Marche aspirano. Prodi ha convenuto che l’arteria sia strategica e che occorre “andare avanti”, mettendo al bando ogni dubbio. Il ministro Di Pietro si è già impegnato ad attivare un project financing, essendoci un accordo di massima sul tracciato tra le Regioni interessate (Marche, Umbria, Toscana). Il project financing riguarderà l’intero tracciato dell’infrastruttura, con il 50% degli oneri in quota pubblica e il 50% in quota privata. Se il percorso del project non risultasse possibile, il ministro Di Pietro ha assicurato “che se ne farà carico il Governo, partendo dal lotto 4”.
Questo impegno è stato confermato da Prodi, che ha detto di condividere le preoccupazioni espresse da Spacca circa il gap, in termini di infrastrutture, per una regione che rappresenta un modello di sviluppo. Spacca ha ribadito come le Marche siano la prima regione in Italia e tra le prime 15 nell’UE per specializzazione produttiva; abbiano 9 poli produttivi tra i primi 50 nazionali; ma nessun piazzamento tra i primi 50 sistemi locali infrastrutturali, nella graduatoria stilata dallo stesso Ministero. Sempre sul fronte delle infrastrutture, è stato ribadito che tra poco si conosceranno i risultati della gara per l’uscita ad ovest del Porto di Ancona: un’opera che garantisce il consolidamento del polo logistico di Ancona, Porto-Aeroporto-Interporto.
Sull’Agenzia della terza età nelle Marche, si procede come da programma: è in dirittura d’arrivo la firma del Protocollo tra Regione e Ministero della Salute che stabilisce la partenza effettiva della struttura, la quale dovrà garantire una politica a 360 gradi per gli anziani, favorendo la ricerca, quindi non solo sulla cura e l’assistenza delle patologie, ma soprattutto sugli stili di vita e il tempo libero. L’obiettivo è quello di promuovere la “longevità attiva”, o l’invecchiamento attivo degli anziani, come lo ha definito il ministro Turco, con tutti i vantaggi in termini di qualità della vita e risparmi sul sistema sanitario. “L’Agenzia rappresenta una grande opportunità - ha ribadito il ministro, con l’assenso del presidente Prodi - per uscire dall’aspetto sanitario con cui ci si approccia al problema degli anziani”.
Altra questione affrontata è stata quella del Progetto dedicato a Padre Matteo Ricci, di cui ricorre nel 2010 il 400ario della morte. Le Marche chiedono che sia assunto come “evento nazionale”, visto il valore della figura del missionario che per primo ha varcato le porte di luoghi simbolo nella Cina imperiale, intessendo un dialogo e un confronto culturale e religioso, che sono i punti di riferimento per i rapporti odierni. Prodi si è dimostrato particolarmente entusiasta di questo progetto, che deve essere gestito “a livelli alti di ricerca, perché è attraverso questi strumenti che si consolidano i rapporti con l’Oriente, che ha bisognio di ritrovare la sua storia e il suo legame con l’Occidente, soprattutto in questo moneto in cui si apre al mondo”. Prodi ha assicurato che coinvolgerà nel progetto anche il ministro della Cultura, Francesco Rutelli. A questo Progetto è legata l’idea di costituire, nelle Marche, un Istituto dedicato alle relazioni con l’Oriente, che potrebbe nascere nel 2011, anno in cui verrà celebrato il 150enario dell’Unità d’Italia, che prevede la possibilità, per ogni Regione, di attivare iniziative di spessore nazionale.
È stato affrontato anche il tema di Falconara, di un aiuto in termini economici alla cittadina che ospita la raffineria Api e che potrebbe utilizzare parte dei proventi delle accise sulla raffinazione, così come si è già fatto in altre realtà del Paese (Sicilia), attuando, nella sostanza l’art. 113 della Finanziaria 2001, che prevede la compartecipazione dei Comuni sedi di impianti di raffinazione ai tributi erariali con finalità ambientali.
È stato poi affrontato il tema della concessione Enac per l’aeroporto delle Marche che, pur recuperando rispetto al passato, risente di un clima nazionale complessivo e, nel biennio 2006-2007, ha vissuto 561 cancellazioni di voli Alitalia sulle tratte per Milano e Roma. Su questo tema e sulla riattivazione delle fermate soppresse degli Eurostar sulla tratta Ancona-Roma è stata attivata la sensibilità del ministro Di Pietro, oltre che di Prodi. L’impegno del Governo è quello di intervenire su Trenitalia. Si è anche affrontato il tema della galleria di Cattolica che, così com’è, non consente il trasporto dei mezzi pesanti su rotaia, questione su cui esistono le risorse e sarà affrontata prossimamente.
È stata portata all’attenzione di Prodi anche la vicenda SADAM di Jesi, che senza alcun preavviso ha deciso la dismissione dell’operatività dello stabilimento, al quale è collegato l’impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica: non solo quindi una reale emergenza occupazionale per una fabbrica storica nella vita della regione e della Vallesina, ma anche un reale problema sul fronte energetico, con il venir meno di impegni assunti dalla stessa proprietà dello zuccherificio. Spacca ha chiesto che ci sia un sostegno al confronto nazionale per garantire che il patrimonio acquisito non venga svenduto e ritirare, attraverso un Accordo quadro nazionale, la procedura di dismissione attivata dalla proprietà, che potrebbe essere oggetto del prossimo incontro di giovedì prossimo a Roma.
È sempre sul versante del lavoro, la situazione più critica, dal punto di vista occupazionale, è quella dell’ascolano, per la chiusura di alcune multinazionali nate con la cassa per il mezzogiorno: un territorio, ha detto Spacca, che va aiutato perché possa costruire una cultura d’impresa che lo allinei al resto della regione.