11.09 – 21.09.2008
Atelier dell’Arco Amoroso
Piazza del Plebiscito
Ancona
06/09/2008 - Attraverso un accattivante percorso che si snoda in una serie di venti immagini di grandi dimensioni, l'11 settembre avrà luogo, presso le sale dell'atelier dell'Arco Amoroso, in piazza del Plebiscito in Ancona, il vernissage della mostra "consequenze casuali" dell'artista anconetana Ljudmilla Socci. L'esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 21 settembre, è concepita come spazio intimo dove riunire le relazioni, familiari e non, attestare la misura della loro vicinanza o dell'assenza.
Formatasi presso il Centro Sperimentale di Design di Ancona, nel 2000 si trasferisce a Londra per studiare presso la Westminster University. Nel 2006, la National Portrait Gallery seleziona ed espone la sua opera intitolata “Chiara” per il concorso The Photographic Portrait Prize. L’incontro con la nota cantautrice inglese Skin, della quale sta realizzando una serie di ritratti sperimentali, di cui uno presente in mostra, contraddistingue l’attività creativa del 2008.
Il tema di questa esposizione, solo apparentemente “casuale”, è il rapporto speciale che si crea nella fotografia tra fotografo ed evento, una intesa complice, quasi impercettibile. Le immagini in mostra sono esempi che dimostrano quanto la fotografia abbia detto addio alle questioni tradizionali di verosimiglianza e autenticità.
L'attestazione che la fotografia è arte non è più una affermazione che abbia bisogno di prove. Non si discute più se essa debba essere documentazione realistica o lo specchio dell'anima di una persona. Sono cose superate. Oggi le strategie adottate sono altre e lo dimostrano le opere esposte che prendono in prestito certi spunti dell'arte sperimentale ed elementi che appartengono all'arte concettuale, alla fotografia emozionale e alla performance.
Questo è il tratto distintivo della costante ricerca artistica della Socci. Composizioni pulite, luce enigmatica e solenne, enfatizzazione di pochi elementi che diventano metafora per creare immagini perfette e patinate, attraenti anche quando ciò che esse mostrano è lontanissimo da ciò che vorremmo vedere.
Senza compromessi, percorrendo la linea della provocazione, Ljudmilla Socci offre all'osservatore spunti e stimoli decisi e penetranti di riflessione profonda, incentrati sull'essere umano e il suo travaglio, oltrepassando i confini oltre i quali i soggetti escono metaforicamente dalla loro stessa inquadratura e trasformando così in poesia visuale la realtà oggettiva.