Egregio Sindaco,
avrei voluto chiarire i suoi dubbi e, magari evitarle un errore così grossolano, attraverso una telefonata oppure attraverso una lettera come si usa nei rapporti tra Enti, Lei però ha preferito polemizzare attraverso la stampa. Non mi sottraggo, quindi, dal rispenderle per spiegare a Lei, presumendone la buona fede, ma soprattutto ai cittadini, che l'anomalia che Lei sbandiera è del tutto infondata. Paradossalmente si è fatto "ingannare" dalla mia eccessiva trasparenza confondendo un avviso pubblico per acquisire curricula e disponibilità ad essere nominato Direttore generale dell'AATO con un bando di concorso.
Mi esprime delle perplessità addirittura etiche e si sente colpito perchè il Cda da me presieduto ha deciso all'unanimità di emettere un avviso pubblico, mentre solo 3 anni fa non ha avuto nulla da eccepire quando il mio predecessore legittimamente e, nel pieno delle sue prerogative, ha proceduto per chiamata diretta alla nomina di Direttore, nomina poi approvata in Assemblea anche con il suo voto favorevole. Dove erano a quel tempo le sue preoccupazioni etiche e le normative di diritto pubblico che ora provvede a ricordarmi?
Quanto ai rilievi amministrativi su cui si è cimentato, invidio la sua sicurezza nel richiamare leggi perché professionisti che da anni svolgono il loro lavoro nella pubblica amministrazione stanno ancora approfondendo la complessità della figura di Direttore Generale dell'AATO. Figura sicuramente di "fiducia" del Presidente in quanto dallo stesso revocabile e quindi di natura dirigenziale ex art. 104 del Tuel, ma nel contempo designata dal Consiglio di Amministrazione e nominata dall'Assemblea, avvicinandosi, pertanto, alla fattispecie dei revisori dei conti o del difensore civico. In ambedue le ipotesi siamo comunque ben lontani da nomine che richiedono procedure concorsuali e commissioni esaminatrici come Lei presuppone e richiede.
Come si evince dai contenuti dell'avviso, lo stesso ha la finalità di dare al Presidente dell'AATO, analogamente a quanto accade per gli incarichi di natura dirigenziale stipulati con contratti di diritto privato, la possibilità di effettuare una proposta mirata sui profili professionali maggiormente idonei all'incarico da conferire, essendo la nomina comunque subordinata, come chiaramente scritto nelle norme dello Statuto dell'Ente, alla designazione del Cda e, soprattutto, all'approvazione da parte dell'Assemblea composta dai 59 sindaci dell'Ambito di competenza e dal Presidente della Provincia.
Non avendo nessun "collega ingegnere" o" amico di partito" da "piazzare", mi sono avvalso della possibilità dell'avviso per una scelta ponderata e non ho alcuna intenzione di effettuare designazioni senza sentire i Sindaci non solo perché ad essi compete in via definitiva la nomina, ma perché, come mi pare di aver dimostrato in questi mesi, in ogni passaggio cruciale dell'Ente, ho sempre coinvolto gli amministratori dei territori, le forze politiche, economiche, sindacali, le associazioni dei consumatori ed i cittadini.
Lo dimostrano l'iter del Piano d'Ambito e l'istituzione, prima in Italia, del Tavolo di consultazione con i consumatori. Quindi, intendo rispettare la scaletta che il Cda si è dato per arrivare, entro la fine di luglio, alla nomina assembleare del nuovo Direttore generale convocando nella prossima settimana, come già previsto, il Comitato ristretto dei sindaci, organismo informale di cui anche Lei fa parte, per valutare se le disponibilità pervenute abbiano i requisiti previsti dall'avviso pubblico che scade il 23 luglio.
In merito agli altri rilievi tecnici da Lei sollevati, Le ricordo ancora che tempi e modalità di pubblicazione dell'avviso (affissione nell'albo pretorio di tutti i Comuni dell'Ambito, con la facoltà degli stessi di "linkare" il collegamento al nostro sito ed invio attraverso posta elettronica a tutti gli ingegneri iscritti all'ordine) sono stati approvati dal Cda e sono sicuro che, nonostante il numero esiguo di personale di cui dispongo, gli indirizzi dati siano statti eseguiti in maniera puntuale.
Pertanto caro Sindaco, La invito ad accantonare le polemiche inutili ed a collaborare con i suoi colleghi Sindaci per la scelta della migliore professionalità che possa, nell'interesse dell'Ente e dei cittadini, proseguire l'ottimo lavoro fin qui svolto dal Direttore precedente.
