Xavier Rudd: per la prima volta in Italia sull'onda di "Food in the belly"
MILANO - Domani sera, 3 ottobre, il primo concerto italiano del fratello minore di Jack Johnson e Ben Harper. Appuntamento al Transilvania, ore 21.30
L’abbinamento tra surf e buona musica sta involontariamente diventando un vero e proprio fenomeno: dopo il grande successo di Jack Johnson è ora la volta dell’australiano Xavier Rudd, polistrumentista dotato di un enorme talento, giudicato dalla critica specializzata di tutto il mondo come una delle realtà più promettenti della scena internazionale e con un seguito e una credibilità non indifferenti, sia su album, sia dal vivo. Il nuovo album di Xavier Rudd 'Food in the belly' (il terzo della carriera ma il primo ad esser pubblicato in Italia) esce il 2 Ottobre per la Epitaph. Barley Arts lo porta per la prima volta in Italia il 3 Ottobre a Milano, con uno spettacolo in cui il musicista australiano si esibirà da solo sul palco, sfoggiando una versatilità incredibile, suonando strumenti a corda e a fiato che vanno da normali chitarre fino a vari didjeridoo costruiti da lui stesso.
Anche la critica musicale italiana è già rimasta affascinata da un artista solare e complesso allo stesso tempo, dotato di un background musicale che va da Paul Simon a Ben Harper fino alla musica degli amici Jack Johnson e Ani di Franco. Così ce lo presenta il giornalista scrittore Ezio Guiatamacchi: “E' nato a Torquay, Stato di Victoria, Australia del Sud ed è cresciuto lì vicino, nei pressi di Bell’s Beach, spiaggia che tutti i cinefili ricordano per essere stata immortalata in una delle scene finali del cult movie "Point Break". Non a caso, Xavier Rudd è appassionato surfista e di quello strano sport ha abbracciato anche la particolare etica neo hippie. Ecologista convinto, pacifista appassionato e persona dalla spiccata sensibilità esoterica, Rudd è un ragazzotto biondissimo con un fantastico talento: è performer trascinante e assolutamente originale. Classico one man band eccentrico ma efficace, Xavier suona contemporaneamente chitarra acustica e slide stile Weissenborn, canta e si accompagna alle percussioni. Ma soprattutto utilizza in modo stupefacente tre didgeridoo (lo strumento a fiato degli aborigeni australiani dal suono ipnotico e ammaliante) montati su altrettanti sostegni in modo che si possa insufflarli senza bisogno di usare le mani. Il risultato è stupefacente, spettacolare e straordinariamente suggestivo. E se poi a tutto questo si aggiungono una voce e un’ispirazione degne del miglior Ben Harper, il tocco chitarristico e la grinta di Ani DiFranco o la pirotecnica musicalità di Dave Matthews si ottiene l’eccezionale mix che Xavier sa regalare al suo pubblico, specie in concerto. Bravissimo nel far convivere la rock song con le suggestioni della Dreamland, impareggiabile nel mescolare ritmi folk, blues, rock e reggae con i suoni della natura e del deserto australiano, Rudd ha al suo attivo tre album in studio (da poco uscito l'ultimo 'Food in the belly') e ben altrettanti live. E sono proprio questi lavori dal vivo ad esaltare il valore di un personaggio che non ha eguali nel panorama internazionale. La sua musica, piena di charme, poesia ma anche di ritmi spumeggianti e drive trascinante, parla di rispetto per le proprie radici, di non violenza, di attenzione verso l’ambiente; e soprattutto non perde mai occasione di ricordare l’importante eredità culturale del popolo aborigeno. Le sue canzoni riescono a toccare più corde emotive riuscendo anche a essere stilisticamente varie, sorprendendo persino l’ascoltatore più scafato. È stato il padre, appassionato di songwriting e fan di Neil Young e Paul Simon, a introdurlo alla musica: a 10 anni il piccolo Xavier vede il suo primo concerto, una tappa del leggendario Graceland Tour di Paul Simon. È una folgorazione. Quando, poi, va negli States per la prima volta e ha la fortuna di incontrare Leo Kottke, David Lindley, Ben Harper e Natalie Merchant il suo stile si forma in modo definitivo. Ovviamente amico dei songwriter surfisti Jack Johnson e Donavon Frankenreiter ma anche di personaggi curiosi e originalissimi come G. Love & Special Sauce, String Cheese Incident e della stessa Ani DiFranco, Xavier Rudd ha le carte in regola per diventare un beniamino degli amanti del sound acustico e di tutti gli appassionati di musica del nostro paese”.
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