Agli arresti Vittorio Emanuele di Savoia
Vittorio Emanuele di Savoia è stato arrestato a Varenna (sul lago di Como) e trsferito nell’istituto di pena del rione Betlemme (Potenza) intorno allo 5.00 di stamane. All’1.30 era arrivata un auto blindata per depistare fotografi, giornalisti e curiosi. Vittorio Emanuele è stato isolato dai detenuti comuni, i familiari temono per il suo stato di salute e per quello emotivo. In mattinata si dovrebbe conoscere la data dell'interrogatorio di garanzia da parte del gip di Potenza Alberto Iannuzzi. Sembra che Vittorio Emanuele sia coinvolto in un giro d’affari sui nullaosta per videogiochi e incombe su di lui anche l’accusa di sfruttamento della prostituzione legata al casinò di Campione d'Italia. Gli investigatori avrebbero scoperto qualche legame con la criminalità organizzata siciliana. Tredici arrestati, tra loro il portavoce di Fini. In totale le persone indagate in varie parti d'Italia sono 24: 7 sono detenute, 6 agli arresti domiciliati. Gli altri 11 sono indagati in stato di libertà. Agli arresti domiciliari è finito Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini (il presidente di An è del tutto estraneo alla vicenda). Indagato a piede libero anche un funzionario della Rai, complice nelle malefatte di Sottile. Nella rete dei giudici sono finiti tra gli altri due dirigenti dei Monopoli di Stato, il direttore generale Giorgio Tino, e la dirigente dell'ufficio apparecchi da intrattenimento, Anna Maria Lucia Barbarito, per concessione di nullaosta illegali. Il figlio dell'ultimo Re d'Italia è già stato coinvolto in vicende giudiziarie, nel 1978, quando in preda ai fumi dell’alcool salì a bordo di una imbarcazione armato e incollerito poiché durante la notte qualcuno aveva usufruito del suo gommone. Scoppiò una zuffa: il principe sparò un colpo per intimorire l'avversario ma Niki Pende si gettò sull'erede dei Savoia e a quel punto partì un colpo che colpì il giovane Dirk Hamer sullo yacht vicino. Dopo il ferimento, Hamer fu trasportato in Germania e ricoverato nell'ospedale di Heilderberg, ma morì quattro mesi dopo. Vittorio Emanuele, processato in Francia, venne condannato nel '91 a sei mesi con condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco ma prosciolto dall'incriminazione per omicidio volontario. Si è sempre proclamato innocente: un incidente quello del '78, a sua detta, chissà cosa dirà all’accusa in questi giorni.
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