Si trasmette per opportuna conoscenza il testo della lettera inviata dal sindaco Piero Celani al presidente dell’Ato 5, Stefano Stracci, in merito all’avviso pubblico per la nomina di direttore generale.
“Ho preso visione dell’avviso pubblico per la nomina a direttore generale dell’Ato 5 Marche Sud e resto meravigliato, se non sbigottito.
Mi auguro si tratti di una bozza, molto preliminare, di testo, magari capitata per caso sul sito dell’Ato 5 Marche Sud, perché se così non fosse le mie perplessità crescerebbero e di molto.
La lettura, oltre ai rilievi (tanti), di carattere amministrativo, dà infatti la stura ad una serie di valutazioni etiche e politiche.
Sulle valutazioni etiche non entro nel merito. Ognuno di noi, ritengo che abbia una sensibilità propria in merito. Certo, quelle che sono alla base di questo avviso pubblico, non mi appartengono.
Le valutazioni politiche vorrei trarle al termine della disamina amministrativa dell’avviso pubblico, curiosamente pubblicato soltanto su siti web di quei Comuni che si trovano all’interno del sito web della Provincia (gestito cioè direttamente dall’Amministrazione Provinciale) mentre non appare, ad esempio su quello di San benedetto per non dire di quello del Comune di Ascoli.
A questo Comune, altrettanto curiosamente, l’avviso è stato trasmesso in formato cartaceo per la pubblicazione all’Albo Pretorio ma non in formato elettronico per la pubblicazione sul sito.
Ma tant’è.
Nello specifico trovo assolutamente singolare che la valutazione dei curricula venga fatta dal presidente e dal segretario generale così come non capisco se tali figure costituiscano una Commissione esaminatrice e nel caso non sono noti gli estremi di nomina di detta commissione.
Inoltre non è possibile giuridicamente.
In base alla vigente normativa (DPR 487/94 nonché il recentissimo art.18 del D.L. 112/2008, in materia di società pubbliche, pienamente applicabile all’Ato per la sua natura giuridica), infatti, un organo, di nomina politica (il presidente) non può assumere compiti di natura tecnica come nel caso della selezione di candidati.
Ed ancora. Ammettendo che il presidente e il segretario generale possano far parte di questa commissione, essi sono in numero pari e pertanto in caso di disaccordo qual’è il sistema di risoluzione del conflitto?
Domande. Ancora domande su un avviso pubblico a mio parere viziato da irregolarità.
Una volta che il presidente e il segretario generale avranno valutato i curricula, da chi saranno valutati i candidati prescelti per il successivo colloquio?
E sulla privacy? L’informativa sulla privacy è assolutamente carente (art.79), non è indicato il nominativo del Responsabile Privacy.
Tralascio altri aspetti quali la mancanza di ogni riferimento al responsabile del procedimento, dell’indicazione dell’atto dell’Ato (delibera del Consiglio di Amministrazione) di approvazione e/o di avvio della selezione (da che data parte?). Ed ancora, trovo che il termine ultimo per la presentazione della domanda sia estremamente esiguo; il requisito previsto, a pena di esclusione per l’accesso alla selezione, è assolutamente indefinito, lasciando in capo alla Commissione la più ampia discrezionalità in merito alla valutazione di idoneità della “documentata esperienza professionale” atta a consentire l’accesso alla selezione.
Trovo, inoltre, che non è specificato su quali materie verterà il colloquio successivo all’ammissione effettuata sulla base dei curricula valutati.
Un’ultima considerazione.
Posto che l’Ato, in quanto consorzio di enti pubblici, costituisce, a tutti gli effetti di legge, un “organismo di diritto pubblico” ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale interna, non vi sono ragioni che giustifichino alcuna deroga rispetto alla normativa di diritto pubblico per l’accesso all’impiego nella Pubblica Amministrazione (articolo 97 della vigente Costituzione Repubblicana).
Mi fermo qui. Altre osservazioni mi riservo di farle alla prossima Assemblea.
Signor Presidente.
Qualche rigo sopra accennavo ad aspetti di eticità.
Mi consenta allora di chiederle di ritirare questo avviso pubblico e di riformularlo secondo criteri di maggiore trasparenza.
L’Ente da lei presieduto ne trarrà giovamento.”
Ascoli Piceno, 18/7/2008
IL SINDACO
(Dr. Ing. Piero Celani)