di Benito Rossi
24/02/2009 - I problemi di fondo sulla sanita’ locale hanno radici ben insediate presso la Regione Marche per cio’, dico al Consigliere Regionale Santori, per affrontare le questioni legate alle liste di attesa, oppure ai problemi legati all’emergenza urgenza, oppure ancora alle questioni legate alla erogazioni di servizi di qualita’, occorrono investimenti economici in termini di risorse umane e/o tecnologiche. L’organizzazione e’ una responsabilita’ localistica.
Giusto per sottolineare che la battaglia principale va sostenuta presso la Regione Marche altrimenti nella costa Sambenedettese il rischio e’ quello di ragionare con i soliti quattro baiocchi.
E’ pur vero che questa amministrazione stia clamorosamente evitando un confronto pubblico sui temi della sanita’, forse perche’ presi da altre questioni legate alla politica delle sezioni e ad alla politica del mattone ma mentre la prima non riguarda direttamente il cittadino la seconda ha la meglio sui problemi della sanita’ tanto e’ che venderanno pure la SAUB di via Romagna.
Comunque sia e’ bene ricordare che l’emergenza sanitaria locale fa fronte a circa 45 mila accessi all’anno, parliamo di accessi e non di prestazioni che, chi ben sa’, salirebbero vertiginosamente in termini numerici e per offrire qualita’ occorre tecnologia e qualita’ professionale. Per far fronte alla massa dell’utenza occorre personale, strutture e tecnologia avanzata altrimenti rischiamo solo di parlare di cose che non si conoscono.
La Regione Marche continuamente pone paletti economici sulla spesa pubblica sanitaria locale ma non procede verso scelte chiare in termini di programmazione sanitaria pertanto l’effetto consequenziale e’ un vivacchiare senza portare allo scoperto le vere questioni legate alla politica sanitaria. Insomma anche questa e’ una maniera per cercare di non perdere le elezioni ma rimanere distanti dai cittadini.
*Presidente Circolo AN Porto D’Ascoli