2007-09-08 - La conclusione della due giorni sulle Pari Opportunità in Adriatico
“Perché ho iniziato ad impegnarmi nelle Pari Opportunità? Perché lavoravo nel più grande giornale del mio Paese, la Slovenia e non riuscivo a fare la mamma di tre figli: non esistevano asili…”
E’ una delle toccanti testimonianze – questa di Marta Turk vicepresidente dell’Associazioni donne imprenditrici mondiali - sentite alla due giorni del convegno “Un mare di opportunità nell’Adriatico e Mediterraneo”, conclusasi oggi alla Loggia dei Mercanti di Ancona.
“Riteniamo che le Pari Opportunità – ha detto l’assessore regionale, Loredana Pistelli – devono essere al centro di qualsiasi proposta di miglioramento nella politica, nell’amministrazione e nelle buone pratiche dei Governi e della Comunità internazionale. Dopo aver detto con forza e ribadito che la condivisione delle P.O. passa tra il sapere e l’informazione, ora dobbiamo pensare al FARE, ossia costituire reti di donne in collegamento fra loro per la realizzazione di progetti concreti di rappresentanza e partecipazione”.
Le ha fatto eco, nelle conclusioni, l’on. Donatella Linguiti, sottosegretario di Stato alle Pari Opportunità: ” Oggi abbiamo fatto un passo avanti nell’occupare spazi pubblici. Come donne dobbiamo mirare ad una partecipazione attiva e come Italiane possiamo offrire all’Adriatico, a tutti quei Paesi che stanno iniziando un percorso in tal senso, un’esperienza non da poco. L’obiettivo di questa due giorni di incontro è stato centrato”.
Nelle due tavole rotonde di stamane, coordinate da Catherine Spaak, una dedicata alla differenza fra i diritti e la realtà delle condizioni femminili nelle varie nazioni, e l’altra al tema del Lavoro, sono stati tanti gli interventi ma molte di più le domande affrontate da una platea attenta e preparata.
Nella prima parte, si sono messi al confronto Paesi come la Tunisia, Malta, il Libano e la Turchia, nella seconda parte la Bosnia Erzegovina, l’Albania, la Grecia e Montenegro. Per ogni testimonianza, dati e documentazione hanno presentato condizioni difficili e una battaglia ancora lunga non tanto per ribadire diritti di pari opportunità inoppugnabili e riconosciuti dalle leggi, quanto per far venire fuori una scottante verità: esse non sono ben applicate e in alcuni casi addirittura sono dimenticate e omesse, escludendo o limitando le donne dai ruoli che contano.
Un importante apporto può venire dalla Industria in genere e dal settore del Turismo internazionale, dove le donne ricoprono il 64% dei posti lavorativi, come ha testimoniato Paola Michelacci nella sua duplice veste di vicepresidente nazionale di Confindustria Turismo e presidente dell’Aidda. Ma è anche stato sottolineato – negli interventi della consigliera regionale alle P.O. Paola Catalini e della rappresentante nazionale di Cgil Cisl e Uil, Nirvana Nisi - che se nel lavoro la donna ha fatto grandi passi avanti, non sono più accettabili ghettizzazioni delle lavoratrici part time e la riduzione della questione femminile alla conciliazioni dei tempi vita-lavoro, questione che invece riguarda tutta la società moderna e il futuro stesso della famiglia.