ARIA - Sostanzialmente stabile la situazione rilevata dalla rete di monitoraggio. Permangono critiche le situazioni relative al PM10, al biossido di azoto e all’ozono nell’area fiorentina.
La struttura della rete di rilevamento
La rete pubblica di monitoraggio della qualità dell’aria, di proprietà della Amministrazione Provinciale di Firenze e gestita dal Dipartimento Provinciale ARPAT è costituita da 15 stazioni fisse per il rilevamento degli inquinanti (di cui 2 rilevano anche i parametri meteo) e da n° 3 stazioni meteorologiche. Le stazioni di monitoraggio sono ubicate nei Comuni di Firenze, Calenzano, Campi Bisenzio, Scandicci e Signa, (che fanno parte dell'area omogenea definita dalla Deliberazione G.R.Toscana n. 1406 del 21.12.2001 insieme anche ai Comuni di Bagno a Ripoli, Lastra a Signa e Sesto Fiorentino) ed inoltre nel territorio dei Comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino, Greve in Chianti e Pontassieve.
Descrizione e composizione della rete
Nella tabella 1.1 è fornita una descrizione delle stazioni chimiche attive nell’arco del 2008 in termini di localizzazione, classificazione e appartenenza o meno alla rete regionale.
La composizione della rete è sintetizzata in tabella 1.3, dove si evidenziano gli inquinanti monitorati in ciascuna stazione.
Le operazioni di manutenzione e calibrazione della strumentazione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria vengono svolte da una ditta privata specializzata. il Dipartimento ARPAT di Firenze, in collaborazione con il Centro Regionale di Tutela della qualità dell’aria di Livorno, esegue a sua volta verifiche e controlli al fine di assicurare la qualità del dato.
E’ attualmente in fase di redazione il documento di processo per la certificazione ISO 9001, che verrà adottato da tutti i dipartimenti di ARPAT al fine di rendere omogenee le modalità di gestione delle reti provinciali.
La rete di monitoraggio regionale
Alcune delle stazioni della rete provinciale, fanno anche parte delle reti regionali virtuali (per l’ozono e per il PM10, definite rispettivamente dalle Deliberazioni G.R. Toscana rispettivamente n. 27/06 e n. 377/06. Sono state individuate postazioni di misura con rappresentatività coerente con le indicazioni normative europee e nazionali. ARPAT ha in fase di avanzata redazione lo studio che determinerà una proposta di reti regionali per gli ossidi di azoto (NOx,) il biossido di zolfo (SO2) e il monossido di carbonio (CO). La serie di dati di qualità dell’aria ottenuti dalle stazioni appartenenti alle reti regionali virtuali, al fine dell’effettuazione della verifica di conformità ai valori limite previsti dalla normativa, rispondono agli obiettivi di qualità indicati nell’allegato I della Direttiva 1008/50/CE.
Per rete regionale virtuale si intende una struttura rispondente alla normativa tecnica e in grado di fornire un’adeguata informazione sui livelli di inquinamento a livello – appunto – regionale, costituita da una parte delle postazioni esistenti, facenti parte dei vari sistemi provinciali, selezionate allo scopo.
Campagne di rilevamento
Nel corso del 2008 sono state inoltre effettuate campagne di monitoraggio per gli inquinanti benzene, benzo[a]pirene e metalli (arsenico, nichel, cadmio, piombo) in alcune stazioni dell’area fiorentina: Firenze-Bassi (urbana-fondo), Firenze-Mosse (urbana-traffico), Calenzano-Boccaccio (rurale-indistriale), Campi-Orly (periferica-fondo).
I risultati del monitoraggio
Ai fini dell’elaborazione degli indicatori da confrontare con i valori limite previsti dalla normativa, si considerano le serie di dati raccolti mediante le stazioni fisse della rete di monitoraggio e mediante le campagne, con rappresentatività annuale o assimilabile ad essa, conformemente alle soglie di efficienza indicate dalla normativa. Tutti i valori di concentrazione sono espressi in unità di massa (ng, μg, mg) per metro cubo (m3) di aria e sono riferiti a 20°C (alla temperatura ambiente per PM). I valori limite a cui si fa riferimento sia vigenti che non ancora in vigore si riferiscono a quelli fissati dalla normativa per la protezione della salute umana.
Particolato PM10 . Il 2008 è stato caratterizzato da una tendenza al calo di tutte le stazioni di fondo della rete di monitoraggio provinciale. Nonostante ciò, permangono all'interno dell'area fiorentina situazioni di difformità riguardo alla media annuale e, soprattutto, riguardo alla frequenza di eccedenze giornaliere della concentrazione di 50 μg/m3. I livelli più elevati di PM10 si riscontrano in prossimità di strade ad alto traffico e in aree residenziali ai margini dell’area metropolitana, dove si manifesta maggiore stabilità atmosferica nelle ore notturne, con conseguente accumulo di inquinanti. Entrambi i valori limite appaiono invece rispettati nei comuni esterni all’area omogenea fiorentina (Stazioni di Empoli, Montelupo F.no, Greve in Chianti).
