dalla CIA: ALLARME SICCITÀ
LA CIA CHIEDE ALLE ISTITUZIONI INTERVENTI STRUTTURALI E SOSTEGNI ALLE IMPRESE PER MIGLIORARE I SISTEMI DI IRRIGAZIONE
Rischio tracollo per il settore agricolo a causa della siccità: la Cia - Confederazione italiana agricoltori della provincia di Ascoli Piceno invita ad attuare un tempestivo Piano di interventi. Un grido d'allarme derivante anche da quanto accaduto nel 2003, quando la carenza d'acqua procurò molti danni nel comparto dell'agricoltura. Proprio a fronte di tale situazione è fondamentale che si predisponga in tempi rapidissimi di una serie di interventi coordinati e concreti per affrontare qualsiasi emergenza. Diventerà inevitabile, altrimenti, un taglio del 4,5 % della produzione, mentre il valore aggiunto potrebbe avere un calo superiore al 5 per cento, così come l'occupazione che registrerà una diminuzione tra il 2,5 e il 3 per cento. «Senza un serio e immediato Piano di interventi - ha dichiarato Tonino Ciccolanti, Presidente della Cia di Ascoli Piceno - il settore potrà subire un pesante tracollo. La siccità rischia di provocare un danno simile a quello di quattro anni fa; alla luce di ciò si invitano le istituzioni a realizzare interventi urgenti per migliorare e ottimizzare la rete distributiva dell’acqua per l’irrigazione, definire nuovi invasi e con forme diverse, realizzare sistemi collettivi di rilevazione delle necessità idriche delle colture. Altrettanto urgente è sostenere le imprese agricole ad adottare nuove e più efficienti forme di distribuzione dell’acqua e correre subito ai ripari attivando azioni concrete per contrastare efficacemente l'emergenza». Molte le produzioni, dunque, che potrebbero subire pesantissime ripercussioni tra le quali la frutta e gli ortaggi che proprio nel 2003 subirono una flessione tra il 10% e il 12%. Tra le conseguenze di una minore produzione, specialmente per quanto riguarda la frutta e gli ortaggi, non è da sottovalutare l'aumento dei prodotti importati e l'impennata dei prezzi al dettaglio. Al contempo, problemi di rilievo si registrano nel settore dell'ortofrutta che ha subito pesanti danni proprio a causa del cambiamento climatico. La maturazione delle produzioni, derivante dalle temperature elevate sia in autunno che in inverno e l’assenza del normale freddo, ha concentrato e accavallato la naturale scalarità delle produzioni che si verifica normalmente. E' rimasta invenduta una parte della produzione orticola (lattuga, finocchi, carciofi, spinaci e cavoli), che non ha trovato sbocchi sul mercato. Una condizione critica che costringe gli agricoltori a vendere a prezzi molto bassi i loro prodotti o addirittura distruggere la produzione in campo. I danni del clima anomalo, inoltre, potranno aversi anche nei prossimi mesi provocando, inevitabilmente, il rischio di riduzione di produzione per molte piante da frutta come albicocchi, peschi, susini, ciliegi. A fronte di questa situazione d'emergenza la Cia di Ascoli invita le istituzioni a realizzare incontri periodici con tutti i soggetti coinvolti per monitorare e tenere sotto controllo l'intera situazione ed intervenire con la massima tempestività per superare difficoltà e momenti critici.
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