“La neve nel cuore” di Thomas Bezucha
Al suo secondo lungometraggio, Thomas Bezucha porta sullo schermo gli stereotipi della famiglia americana, nel tentativo (più o meno riuscito) di svecchiare la società a stelle e strisce, liberarla dai suoi luoghi comuni, dal suo incessante buonismo. Il cast è senza dubbio di prima qualità: gli Stone, una famiglia liberal di americani del New England, sono capeggiati da Diane Keaton, un’efficace madre bohemienne, alla prese con una famiglia quantomeno variegata, composta dai figli Dermot Mulroney, Rachel McAdams e Luke Wilson, e con una strepitosa Sarah Jessica Parker, nei panni della futura nuora, rigida newyorchese, dallo stile impeccabile ma anche dalle idee bigotte. Come potrà lei, che parla esclusivamente per luoghi comuni, sicura di sé solo con le persone che la pensano come lei, che s’imbarazza per niente, che pensa che un omosessuale (si, nella famiglia della Keaton c’è pure il figlio omosessuale sordomuto che s’innamora di un ragazzo di colore…) non sia una persona “normale”, conquistare la suocera Keaton e la di lei famiglia? Il titolo originale americano è The family Stone, un valido gioco di parole che sta ad indicare il nome della famiglia, ma anche “la pietra di famiglia”, ovvero l’anello di fidanzamento, che Everett–Mulroney vorrebbe dare alla fidanzata–Parker. La trama semina lungo il suo verificarsi una serie di ovvietà su tematiche ormai ampiamente accettate; il suo punto di forza sta senza dubbio nelle capacità recitative dei suoi personaggi, soprattutto quelli femminili, che presentano un confronto diretto fra tre generazioni di ottime attrici, capaci di abbinare momenti drammatici a situazioni comiche. Il finale apparentemente tragico non fa altro, però, che ricalcare le orme del più convenzionale happy ending, nel tentativo di risultare a sorpresa, ma capace solo di regalare altre ovvietà. Certamente la confezione che ne risulta è pregevole, ma la pellicola sembra fornirci una serie di situazioni stereotipate e gag atte esclusivamente a far sorridere. All’uscita della sala, un’unica assillante domanda si presenta: ma quante ne accadono a questa famiglia Stone? Decisamente deludente. Alessandro Orecchio Recensioni – domenica 29 gennaio 2006, ore 13.34
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