S. Benedetto T., 2006-03-24 – oggi si è tenuto al Cineteatro Calabresi il concerto del noto pianista e compositore ascolano Giovanni Allevi. Talento della musica, Giovanni si è diplomato in Pianoforte e Composizione al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e ha conquistato mezzo mondo con la sua arte. E’ stato definito un compositore capace di rielaborare la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop contemporanee. Incontriamo Giovanni qualche ora prima del concerto. Grazie alla tua splendida carriera sei diventato una sorta di trottola impazzita che gira il mondo: cosa si prova invece a suonare praticamente sotto casa, cioè a San Benedetto? Beh, non ci crederai ma sono molto agitato e teso. Mi sento forse una responsabilità maggiore perché qui sono a casa mia e c’è tanta gente che mi segue e si è appassionata alla mia musica. Tutto questo affetto smentisce il luogo comune secondo cui “nessuno è profeta in patria”: proprio per questo durante il concerto cercherò di dare il massimo. Viste le distanze oceaniche che percorri abitualmente suonare a due passi da casa deve scatenare l’effetto “cameriere”: come un cameriere esci alle sette di sera , vai a lavorare, fai la tua serata e magari dopo una birra te ne torni a casa… In effetti la cosa è davvero inusuale per me, è vero dopo il concerto me ne tornerò tutto tranquillo ad Ascoli, ma l’effetto durerà solo un giorno, visto che sabato riparto per un altro concerto. Recentemente sono stato a Shanghai e prima ancora a New York e mi ha fatto molto piacere tornare dalla mia famiglia per questa data. A proposito di famiglia: i tuoi parenti saranno stati molto contenti di vederti sul palco di Sanremo assieme a Nicky Nicolai. Siamo in Italia, e malgrado i tuoi successi internazionali credo che quel palco sia comunque importante, anche perché in fondo c’è un po’ di Sanremo nel dna di tutti gli italiani… Assolutamente si. La sera in cui ho suonato ero emozionantissimo. Il palco dell’Ariston è uno dei più conosciuti del mondo e ti posso assicurare che quando nel marzo 2005 ero a Shanghai ho visto arrivare anche lì notizie relative al Festival. Ho capito allora che Sanremo, al di là degli snobismi di routine, è un evento importantissimo che fa parte della nostra cultura e che con orgoglio viene esportato in tutto il mondo. Il 6 marzo hai suonato nel tempio mondiale del jazz, il “Blue Note” di New York: hai registrato un doppio “sold out” e ci tornerai in maggio. Tu hai anche abitato a New York, se non sbaglio ad Harlem: cosa si prova a vivere in una città del genere e quali stimoli può dare la Big Apple ad un artista come te? Adoro New York ed amo viverla “sulla strada”, andando a cercare l’ispirazione in giro per i diversi quartieri, nella vita quotidiana. Il mio ultimo disco “No concepì” l’ho scritto lì, con l’intenzione di contaminare la musica classica e la tradizione europea con la forza artistica di New York, passeggiando sui marciapiedi caldi, cercando di captare qualunque emozione. Uno come te, che –e qui cito le testuali parole- è laureato in Filosofia con tesi su “Il vuoto nella Fisica contemporanea”, non poteva di certo firmare la musica per i castori dell’892 o robe del genere; e infatti la tua”Come sei veramente” è diventata la colonna sonora dello spot internazionale della BMW girato da un genio della regia come Spike Lee. Non credi che al di là del mero lato commerciale la pubblicità debba essere considerata comunque un potente mezzo capace di veicolare l’arte? Condivido in pieno quello che dici. Con quello spot la mia musica è riuscita ad arrivare ad un pubblico che altrimenti non avrebbe mai conosciuto le mie composizioni. Ringrazio Spike Lee per avermi dato questa grande possibilità e per aver regalato la mia musica ad un’audience così vasta. So che hai anche un fan club che addirittura è nato in una riserva nel centro del Perù, dammi le coordinate che mi iscrivo… Sarà un po’ difficile perché laggiù non hanno mail o connessioni ad Internet, però la mia musica è arrivata ed è anche piaciuta, e in fondo questo è quello che conta veramente.