Nella tabella 6.8 sono riportate, in linea con le indicazioni regionali, le valutazioni di conformità relative all’ indicatore PM10, relativamente alle stazioni della rete appartenenti alla rete regionale. Il giudizio riportato è “positivo” se l’indicatore rispetta il valore limite previsto dalla normativa, “negativo” se non lo rispetta.
L’inquinante NO2 conferma una situazione critica, in particolar modo nell'Area omogenea fiorentina, soprattutto a livello di media annuale sia in siti di monitoraggio prossimi a strade ad alto traffico, ma anche in alcuni dei siti di fondo urbano. Presumibilmente a causa della maggiore incidenza dei veicoli diesel, non si rileva più ormai da alcuni anni la tendenza al miglioramento che caratterizzava questo inquinante sino al 2001-2002. Il trend, nonostante una leggera diminuzione della media degli indicatori calcolati per i siti di fondo registrata nel 2008, appare consolidato nell'intorno del valore limite al 2010 per la maggior parte di questi siti e ben al di sopra di esso per i siti traffico. Situazione meno critica si rileva nei siti esterni all'area omogenea e in particolare nei comuni di Greve in Chianti e Pontassieve dove il valore limite è largamente rispettato.
L’inquinante O3 (ozono), tipico inquinante di area vasta, nonostante la decisa tendenza al calo registrata nel 2008 dovuta in parte alle condizioni di instabilità meteo registrate nel periodo estivo, continua a mostrare eccedenze nella ricorrenza di giorni con superamento del valore obiettivo fissato a partire dal 2010 per la media di 8 ore e nel verificarsi di superamenti della soglia di informazione. Nonostante la forte riduzione di episodi acuti caratterizzati da elevati livelli orari registrati negli anni ’90, presumibilmente connessa alla riduzione dei precursori in scala locale (es. idrocarburi da veicoli euro 0), rimane evidente un quadro di consolidata criticità.
Gli inquinanti SO2 (biossido di zolfo) e CO (monossido di carbonio) rientrano ampiamente nei limiti previsti dalla normativa già da alcuni anni in tutti i siti monitorati e si conferma per questi inquinanti il trend di diminuzione.
Il benzene si conferma stabilmente già inferiore al limite fissato per il 2010 nei siti di fondo e siti di medio volume di traffico dove tale inquinante è stato direttamente misurato.
Il benzo[a]pirene ed i metalli (piombo, nichel, cadmio arsenico), misurati, a titolo indicativo attraverso campagne di monitoraggio in alcune stazioni dell'area omogenea fiorentina, rientrano ampiamente nei rispettivi limiti previsti dalla normativa e confermano i rispettivi trend di riduzione degli ultimi anni
Nelle tabelle 7.1 e 7.2 si sintetizza il quadro generale della qualità dell’aria riscontrata nelle varie stazioni rispettivamente dell’area omogenea fiorentina e delle altre zone in cui sono presenti stazioni della Rete provinciale. Gli indicatori di riferimento sono quelli fissati per la protezione della salute.
Per l’esame completo dei dati rilevati nel 2008 dalle stazioni di monitoraggio della rete provinciale, si rimanda al Rapporto annuale 2008 completo .
GLOSSARIO
Inquinamento atmosferico: Ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell'aria atmosferica, dovuta alla presenza nella stessa di uno o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell'aria, da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell'uomo, da compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell'ambiente, da alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblici e privati.
Biossido di azoto (NO2): si forma in massima parte in atmosfera per ossidazione del monossido (NO), inquinante principale che si forma nei processi di combustione. Le emissioni da fonti antropiche derivano sia da processi di combustione (centrali termoelettriche, riscaldamento, traffico), che da processi produttivi senza combustione (produzione di acido nitrico, fertilizzanti azotati, ecc.)
Benzo(a)Pirene (BaP) e altri idrocarburi policiclici aromatici (IPA): Gli IPA sono idrocarburi con struttura ad anelli aromatici condensati. Sono sostanze solide a temperatura ambiente, degradabili in presenza di radiazione ultravioletta. Il composto più studiato e rilevato è il BaP che ha una struttura con cinque anelli condensati. Sono contenuti nel carbone e nei prodotti petroliferi (particolarmente nel gasolio e negli oli combustibili). Si formano durante le combustioni incomplete. Le principali sorgenti sono individuabili nelle emissioni da motori diesel, da motori a benzina, da centrali termiche alimentate con combustibili solidi e liquidi pesanti e in alcune attività industriali (cokerie, produzione e lavorazione grafite, trattamento del carbon fossile).
Polveri atmosferiche: Prodotte da un'ampia varietà di sorgenti sia naturali che antropiche, sono costituite da un insieme eterogeneo di particelle solide o liquide che, a causa delle ridotte dimensioni, tendono a rimanere sospese in aria. A seconda delle dimensioni, si distinguono:
PM10: particelle con diametro inferiore a 10 micron;
PM2,5: particelle con diametro inferiore a 2,5 micron.
http://sira.arpat.toscana.it/sira/glossario.html
http://www.arpat.toscana.it/aria/index.html
DOCUMENTAZIONE
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